Con la prima seduta del civico consesso di venerdì 7 giugno, il nuovo corso politico amministrativo di Gela, inizia ufficialmente.
Dopo l'esito del ballottaggio di domenica 12 maggio, la proclamazione da parte dell'ufficio elettorale del sindaco eletto e, ben più tardi, dei 24 consiglieri comunali eletti, a quasi un mese di distanza possiamo dire che i due organi di vertice rinnovati, quello monocratico del sindaco e quello collegiale del consiglio comunale, entrano nel pieno esercizio delle loro funzioni.
Il sindaco Lucio Greco ha confermato, con qualche accorgimento dell'ultima ora, gli assessori nominati in prima battuta, con tanto di deleghe: Terenziano Di Stefano (in quota "Una Buona Idea") vicesindaco e deleghe alle attività produttive, sport, turismo e spettacolo, politiche giovanili e rapporti con il consiglio comunale; Florinda Iudici (ufficialmente in quota sindaco, ufficiosamente in quota Casciana-Gulizzi) con deleghe ad animali, mare, pesca, pari opportunità, statistica, politiche della legalità e servizi demografici;
Nadia Gnoffo (in quota "Fi/Azzurri per Gela") con deleghe a servizi sociali, sanità, salute e istruzione; Ivan Liardi (in quota "Autonomisti/Impegno comune") con deleghe a lavori pubblici, polizia municipale, urbanistica e mobilità; Salvatore Sammito (in quota "Un'Altra Gela") con deleghe ai rifiuti, ambiente, raccolta differenziata, bilancio, patrimonio ed agricoltura.
Quest'ultimo, due giorni dopo, ha rassegnato le proprie dimissioni per tentare la corsa all'elezione della Presidenza del consiglio comunale: "le motivazioni sono note - ci ha riposto tra il serio ed il faceto su messenger -, ho solo anticipato qualcosa che avrei fatto venerdi sera... almeno spero". Il suo posto e le deleghe sono andate ad appannaggio di Grazia Robilatte (in quota "Pd/Uniti Siamo Gelesi"). Ben tre su cinque, quindi, le donne presenti in giunta: altro che quote rosa! In effetti, la figura di Salvatore Sammito è stata insistentemente, forse anche troppo, associata a quella del nuovo presidente del consiglio eletto, quasi a ridurre la sua elezione a pura formalità.
Nel momento in cui si riunisce per la prima volta il consiglio comunale, noi saremo già in edicola. Pertanto, non possiamo sapere se e cosa accadrà sull'elezione della presidenza. Di certo possiamo dire che venerdi sera, con la prima seduta convocata per le ore 18:30, il consigliere più anziano agirà in supplenza del presidente del consiglio non ancora eletto.
Si procederà con il giuramento e la convalida (nessuna surroga è prevista) che decretano l'insediamento dei 24 consiglieri comunali. Lungo la stessa seduta, il civico consesso è chiamato a deliberare il suo primo atto: vale a dire l'elezione nel proprio seno della Presidenza del consiglio stesso, con voto segreto.
Per l'elezione è richiesta alla prima votazione la maggioranza assoluta dei componenti il consiglio; in seconda votazione risulta eletto il candidato che abbia riportato il maggior numero di voti. Il consiglio elegge, altresì, il vice presidente, con le stesse modalità previste per l'elezione del presidente che è organo di garanzia, non dimentichiamolo.
Oltre a convocare le sedute, dirigere i lavori in aula, determinare l'ordine degli stessi con la conferenza dei capigruppo, può partecipare a tutte le riunioni delle commissioni consiliari permanenti (senza diritto di voto). Qualora fosse subito eletto, è tenuto ad assumere immediatamente le funzioni di presidente nella seduta in corso.
Sarà fumata nera o bianca? E' sicuramente il primo banco di prova di una maggioranza che nei numeri è schiacciante, sedici consiglieri (2/3) contro 8 (1/3). L'indirizzo della coalizione di centrodestra uscita sconfitta dal secondo turno (6 consiglieri su 8 dell'opposizione) sembrerebbe quella di rimanere inizialmente alla finestra in attesa di vedere cosa succede.
Indicare un candidato alternativo, provando a coinvolgere anche gli altri due consiglieri dell'opposizione a votarlo compatti, non sarebbe poi un'ipotesi così peregrina, giusto per capire se dall'altra parte sono altrettanto compatti come sembrerebbe da voci di corridoio. Oltre a Sammito, anche il consigliere della maggioranza ed eletto nella stessa lista, "Un'altra Gela", Giuseppe Morselli, non aveva nascosto le proprie velleità, ma negli ultimi giorni lo stesso Morselli ha evitato esternazioni pubbliche che potevano surriscaldare gli animi ed alzare il livello di uno scontro tutto interno.
Invero, la netta sensazione - ed ecco il perché dell'insistenza di questi rumors - è che tra gli eletti della coalizione vincente, oltre ad essere stato il più suffragato in essa, nonché uno dei pochi riconfermati tra gli uscenti della precedente consiliatura, Totò Sammito è persona tutt'altra che invisa da colleghi delle opposizioni, specie del centrodestra, a cui potrebbe andare la vicepresidenza.