A quasi sette anni di distanza dalla Lr 15/2015, si è insediata l’assemblea dei sindaci del Libero consorzio comunale di Caltanissetta, l’unico non elettivo dei tre organi di vertice.
Ad imporlo è stata l’ultima legge regionale che lo scorso dicembre, nel disporre l’ennesimo rinvio delle elezioni del Presidente e del Consiglio, ha stabilito che fino a che non verrà eletto il Presidente, a continuare ad esercitarne le funzioni, entro e non oltre comunque agosto, sarà il commissario straordinario, mentre finoche non verrà eletto il Consiglio dopo l’insediamento dei nuovi sindaci e consigli che saranno eletti nella tornata amministrativa primaverile, ad assumerne le funzioni sarà proprio l’Assemblea dei sindaci che, nel caso delle tre Città metropolitane isolane, ha il suo corrispettivo nella Conferenza metropolitana.
Si tratta di un regime transitorio che sblocca dallo stallo soprattutto le Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, non ancora dotate di uno statuto la cui approvazione compete ad un Consiglio metropolitano mai eletto. Statuto che, nei Liberi consorzi comunali i commissari straordinari hanno potuto invece approvare avendo assunto in questi anni sia la veste di presidente, che quella di Consiglio consortile. Ma non tutti e sei gli enti intermedi lo hanno fatto: Caltanissetta ad esempio ha già uno Statuto, Enna no.
Una norma, quella dell’Ars, che rappresenta uno sfregio ad ogni manuale di diritto amministrativo degno di questo nome, giacché si trasferiscono funzioni di uno organo elettivo ad un organo non elettivo. Stavolta, il governo nazionale, che ha assunto le funzioni del Commissario straordinario, non ha impugnato tale disposizione, mentre in passato lo ha fatto per molto meno. Evidentemente a Roma sono troppo impegnati nella lotta al Covid e nella corsa al Quirinale.
L’intenzione del legislatore, evidentemente, è quello di consentire finalmente agli enti intermedi territoriali di funzionare, ma esclusivamente perché lo stesso legislatore non è riuscito in questi anni a farne eleggere gli organi apicali di indirizzo politico. Un paradosso tipico nella terra del “gattopardo”. E se per alcuni si tratta di sette anni, per altri il lasso di tempo è ancora maggiore. L’ex provincia regionale di Caltanissetta, oggi Libero consorzio, è stato il primo dei nove enti di area vasta regionali ad essere commissariato e non vede eletti il proprio Presidente ed il proprio Consiglio da ben dieci anni.