Ai mal di pancia ed ai conflitti interni alla maggioranza non rimangono insensibili le forze di minoranza, sia consiliari che extraconsiliari.
Una di queste è Fratelli d'Italia, partito che ha il suo riferimento eletto al civico consesso nella consigliere Sandra Bennici ma che ha anche saputo rinnovarsi nella classe dirigente gelese, con una segreteria retta dal coordinatore cittadino, Salvatore Scuvera, giovane, ambiziosa e dalle idee molto chiare, in aderenza e sintonia con la leader nazionale Meloni.
Sicchè ad alimentare il dibattito sulla "crisi/non crisi di maggioranza" ci pensa pure FdI, con una lettura della situazione politica attuale che non si limita a puntare semplicemente l'indice, ma argomentando con un minimo di lucidità, in una nota inviata ai media che non lesina critiche all'operato dell'amministrazione, senza cadere nella banale accusa, ma con spunti e riflessioni che meritano qualche cenno, nel porgerle all'attenzione del lettore.
«Il sindaco – esordisce il documento a firma del dirigente locale del partito, Rosario Emmanuello (nella foto) – oramai è come un marinaio in balia delle correnti che ha perso la meta. I cittadini pretendono risposte, Basta con questa commedia». L'esponente meloniano definisce commedia quella in cui «il sindaco non riesce a fare a meno del Pd per governare, quello stesso Pd a cui nelle sue ultime dichiarazioni, attribuisce gran parte delle responsabilità per il mancato sviluppo della città guidata da governi di centrosinistra nell’ultimo ventennio: beh, che faccia pace con sé stesso e decida se farlo rientrare in maggioranza o meno, ma poi la smetta ed inizi a lavorare per la città».
Una commedia che va avanti da 9 mesi, cioè da quando l'assessore Grazia Robilatte ha rassegnato le dimissioni irrevocabili ed i dem sono usciti dalla coalizione di maggioranza. Da allora «quell’assessorato così importante è rimasto – ha proseguito Emmanuello – ad interim al Sindaco, ma nessuna soluzione è stata trovata per temi così complessi e delicati come Ambiente e Rifiuti.
Oggi, più di ieri quello stesso Assessorato diventa oggetto di contesa e dispute tra gli ex, i nuovi e gli alleati di sempre, perché la corsa al posizionamento politico in vista delle prossime competizioni elettorali è partita, ed i problemi della città passano in secondo piano. Allora tutti pronti a tirare la giacchetta al Sindaco per ricordagli la propria fedeltà o per far riaffiorare i ricordi di quel vecchio amore colmo di passione che lo condussero al trionfo».
Sullo sfondo una città che langue: «eppure – rammenta Emmanuello – i problemi da affrontare in città non mancano», a partire «dalla situazione degli agricoltori su cui non abbiamo sentito alcun intervento a difesa del nostro sindaco», per poi proseguire con il «problema dell’acqua, che rimane sempre e solo un tema sbandierato ma nessuno di noi sa cosa si stia facendo per addivenire ad una soluzione», senza dimenticare la questione della «sicurezza stradale, visti anche i recenti tristi accadimenti, solo per citarne alcuni».
Insomma, nella costante emergenza a cui questa città sembra essersi abituata, aggravata dalla pandemia covid, «di cose di cui occuparsi – continua – ce ne sarebbero a bizzeffe, ma il Sindaco continua a muoversi solo alla ricerca spasmodica di una maggioranza che non lo abbandoni e che gli assicuri i numeri in consiglio per non finire sfiduciato, ma se un attimo si allontanasse dalle logiche di palazzo, scoprirebbe che la città in realtà lo ha già sfiduciato».
E non manca il suggerimento, giusto nell'affondo finale: «quindi, abbia il Sindaco un sussulto di coraggio, se è necessario azzeri la giunta e riparta con grande determinazione perché - conclude Emmanuello - la città ha grande bisogno di risposte che ad oggi sono solo un miraggio».