Buona la prima in seduta straordinaria, il presidente del consiglio, Salvatore Sammito, si è convinto a riprovarci e concedere il bis, riunendo per la seconda volta l'assise civica in seduta virtuale, a causa dell'emergenza covid-19, al fine di discutere ed eventualmente approvare alcune importanti questioni.
Presenti, da posizione remota, tutti i consiglieri comunali, con la sola eccezione del forzista Carlo Romano. Presenti anche i dirigenti Cosentino e De Petro, mentre per l’amministrazione erano presenti gli assessori Malluzzo, Giordano e Licata.
Ben cinque i punti all'ordine del giorno, ma da subito la seduta ha risentito delle polemiche che si sono trascinate giorni addietro e che ha visto l'opposizione tornare alla carica, a partire dal capogruppo di "Avanti Gela", Salvatore Scerra, il quale nell'ammettere che i botta e risposta riportati fedelmente dai media nel corso della settimana «non hanno fatto bene all'immagine della politica locale», ha comunque ribadito che è inaccettabile «venire a conoscenza di quel che accade dai sindacati o dalla stampa, mentre si tratta di eventi e fatti che in consiglio comunale dobbiamo trattare perché è a noi eletti che i concittadini chiedono conto e chiarimenti».
Dal canto suo, l'altro esponente di “Avanti Gela”, Gabriele Pellegrino, lamenta la circostanza che ha visto le opposizioni «non essere mai invitate a riunioni senza colori politici» per discutere il problema emergenziale. Pronte le repliche del capogruppo di "Un'altra Gela" Giuseppe Morselli e di "Una buona idea" Davide Sincero, lesti a «stigmatizzare» le accuse delle minoranze, inquadrandole come condotte «non volte ad una vera cooperazione tra forze politiche», in una fase «dove non ci dovrebbe essere differenza tra consiglieri di maggioranza e consiglieri di opposizione e nella quale sarebbe opportuno una volta per tutte mettere da parte velleità e colori politici».
A rilanciare per l'opposizione è l'esponente di Fdi, Sandra Bennici, che ribadisce quanto precedentemente osservato dalla pentastellata Virginia Farruggia e cioè che in una conferenza capigruppo si era stabilito di «fare una o due sedute monotematiche sul covid-19» a settimana, aggiungendo che dall'opposizione «si è disposti a lavorare in sinergia ma con una corrispondenza di amorosi sensi, come scriveva il Foscolo».
Insomma, l'accusa delle minoranze è quella che ha alimentato le polemiche nei giorni antecedenti: la maggiorana non è conseguenziale a quanto stabilito e, soprattutto, vuole escludere l'opposizione dal confronto sulla gestione dell'emergenza epidemica, con la complicità del presidente Sammito, ritenuta talmente evidente ed omissiva dall’opposizione, fino a chiederne addirittura le dimissioni dalla carica. Il tutto, lo ricordiamo, per aver ritardato in particolare la trasmissione a prefettura ed asp di un documento condiviso anche dalla maggioranza, ma in cui le minoranze avevano messo sul tavolo una serie di istanze a cui davano grande importanza, non foss'altro perché raccolte tra la gente.
Dalla maggioranza ha provato a gettare acqua sul fuoco delle divergenze e quindi a rassicurare gli animi il capogruppo Udc, Salvatore Incardona, mentre l'assessore Malluzzo nel sottolineare che «l'amministrazione non vuole nascondere nulla o privilegiare una parte del consiglio anziché l'altra nell'informare sulla contingente fase di emergenza», ha proseguito precisando che il numero di tamponi cresce di giorno in giorno e quelli che si sono registrati dal 13 marzo in poi, hanno l'obbligo di uscire ufficialmente dalla quarantena solo dopo essersi sottoposti all'esito del tampone».
A ruota l'esponente di "Un'altra Gela", Romina Morselli, ha garantito che «da parte della maggioranza c'è la massima apertura, ma questo non può significare far passare in carrozza tentativi di primogenitura su idee ed iniziative da dare in pasto all'opinione pubblica». Per fatti personali, Scerra prende nuovamente la parola e nel congratularsi per l'ammirevole azione quotidiana da perfetto volontario del presidente Sammito, ciò non deve distoglierlo dal ruolo istituzionale», nell'esercizio del quale il capogruppo di “Avanti Gela” torna a chiedere alla presidenza «una maggiore autorevolezza».
