L’amministrazione retta da Lucio Greco continua a traccheggiare, sostenuta da una maggioranza risicata come quella che ha approvato il regolamento della Tari in videoconferenza.
All’interno della maggioranza le tensioni sono aperte benché ancora non emerse nettamente, in attesa di una resa dei conti, che sembra prossima.
La condizione della maggioranza, infatti, è quella di una bomba ad orologeria col timer puntato alla trattazione del bilancio. Al riguardo il consigliere di maggioranza Pierpaolo Grisanti (“Libera mente”, nella foto) lo ha lasciato chiaramente intendere, valutando come “tecnici” i regolamenti finora approvati e rinviando ogni apprezzamento “politico” a quando arriverà in aula il bilancio.
Non è passato inosservato il secco botta e risposta tra il consigliere di maggioranza, Rosario Trainito (“Un’altra Gela”) ed il primo cittadino. Non invitato da presidente della commissione alla salute al sopralluogo in cui si è garantito che i soldi Eni saranno spesi solo per i 10 posti di terapia intensiva all’ospedale gelese, Trainito ha accusato Greco di rincorrere il suo ego nel governare la città. Nella pronta replica, Greco ha spiegato che era stato invitato e per galateo istituzionale non ha esteso l’invito ad altri, suggerendo a Trainito di pensare piuttosto a fare il consigliere.
Trainito non è nuovo a questo tipo di esternazioni. In molti lo danno in procinto di passare a Fi, dove già il consigliere Carlo Romano ha fatto vedere di non allinearsi sempre alla maggioranza (martedì si è astenuto dal voto finale sul regolamento tari). Intanto, l’opposizione ha chiesto un consiglio monotematico sui rifiuti, alla presenza dei sindaci Balbo (Presidente Srr) e, soprattutto, Chiantia e Conti con cui Greco si è fortemente scontrato.