L'Italia è nel pieno della sua battaglia di contenimento del Covid-19.
Tutte le istituzioni, statali, parastatali, a livello centrale così come a livello periferico, sono impegnate in tal senso e con il massimo sforzo. Incassato lo shock iniziale, c'è stata la reazione e man mano, parallelamente, la crescita di una maggiore consapevolezza del fenomeno. Un'emergenza innanzitutto sanitaria, perché c'è la salute di tutti da salvaguardare. Ma le misure intraprese, hanno comportato e continuano a comportare, obtorto collo, un'emergenza anche economica e sociale da cui, preferibilmente il prima possibile, occorrerà ripartire. Ragionevolezza e lungimiranza, in merito, suggerirebbero di pensare prima a cosa fare, per non farsi trovare ancora una volta, impreparati. Su cosa deve puntare la città, ossia quali sono le priorità iniziali su cui riprendere a vivere "normalmente", dopo essere sopravvissuti al Covid-19? Una domanda secca per una risposta altrettanto secca.
Lo abbiamo chiesto a chi rappresenta la comunità locale, sul piano politico-elettivo e per tutti la parola d'ordine di partenza, nel rispondere, è stata: «prima salviamoci».
Ciò premesso, tra i banchi della maggioranza, per il segretario cittadino del "Partito democratico", Peppe Di Cristina, la tesi è quella di «ripartire dai più deboli. Sia come categoria, sia sul piano individuale, così come bene sta facendo il governo Conte. Ma quando parlo dei più deboli – sottolinea Di Cristina – parlo anche di quegli esercizi commerciali e di quelle piccole imprese che rischiano di non rialzarsi ed a cui bisogna dare un sostegno. Nessuno deve rimanere indietro – conclude il segretario locale dem – ed è per questo che bisognerà immaginare anche per la città una stagione costituente».
Sulla stessa lunghezza d'onda anche la consigliere comunale eletta nella lista del sindaco Greco (il primo da sinistra, nella foto), "Un'altra Gela", Romina Morselli: «occorre mettere una pezza al danno economico-sociale che questa emergenza sta causando per cui – precisa l'avv. Morselli – si rende necessario privilegiare prioritariamente tutti coloro che non percepiscono alcun reddito, per poi via via allargarne la portata, estendendola anche agli altri percettori di reddito. Penso a misure come i bonus per i neonati e bambini piccoli, ovvero – conclude – bonus alimentari anche alle persone che non hanno famiglia e che versano in condizione di povertà».
Ad allargare il raggio ci pensa il capogruppo della lista civica "Una buona idea", Davide Sincero (a destra, in basso): «in una fase successiva sarà necessario sostenere e supportare le piccole e medie imprese che sono sicuramente le più colpite, venendo incontro alle loro esigenze e dilazionando tutti quei tributi comunali legati alla propria attività. Inoltre – prosegue il consigliere comunale – bisogna attuare tutte le misure volte all'avvio di cantieri per lavori pubblici, in modo da assumere lavoratori edili locali. Il tutto snellendo la burocrazia – chiosa Sincero – o agevolandola, con uffici dedicati per usufruire di misure specifiche come ad esempio il bonus facciate per i privati».
Dai banchi dell'opposizione, il capogruppo della lista civica "Avanti Gela", Salvatore Scerra (a destra), ribadisce con fermezza, a consolidare la sua vena ottimistica, «prima salviamoci e ci salveremo, da sopravvissuti ripartiremo. Ma rialzandoci – esclama il consigliere comunale al suo secondo mandato al civico consesso – dobbiamo alzare pure l'asticella e chiedere ad Eni di completare quanto stabilito nel tanto discusso protocollo di Gela. Sono passati oramai cinque anni e quell'intesa merita di essere rispettata.
Al contempo dobbiamo essere bravi a completare tutte le opere infrastrutturali che interessano la città e penso in particolare al completamento del lungomare, approfittandone – prosegue – per chiedere anche il completamento della problematica portuale, giacché oltre alla vocazione del turismo balneare, la portualità significa provare a riportare in auge anche l'antica vocazione marinaresca, con essa il commercio marittimo e la pesca. Non ultima, la questione delle dighe e quindi della irrigazione in agricoltura, altro bacino che nonostante tutto – chiude Scerra – continua a rimanere una voce occupazionale importante in città». Ancor più articolata la riflessione della portavoce cittadina del movimento cinquestelle, unica consigliere comunale grillina eletta alle amministrative della scorsa primavera,
Virginia Farruggia (a sinistra, in basso), secondo la quale per ripartire «serve una visione della città che investa sul proprio territorio e che valorizzi le potenzialità della piana di Gela, sotto il profilo agrituristico e produttivo, incentivando la realizzazione di attività conformi alla rete natura 2000. Questo significa investire anche nella produzione e trasformazione, a filiera corta, dei nostri prodotti. Bisogna incentivare la rigenerazione urbana sostenibile e la riqualificazione delle periferie, investendo sui servizi per la persona.
Rivalutare in maniera forte il presidio ospedaliero, in danno delle varie realtà convenzionate che hanno dimostrato di sottrarre denaro inutilmente alla sanità pubblica. In ambito urbano – continua l'esponente pentastellata – suggeriamo di puntare su forme di mobilità collettiva e tantissimo sulle pedonalizzazioni. Investire altresì nella crescita di una società vicina ai minori, con maggiori servizi per l'infanzia e l'adolescenza e contrasti decisamente l'abbandono scolastico e la povertà sociale e culturale. La zona industriale deve essere riqualificata e le attività dovranno essere convertite in attività sostenibili, incentivando l’economia circolare; diversi studi – conclude Farruggia – ci dicono che la diffusione del virus sia stato facilitato dalla presenza in pianura padana delle polveri sottili: un motivo in più, quindi, per andare nella direzione opposta».