Per la Lega, il capogruppo Spata rileva come "sia alquanto innaturale che la minoranza si veda costretta a chiedere un coinvolgimento, quando in fasi del genere per le quali si invoca l'unità d'intenti, dovrebbe essere l'amministrazione e la maggioranza a prendere l'iniziativa nel chiedere la collaborazione anche di chi non ha responsabilità di governo».
Il capogruppo di "libera mente", Vincenzo Casciana, lancia la proposta di «destinare il gettone di presenza per tutte le eventuali sedute monotematiche sul covid-19 ad un fondo» di solidarietà per l’emergenza in corso, eludendo così il pericolo di costi che possono gravare sull'ente provocando danni erariali ingiustificati». Alla fine è prevalsa la constatazione dell'impossibilità in questa fase emergenziale, per cause meramente tecniche, di portare avanti un consiglio comunale in seduta permanente, mentre il presidente Sammito ha aperto alla possibilità di indire sedute su temi e questioni attinenti la gestione di questa fase emergenziale.
Già per questo venerdì è stata convocata una conferenza capigruppo per stabilire un ordine del giorno sul tema. Lo stesso Sammito, invero, ad inizio seduta aveva spiegato come il link a disposizione per le videoconferenze fosse lo stesso che viene utilizzato dalle commissioni, quindi un consiglio comunale in seduta permanente avrebbe comportato rinunciare al lavoro delle commissioni.
Dei cinque punti all'ordine del giorno, ben quattro sono stati votati. I primi tre punti riguardavano debiti fuori bilancio per interessi legali, spesi di lite e contributo unificato. Tutti riconosciuti dal consiglio comunale con pareri contabili, dei revisori dei conti e della commissione bilancio, tutti favorevoli.
Approvato anche il quarto punto attinente al programma degli incarichi di collaborazione autonoma. Si è trattato sostanzialmente di una presa d'atto che non esiste un piano per incarichi di collaborazione autonoma oltre quelli obbligatori (legali ad esempio) e/o previsti per legge (esperti del sindaco, ad esempio) e quindi non ce saranno per l'anno intero (2020). L’atto è stato approvato con parere favorevole del settore tecnico e senza pareri, né contabile né del revisore dei conti, perché non dovuti.
E' saltato, in definitiva, solo l'ultimo punto, relativo al Regolamento sui beni immobili abusivi. Per la grillina Farruggia, considerata la natura tecnica e la presenza di alcune criticità, l'atto andrebbe ritirato. Subito dopo il consigliere del gruppo misto, Vincenzo Cascino, propone di mettere ai voti il rinvio della trattazione dell'atto alla prima seduta in aula presso il palazzo municipale. Anche il consigliere di "Una buona idea" Rosario Faraci (nella fotoa destra) è d'accordo sulla linea di un rinvio.
Per il consigliere Scerra non essendoci scadenze, rilevando alcune perplessità, anche sul piano della legittimità, l'atto va ritirato. Il che non convince la consigliere Romina Morselli che battezza come “abnorme” una richiesta di ritiro entrando «aprioristicamente nel merito dell'atto». A seguire il capogruppo della commissione che lo ha predisposto, il consigliere Giuseppe Morselli, ribadisce la volontà di non ritirare un atto che si aspetta da tre anni e che ambienti istituzionali, come la prefettura, per la delicatezza dell'argomento, ha più volte sollecitato. La consigliere Paola Giudice (nella foto a sinistra) interviene per notare che per regolamento un «rinvio sine die, senza stabilire una data precisa» non è possibile.
A togliere le castagne del fuoco per la maggioranza è la proposta di sospensione dell'atto «a quando il consiglio comunale potrà fisicamente riunirsi in aula nella sede comunale», formulato dall'ex presidente del consiglio ed esponente dem, Alessandra Ascia. Ricevuto il conforto del segretario generale, Giovanna Divono, con la minoranza che esprime la propria contrarietà nelle varie dichiarazioni di voto, il presidente Sammito mette ai voti la proposta di sospensione che viene favorevolmente esitata dalla maggioranza.