Marasma Ghelas, divisioni fra e dentro gli schieramenti

Marasma Ghelas, divisioni fra e dentro gli schieramenti

La mozione sulle modifiche del contratto che lega il comune di Gela alla Ghelas multiservizi spa sbarca in consiglio comunale e spariglia tutto, creando un dibattito che divide le alleanze pro e contro Greco anche al loro interno.

E’ soprattutto il voto in aula a confermarlo con il Sì dei civici di “Una buona idea”, Davide Sincero e Rosario Faraci  che è anche presidente della commissione proponente, nonchè “Impegno comune”, nella sola presenza della consigliere Valeria Caci, così come dei singoli componenti della commissione proponente che si sono mossi a mani libere, assolutamente svincolati da “direttive di partito o movimento”, quali l’indipendente Luigi Di Dio (gruppo misto), la consigliere del M5s, Virginia Farruggia, il consigliere di “Liberamente”, Pierpaolo Grisanti ed il consigliere della “Lega”, Emanuele Alabiso. A cui si sono aggiunti Gabriele Pellegrino di “DiventeràBellissima”, Gaetano Orlando del Pd e l’indipendente Alessandra Ascia (gruppo misto).

In tutto 10 voti favorevoli, a fronte dei due contrari, il leghista Giuseppe Spata e l’indipendente Paola Giudice (gruppo misto), oltre l’astensione del presidente Salvatore Sammito (“Un’altra Gela”) per un totale di 13 presenti. Hanno abbandonato l’aula i consiglieri di “Un’altra Gela”, Giuseppe Morselli e Romina Morselli, della nuova “Dc”, Vincenzo Cascino, dell’Udc, Salvatore Incardona, quelli di “Fratelli d’Italia”, Sandra Bennici e Salvatore Scerra e l’altro consigliere di “Liberamente”, Vincenzo Casciana. Assenti i consiglieri di “Forza Italia”, Rosario Trainito e Carlo Romano. Ineludibilmente errato parlare di maggioranza ed opposizioni precostituite, ma semmai di ricerca di maggioranze a geometria variabile, caso per caso, punto su punto, come sulla questione Ghelas, con un fronte bipartisan assolutamente inedito, oltre che decisamente “minoritario”. 

La principale modifica riguarda l’esternalizzazione del verde pubblico, con i lavoratori liberati da tale compito ed impiegati invece nella manutenzione dei parchi gioco. Quest’ultima attività verrebbe accorpata alle attività di primo intervento e manutenzione stradale, edilizia pericolante e le manutenzioni ordinarie degli immobili comunali, in una sorta di “servizio unico di manutenzione interdisciplinare”, distinguendo tra attività “emergenziali” e attività “programmabili” e/o di “routine”, confidando magari nell’apporto di dodici “lsu” (lavoratori socialmente utili) aventi caratteristiche anagrafiche e contributive simili ai lavoratori della Ghelas e provenienti dall’ex Asi, oggi Irsap, grazie ad una convenzione stipulata tra i due enti.

Al depennamento della sosta a pagamento, pertanto, si aggiungerebbe quella del verde pubblico. Per converso, si punta al potenziamento del servizio di pubblica illuminazione, mantenendo la manutenzione ordinaria ed aprendo ad investimenti e manutenzione straordinaria in modo da far risparmiare l’ente comunale (sugli investimenti) e ricavare ulteriori utili d’impresa (sulle manutenzioni straordinarie), che rappresenterebbero una novità storica assoluta, quasi una svolta epocale per la partecipata comunale. Invariati i servizi di carattere amministrativo ma con il suggerimento di coprire il costo lavoro “sostenuto” dalla Ghelas e non quello investito (che non tiene conto ad esempio di eventuali oneri straordinari che invece così creerebbero un voce a parte del bilancio). 

Il tutto in un piano triennale che, secondo la commissione consiliare allo sviluppo economico, dal presidente agli altri componenti sopra citati nel novero dei votanti a favore della mozione, vuole essere di rilancio della società in house di cui è amministratore unico Francesco Trainito.

Il manager della partecipata, a margine della seduta consiliare, ha apprezzato il lavoro svolto dalla commissione, ma non le conclusioni sul verde pubblico da esternalizzare, continuando a perorare la causa di un mantenimento del servizio, procedendo a nuove assunzioni posto che i tre operatori rimasti sono oggettivamente insufficienti a coprirlo. L’ing. Trainito peraltro non nasconde di essere diffidente sull’esito positivo di un’eventuale gara che esternalizza il servizio per intero, mentre in passato le gare su piccoli interventi specifici sono andate in porto. 

In replica, la grillina Farruggia ha invitato Trainito a dimettersi per gestione fallimentare mentre ha continuato a “fare il politico” e non il manager per cui è stato nominato dal sindaco Lucio Greco, co-responsabile per questo. Sicchè all’amministrazione spetta ora decidere sulla nuova proroga trimestrale (che è già un precedente assoluto), gara ponte o chissà cosa, entro fine marzo, mentre a luglio scade il contratto di Trainito. Si era parlato di un nuovo Cda al posto dell’amministratore unico, ma la cosa è sembrata cadere nell’oblio. Si naviga a vista ed è evidente.

Intanto, il capogruppo di “Una buona idea”, Davide Sincero, torna sull’argomento di una “alleanza” pro Greco, dove tra assidui assenti e mal di pancia, non c’è chiarezza. Dall’alta parte, il capogruppo salviniano, Emanuele Alabiso, è costretto a gettare acqua sul fuoco sulla difformità di condotta con l’altro consigliere leghista, Giuseppe Spata, confermando che sulla ghelas non c’era voto predeterminato. Ma rimane la circostanza che ha visto l’ex candidato a sindaco (Spata) lasciare l’aula quando è toccato alla mozione del suo capogruppo (Alabiso) sull’ottantesimo anniversario dello sbarco alleato, tanto da contribuire a far cadere il numero legale. Convocata per mercoledì 30 marzo la seduta consiliare in cui approderà in aula il regolamento per la gestione degli immobili abusivi.