A meno di un mese dalla crisi di governo aperta dalla Lega di Salvini, nasce il “Conte bis”, con 21 ministri a coadiuvare il presidente del Consiglio, espressione di Movimento 5 Stelle (10 più il sottosegretario alla Presidenza), Partito democratico (9) e Liberi ed Uguali (1).
Un'intesa, quella soprattutto tra grillini e dem, che sorprende per l'ostilità reciproca esibita fino a pochi mesi fa, ma che potrebbe aprire nuovi scenari, magari con risvolti a livello regionale e, chissà, anche a livello locale.
Ipotesi che non affascina l'unica consigliere comunale grillina eletta nel civico consesso gelese, Virginia Farruggia (nella foto): «la legge elettorale non favorisce una governabilità certa – afferma – e sarebbe stato rischioso andare al voto in un momento in cui bisogna occuparsi dei conti pubblici e rassicurare le famiglie italiane.
Il paese non può rimanere ostaggio dei sondaggi elettorali, bisogna dargli stabilità e per questo bisogna essere affidabili, dimostrare di voler lavorare davvero per il bene dei cittadini, cosa che alle fine la Lega non ha fatto, staccando la spina al Governo gialloverde ed è stato formato un nuovo governo con il Pd.
In entrambi i casi – sottolinea la consigliere – sono stati stipulati però due contratti, cioè accordi di governo, non alleanze e già dopo il contratto di governo con la Lega, nulla è mutato né a livello regionale, né a livello locale, nonostante abbiamo dovuto affrontare competizioni elettorali in diverse regioni e comuni italiani e siciliani. In ogni caso – chiosa la Farruggia – il M5S a livello locale ha sempre avuto un approccio propositivo con le altre forze politiche, dialogando con tutti per il bene della città e confrontandosi su idee e proposte».
Sostanzialmente sulla stessa scia, il segretario cittadino dei dem, Peppe Di Cristina (nella foto): «E’ evidente che si parte con mille difficoltà e la tenuta non sarà semplice – ammette –; tuttavia, ritengo che valga la pena provarci. Peraltro, registriamo già diversi elementi positivi e di frattura rispetto al governo precedente e, finalmente, la questione meridionale ritorna ad essere al centro del programma di governo. In tal senso – prosegue Di Cristina – la nomina di Provenzano come ministro del Sud, sembra un ottimo segnale.
Gela è l'emblema della questione meridionale e può essere il simbolo della rinascita. Per quanto riguarda poi il quadro delle alleanze – sottolinea – sono stato un oppositore fiero dei cinque stelle e rivendico ogni parola e ogni opinione, ma oggi abbiamo la possibilità di dare vita ad un percorso che superi la stagione dell'odio e del populismo, attraverso politiche di contenuti. E' giusto però precisare – conclude Di Cristina – che ad oggi l'intesa con i 5 Stelle è nazionale; a Gela, noi restiamo leali al patto stipulato con una coalizione di unità, fatta da forze diverse nell'interesse della città e premiata dal voto dei gelesi, sapendo che questo resta un modello locale costruito per dare risposte concrete».