La farsesca sceneggiatura sulle elezioni degli organi di vertice degli enti intermedi siciliani si arricchisce di un nuovo capitolo.
Martedì scorso, in aula, l’ars ha votato favorevolmente il quindicesimo posticipo delle elezioni, rinviandole ad una data da individuarsi tra il 15 ed il 31 marzo del 2021, prolungando il commissariamento di questi enti di area vasta a quasi 8 anni. Alcuni erano già stati commissariati in precedenza e per loro si tratta ormai di quasi 10 anni senza aver più rinnovato gli organi politici elettivi.
Un delirio continuo che reitera spudoratamente a sbeffeggiare il principio democratico, tenuto sospeso per così tanti anni, con la piena complicità del governo nazionale mai interessatosi della questione come se i cittadini, su cui si riversano le conseguenze negative in termini di servizi, fossero solo siciliani e non anche italiani. Una situazione semplicemente inaccettabile, in larga parte sottovalutata, per troppo tempo, anche da media regionali sempre più lesti ad incassare le sovvenzioni pubbliche che a svolgere la funzione di “guardiano” del popolo contro le manchevolezze e gli errori dei pubblici poteri.
«Oramai – esordisce il coordinatore del Csag, Comitato promotore del referendum popolare e dell’intero iter di passaggio di Gela alla città metropolitana di Catania, Filippo Franzone – non ci sorprende più nulla. Una situazione indecente che abbiamo ripetutamente segnalato ai media regionali che ci hanno letteralmente ignorati. In questi anni di battaglia ne abbiamo viste di cotte e di crude, inclusi errori madornali ed autentici strafalcioni compiuti da deputati che indegnamente formano il parlamento più antico del mondo occidentale, indossando le vesti di legislatori. Gente – prosegue Franzone – disposta pur a contraddire se stessa nello scrivere una norma per poi sconfessarla e disapplicarla, in barba al principio di legalità, al solo ed esclusivo scopo di proteggere i confini dei propri bacini e fortini (collegi) elettorali, che equivalgono a quelli delle 9 ex province isolane. Abbiamo imparato a conoscerli e siamo consapevoli che non hanno alcuna intenzione di mettere una parola fine alla vicenda, lasciando invece la patata bollente alla prossima legislatura, dopo averla ereditata dalla precedente. In ogni caso, dovessero fare sul serio stavolta – conclude - ed andare al voto a marzo, abbiamo pronto il ricorso al Tar che ci darà finalmente giustizia».
L’ars ha inoltre stabilito che, tra l’1 ed il 15 marzo 2021, si terranno le elezioni amministrative non svoltesi per covid-19: il che ci porta ad ipotizzare che per evitare la deprecabile eventualità di assistere a consiglieri comunali e sindaci uscenti di Vittoria, Tremestieri Etneo e San Biagio Platani non “confermati” dalle urne, votare per le elezioni di secondo grado di presidenti e consigli consortili oltre che metropolitani, giusto un attimo prima di lasciare la carica, le elezioni comunali dovrebbero svolgersi domenica 7 marzo (con eventuale ballottaggio per Vittoria al 21 marzo), mentre le elezioni degli organi di area vasta dovrebbero svolgersi domenica 31 marzo.