Politicamente scorretto/ Maggioranza e minoranza

Politicamente scorretto/ Maggioranza e minoranza

Qualche volta occorrerebbe ripartire dalla scuola elementare, dove si iniziano ad insegnare i sinonimi e i contrari.

Il contrario di Bello? Brutto. Quello di alto? Basso. Quello di lungo? Corto. E quello di “maggioranza”? Semplice, è “minoranza”. Ma “minoranza” è un termine che si è ormai vaporizzato, nei giornali, nelle televisioni e in tutti i media. Oggi il contrario di “maggioranza” non è più “minoranza”, ma “opposizione”.

Il concetto è totalmente differente. Minoranza significa che una parte minoritaria (nei partiti, nei consigli comunali, nelle aziende) la pensa in modo diverso dai più. Opposizione, invece, vuol dire che chi è minoritario deve comunque opporsi, in tutti i modi, a chi è maggioritario. E spesso questa opposizione viene messa in atto con martellamenti su ogni argomento, e talvolta senza validi motivi.

La riflessione proviene dalla notizia che il mancato sindaco Spata, capo dell’opposizione nel Consiglio comunale di Gela, dopo avere perso il ricorso al Tar di Palermo contro le liste presentate a sostegno del sindaco Greco, ha proposto appello al Cga: povera opposizione, insiste e non se ne fa una ragione di avere perso (per volontà degli elettori) le amministrative.

E’ sicuramente legittimo che Spata ricorra in appello, e magari poi al Consiglio d’Europa,, all’Unicef, alla Nato e al Consiglio dell’Onu, ma non sono sicuro che questo faccia bene alla città. Forse sarebbe meglio che la cosiddetta “opposizione” occupasse il tempo elaborando proposte credibili e collaborando con l’Amministrazione per migliorare le proposte della maggioranza. E invece ci si lascia andare nel contestare a ogni piè sospinto ogni azione della Giunta e della maggioranza consiliare.

In tempi di emergenza da Coronavirus, i cittadini si attendono meno chiacchiere e più fatti. Tra cui i controlli, che vengono eseguiti dimenticando di prevedere gli assembramenti annunciati. La mattina dell’1 aprile, alle otto, di fronte all’ingresso di Unicredit, sul Corso Vittorio Emanuele, c’era un assembramento di circa quaranta persone che litigavano sui turni di accesso per ritirare la pensione. E così anche all’ingresso di altre banche. Ma caspita, sappiamo bene tutti che il primo giorno di ogni mese i pensionati sono in fila agli sportelli bancari: era così difficile eseguire controlli mirati per regolare il flusso ed evitare assembramenti?

E parlando di assembramenti, un cenno va sicuramente all’Inps, forse il peggior carrozzone del sistema burocratico italiano, che non è stato capace di preparare il suo sito all’assembramento di migliaia di domande per l’ottenimento della “mancetta” di seicento euro da parte dei lavoratori autonomi. Il sito si è bloccato quasi subito e la cosa ha dimostrato, senza ombra di dubbio, che abbiamo a che fare con “dilettanti allo sbaraglio”. L’ennesima vergogna della burocrazia italiana.