Guido Siragusa (in foto con la dirigente, avv.Giovanna Cassarà) è ufficialmente il nuovo segretario locale del Pd.
Come il segretario nazionale del partito, Enrico Letta, Siragusa è stato eletto nello stesso giorno e per acclamazione. Il congresso, tenutosi a metà mese, si è svolto in videoconferenza, in streaming da remoto. Sul piano organizzativo qualcosa non è andata per il verso giusto. Troppi gli invitati, con la piattaforma zoom intasata e gente che non riusciva ad accedere. Disattenzione proprio sul piano degli inviti, con partiti invitati, altri no, alcuni sindacati invitati, altri no, inviti a titolo personale e quant’altro, dando adito a polemiche che potevano benissimo essere evitate.
Speciosa la querelle con “Diventerà Bellissima” il cui commissario in città, Michele Orlando, ci sta un attimo a replicare al segretario provinciale Di Cristina, da anni col grilletto puntato sul governo Musumeci, precisando che la partecipazione del consigliere comunale Gabriele Pellegrino ai lavori del congresso Pd era solo a titolo personale e non in rappresentanza del movimento che fa capo alla presidenza. Versione confermata anche dallo stesso Pellegrino, mentre non si capisce perché ancora non c’è un gruppo consiliare del movimento del presidente della Regione siciliana nel civico consesso della sesta città isolana. Argomento, quest’ultimo, di maggior interesse per l’opinione pubblica, rispetto ad esempio al mancato invito ad un congresso e che alzerebbe, quantomeno, il livello del dibattito politico.
Tanti gli interventi durante i lavori congressuali, almeno una quarantina. Tra questi anche il sindaco Lucio Greco che tra una parola e l'altra, ha lanciato la pietra, chiedendo al partito di decidersi sul cosa fare, giacché – aggiungiamo noi – la porta è rimasta sempre aperta e quella casella in giunta è rimasta vacante, in attesa di un rientro dei dem.
Copiosa la relazione finale che il nuovo segretario ha però spiegato in estrema sintesi, decidendo saggiamente di non leggerla integralmente. Ed anche Siragusa, tra una parola e l'altra, ha raccolto la pietra e l'ha rispedita al mittente, rigirando la frittata. In altri termini, sul punto il neo segretario cittadino del Pd ha ribadito quanto del resto già dichiarato in altre occasioni: «il Partito democratico – afferma Siragusa nel giorno della sua acclamazione alla guida cittadina – entra se c'è condivisione nelle scelte, perché ciò significa dare al Pd l'importanza che merita e che va oltre il responso elettorale ottenuto alle amministrative affrontate con una lista civica senza simbolo».
Nella lista del direttivo spuntano nomi eccellenti, facce nuove, vecchie riconferme e nostalgici ritorni. Confermata la presenza di tante donne, ma il folto numero di componenti, oltre la trentina, riporta gli uomini in maggioranza. Ci sono anche Lillo Speziale e Miguel Donegani, già deputati all'Ars, accanto il parlamentare regionale uscente Giuseppe Arancio, oltre ai due consiglieri comunali Gaetano Orlando ed Alessandra Ascia, unitamente al segretario provinciale Peppe Di Cristina.
Ma c'è anche l'avv. Tonino Gagliano, oltre al collega e già consigliere comunale Dionisio Nastasi e l'assessore dimessasi dalla giunta Greco, Grazia Robilatte. A rappresentare un ponte con il passato, è la presenza di Antonio La Folaga, degli altri due fratelli Carmelo e Giuseppe Orlando, Giuseppe Fava e Sebastiano Abbenante. Tornano a casa Giovanni Ferro e Francesco Barone.
Tra le donne, oltre alle citate Ascia e Robilatte, ci sono pure Claudia Caizza, Giovanna Cassarà, Licia Abela, Annalisa Iozza e Tiziana Iozza già presenti nel precedente direttivo. New-entry Maria Ferrera.
Completano il quadro Evelin Parisi, Simona Scordio, Mirko Infurna, Giuseppe Robilatte, Franco Volasini, Peppe Favitta, Orazio Romano, Emanuele Italiano, Totò Russotto, Antonio Di Bona e Sebastiano Pizzardi. Confermate le indiscrezioni dei giorni precedenti: la presidente è Claudia Caizza; Vicesegretario Licia Abela; Responsabile organizzativo Maria Ferrera. Incluso erroneamente nella lista del direttivo l’avv. Rochelio Pizzardi, che ha invece sottoscritto la tessera con “Italia viva” ed ha dato la propria disponibilità a candidarsi al timone cittadino del partito renziano.