Tanto tuonò che piovve. E’ da mesi, addirittura da anni che cittadini, sindacati, associazioni di ogni genere lamentano la difficile situazione dell’Ospedale di Gela.
Ora sembra che siano arrivati al dunque, ovvero in piena crisi, con lunghissime attese per gli esami, con carenze di personale medico e paramedico, con reparti chiusi e pazienti trasferiti in altri nosocomi.
E’ il disastro annunciato per una struttura che dovrebbe essere il fiore all’occhiello per un vasto comprensorio ma che, grazie alle reiterate mancanze della politica regionale è stata bistrattata, umiliata, con investimenti che tardano ad arrivare e personale da tempo insufficiente.
E’ umiliato l’Ospedale, ma ricordiamoci che ad essere umiliati siamo noi cittadini, noi pazienti. Non possiamo prendercela con gli operatori che sono in servizio e fanno il possibile, ma è ora di ribellarci con forza contro una politica sanitaria deficitaria che ci opprime e non ci lascia più grandi speranze.
La soluzione della situazione sanitaria sarà certamente, ci auguriamo, tra le prime azioni della nuova amministrazione comunale, in difesa e a sostegno dei cittadini, soprattutto di quelli delle fasce più deboli che non possono permettersi prestazioni a pagamento.
E a proposito di amministrazione comunale, al momento in cui scrivo sembra ormai certo che l’opposizione al nuovo sindaco stia preparando i ricorsi amministrativi per ribaltare l’esito delle elezioni. Sembra che l’iniziativa – a detta dei ricorrenti – venga promossa “per ripristinare la legalità”.
Io non so se l’iter della raccolta di firme delle liste di Greco sia stato o meno regolare. Può anche darsi – come dicono gli oppositori – che qualcosa non sia stato fatto seguendo perfettamente le regole burocratiche. Ma mi viene la pelle d’oca all’immaginare che qualche peloso cavillo burocratico possa mettere in discussione l’esito delle elezioni.
In quanto al ripristino della legalità, devo ricordare che mai termine è stato più abusato, e addirittura usato a sproposito, se non utilizzato per coprire inconfessabili interessi personali.
Secondo gli eventuali ricorrenti, qualche passaggio non corretto nella presentazione delle liste, qualora accertato, porterebbe al ripristino della legalità? Non credo proprio, perché non c’è più grande legalità che nel voto popolare, che ha stabilito con chiarezza chi ha vinto e chi ha perso al ballottaggio.
Ecco perché ritengo, e ne sono convinto che l’eventuale accoglimento del ricorso, se veramente presentato, sarebbe la negazione della legalità, perché andrebbe a privilegiare elementi di forma (passaggi burocratici) rispetto alla sostanza (la volontà espressa col voto dagli elettori).
Vedremo cosa succederà. Ma a mio avviso gli “oppositori” farebbero una gran bella figura di fronte ai gelesi accettando con stile il verdetto popolare e collaborando con la nuova amministrazione, ciascuno con il proprio ruolo, per risolvere i problemi della città. Ne abbiamo abbastanza di veleni, manovre sottobanco e atteggiamenti poco dignitosi.
Il popolo ha votato, tutti al lavoro!