L’ex vicesindaco Siciliano: «Sulle bonifiche ambientali c’è ancora tanto da fare»

L’ex vicesindaco Siciliano: «Sulle bonifiche ambientali c’è ancora tanto da fare»

Nei giorni scorsi, l’ex vicesindaco e assessore comunale allo Sviluppo economico ing. Simone Siciliano (nella foto) ha diffuso una nota sulle bonifiche ambientali nelle aree dismesse dell’Eni.


Siciliano scrive: «Puntuale come un orologio svizzero, alle prime avvisaglie di nuove campagne elettorali, i soggetti politici deputati a tutelare il nostro territorio, si ricordano di essere stati votati a Gela, uscendo dal cilindro la questione delle bonifiche ambientali, spostando l'attenzione su presunte commissioni speciali e sottocommissioni, che poco potrebbero aggiungere se non creare più confusione a procedure che vedono coinvolti già diversi enti, che a fatica riescono a essere coordinate con l'obiettivo di arrivare all'emissione in tempi rapidi dei decreti autorizzativi per imporre ad Eni un'accelerazione sull'attuazione dei progetti di bonifica.

Di certo sarebbe stato più semplice, oltre che utile, in qualità di forza di governo, riferirsi al proprio ministro  per la tutela ambientale, per chiedere come mai le attività del Tavolo tecnico permanente. Il tavolo fu istituito nell'oramai lontano ottobre 2015, presso il Mattm, a seguito di una relazione che metteva in risalto le inadempienze derivanti da una certa inerzia burocratica, nelle emissioni dei decreti autorizzativi, da parte del sistema Stato-Regione.

Il tavolo prevedeva una convocazione sistematica attraverso l'istituto della Conferenze dei Servizi Istruttorie e Decisorie, oltre che dei tavoli tecnici periodici, che coinvolgevano contemporaneamente tutti gli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni, tra cui l'Istituto Superiore Sanità (ISS), L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, (Ispra), L'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpa), L'Inali, L'Asp, l'assessorato regionale alle Bonifiche e alla Tutela ambientale con i rispettivi funzionari di riferimento, il Comune di Gela, la Provincia di CL, e aveva l'obiettivo di dare certezza nei tempi alle attività di bonifica del sito Sin di Gela.

I risultati furono eccezionali, basti pensare che solo nel 2016 furono avviate la bonifica della vasca A32, una delle attività più imponenti di bonifica mai registrate a Gela, oltre che l'accelerazione ed intensificazione delle attività di bonifica della falda acquifera, che hanno portato ad una riduzione del surnatante da 9 metri a poco meno di 2 metri, consentendo l'avvio delle attività di bonifica dei suoli in tutta l'area della raffineria, oggi ancora in corso.

C'e ancora tanto da fare, e non sarà certo una sottocommissione di provincia a mettere la parola fine alle attività di bonifica del territorio gelese.
Credo che sia giunto il momento di riconvocare il Tavolo Tecnico Ministeriale, e questo può farlo il sindaco di Gela,per verificare lo stato delle oltre 20 autorizzazioni che la Regione deve rilasciare per avviare altrettanti cantieri di bonifica.».