La nuova Dc di Totò Cuffaro (nella foto al centro) ha fatto tappa anche a Gela. Sabato scorso, presso il lido "La Conchiglia", si è tenuto un incontro aperto a tutti, in cui è stata ufficializzata la costituzione di un gruppo dirigente locale, con tanto di direttivo e la nomina a coordinatore cittadino di Natino Giannone (nella foto a sinistra), nonché l'adesione e l'ingresso nel gruppo dirigente regionale dell'assessore comunale all'urbanistica, Giuseppe Licata (nella foto destra).
Martedì prossimo è in programma una riunione in cui si stilerà un documento programmatico su alcune tematiche attuali, riguardanti punti ben precisi, tra cui la salute e la tutela ambientale, una maggiore sensibilità e cultura del rispetto territorio ed in particolare un regolamento del decoro urbano.
Pare ci sia un forte avvicinamento del consigliere comunale Vincenzo Cascino, già legato da un accordo elettorale e politico all’assessore Giuseppe Licata. Da sempre persona vicina a Nello Musumeci, in caso di adesione alla nuova Dc, Cascino applicherebbe alla lettera ciò che Musumeci ha più volte sostenuto recentemente per il suo movimento, "DiventeràBellissima", invitando i suoi fedelissimi a guardare da destra verso il centro.
Si è intravisto anche il consigliere comunale di "Liberamente", Pier Paolo Grisanti, altro "moderato" che nei mesi passati ha avuto incontri interlocutori con la nuova “balena bianca”. Più in generale, tanti appartenenti alla "società civile" non hanno voluto mancare, chi per nostalgia, chi per curiosità, tra volti più o meno conosciuti e gente comune.
Ha portato i suoi saluti, altresì, il sindaco Lucio Greco. Con il primo cittadino c’erano anche il vicesindaco ed assessore allo sviluppo economico in quota "Una buona idea", Terenziano Di Stefano, l'assessore al bilancio e tributi in quota “Udc”, Danilo Giordano e l'assessore allo sport, cultura e turismo in quota “Italia viva”, Cristian Malluzzo. In platea anche il capogruppo consiliare di “Un'altra Gela”, Giuseppe Morselli ed il presidente del civico consesso, Totò Sammito.
Fra i presenti anche l'ex sindaco Angelo Fasulo, attuale coordinatore provinciale di "Cantiere Popolare", movimento politico regionale fondato da Saverio Romano, uno dei cuffariani della prima ora e per anni vicinissimo, se non autentico braccio destro, dell'ex governatore dell'isola. Insomma, una vasta area di centro, anche a Gela, non ha nascosto l'interesse per il nuovo progetto politico di Cuffaro.
Oltre all'on. Romano, peraltro, ci sono non pochi assessori e parlamentari regionali, nonché parlamentari nazionali e diversi sindaci che non hanno mai sconfessato il loro essere stati cuffariani e che innanzi a questa nuova iniziativa erano pronti ad unirsi al loro leader storico. A partire dal fratello di Totò Cuffaro, attuale sindaco di Raffadali in quota Forza Italia. Ma anziché chiamare a raccolta gente che avrebbe assicurato alla lista della nuova Dc di superare ampiamente lo sbarramento alle prossime regionali, Cuffaro ha preferito e preferisce coinvolgere nuove personalità, giovani e meno giovani, con tanta voglia di fare e che si riconoscono nella storia e nei valori della Democrazia cristiana, quelli di un centro moderato, laicamente cristiano e riformista.
Sicché anche a Gela, Cuffaro ha ribadito quanto già ampiamente riferito in precedenti occasioni lungo un tour che sta attraversando l'isola e che è partito non a caso dalla città di Don Luigi Sturzo, vale a dire Caltagirone. Dopo la San Cataldo del primo Presidente della Regione siciliana, Giuseppe Alessi, Cuffaro è passato dalla Gela di Salvatore Aldisio, che fu padrino dell'attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e co-fondatore, con il sopra citato Giuseppe Alessi e Bernardo Mattarella, della Democrazia cristiana siciliana.
C'è tanta storia e precisi valori che Totò Cuffaro vuole riproporre attraverso una rifondazione che poggia sia sulla consapevolezza degli errori fatti che sull'apertura alle donne e a chi, giovani o non, ha vissuto fino ad oggi nelle retrovie o ai margini della politica: «una Dc che non dimentica la sua storia – ha dichiarato - e che riparte dai suoi errori pagati a caro prezzo e proprio per questo che non vuole rifiutare le sue ragioni fondanti.
Un nuovo partito in quanto propugnatore di una nuova classe dirigente abituata e capace di stare in mezzo alla gente, carpendone i bisogni. Una nuova Dc non interessata al momento ad alleanze elettorali con nessuno, men che meno con il movimento 5 Stelle, ma interessata solo a crescere». E la crescita si misura correndo da soli, con la prospettiva di una lista autonoma per le regionali del prossimo anno, dopo aver presentato liste autonome per le imminenti amministrative.
Un nuovo viaggio che è fatto anche di adesioni, tesseramento e reclutamento, soprattutto di donne. Su questo versante il coordinatore cittadino, Natino Giannone, centrista a denominazione di origine controllata, ha insistito non poco: «convinti più che mai – ha sottolineato – che l'universo femminile abbia tanto da dare alla politica.
Le donne saranno al centro di questo nuovo progetto politico, per la cui costruzione siamo già al lavoro». Stilato il documento programmatico il coordinatore cittadino chiederà un incontro con il sindaco a cui si prospetterà la disponibilità a collaborare «per fare sempre meglio al fine di risollevare le sorti di questa città mettendo mano a criticità, come la pulizia della città, acuite da fattori esterni, a partire dalla gestione del servizio ereditata. Criticità per le quali cui serve anche un maggiore coraggio nell’affrontarle, per un domani in cui questo luogo diventi più vivibile».
Per l’assessore Licata, infine, l’adesione alla nuova Dc non mette in discussione e non sconfessa il progetto civico locale di cui è stato tra i fondatori: «la nuova Dc sposa questo progetto civico, perché – assicura - vuole ripartire dal basso e dai territori, con gente nuova e dallo spirito giovane. Su questo percorso andremo avanti incoraggiati dai tanti suggerimenti, inviti e complimenti ricevuti a tal proposito e che – prosegue esprimono, comunque, il bisogno di un ritorno a partiti e movimenti che hanno radici ideologiche, valoriali e storiche ben precise e che non vuole fare la propria fortuna in termini di consenso parlando alla pancia dei cittadini.
Ciò che vogliamo rappresentare è quel centro verso cui si guarda anche a livello nazionale, con la costituzione del governo Draghi e con politiche tipiche di quest’area, attente a determinare un interventismo statale selettivo di sostegno all’impresa, coniugandolo con misure di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale».