A differenza del resto d'Italia, in Sicilia si è votato alle amministrative anticipando le elezioni europee.
Se l'intenzione del governo regionale, appoggiato in questo caso da centrodestra e del centrosinistra isolani, era quella di evitare l'effetto trascinamento delle europee alle amministrative, col rischio di estendere il trend favorevole alle due espressioni di Governo nazionale, vale a dire Lega e Movimento Cinque Stelle, ebbene i risultati hanno dato sostanzialmente ragione a tale scelta opportunistica.
La Lega alle amministrative siciliane non ha sfondato, anzi tutt'altro. Laddove ha preferito la corsa in solitaria, come a Caltanissetta ed altri centri, è rimasta fuori dal ballottaggio, perdendo nei due ballottaggi in coalizione a Mazara e Gela, ma ciò non ha gettato nello sconforto Igor Gelarda, responsabile regionale Enti locali della Lega in Sicilia e candidato del carroccio alle Europee: "In Sicilia ci siamo battuti con onore, ottenendo ottimi risultati nelle città chiamate al voto per eleggere i sindaci, a dimostrazione che la Lega è una realtà solida e affidabile anche nell’Isola.
Un grazie in particolare va rivolto a Giorgio Randazzo, a Mazara, e a Giuseppe Spata, a Gela, ma soprattutto ai cittadini siciliani che stanno sostenendo con sempre maggiore fiducia il progetto di cambiamento dell’Italia di Matteo Salvini, una rivoluzione del buon senso da sostenere anche alle elezioni europee del 26 maggio, dove i siciliani chiamati alle urne potranno cambiare questa Europa delle banche e della finanza che sta impoverendo i popoli".
Dal canto loro i pentastellati hanno riparato al secondo turno, il risultato negativo del primo turno, vincendo a Caltanissetta e Castelvetrano con 33 consiglieri, oltre i due sindaci, eletti in questi due comuni. Tanto basta al leader grillino Di Maio per dire, in arrivo a Caltanissetta per festeggiare la vittoria di Gambino, che "dove non vince il Movimento 5 stelle, vincono accozzaglie come è successo a Gela dove Pd e Forza Italia sono alleati. Votare per il Movimento 5 Stelle significa garantire che le devianze della politica, che siano gli inciuci o le follie di ultra destra, verranno sempre arginate".
Pd e Fi hanno optato quasi ovunque per la rinuncia ai rispettivi simboli ed hanno eletto sindaci e consiglieri comunali, correndo anche assieme in coalizione come nel caso di Gela dove, i due deputati regionali del collegio nisseno di Fi e Pd, vale a dire Mancuso e Arancio, concordano nel definire l'intesa locale tra Pd e Fi, presentatisi agli elettori come sopra accennato dietro le mentite spoglie di liste civiche, una sorta di "modello" che unisce le anime moderate siciliane contro il "populismo sovranista" di Salvini, negando ogni addebito ad una versione in salsa locale del "Patto del Nazareno" tra Renzi e Berlusconi.
Invero, le elezioni amministrative tenutesi in piena campagna elettorale per le europee si sono poi piegate a tale scopo. Alla fine, tutti soddisfatti, tutti contenti, nessuno sconfitto. Nel frattempo, per la cronaca gli esiti dei ballottaggi ci hanno detto che Lucio Greco (liste civiche + Fi + Pd + PdF) è il nuovo sindaco di Gela, Roberto Gambino (M5S) è il nuovo sindaco di Caltanissetta, Salvatore Quinci (liste civiche) è il nuovo sindaco di Mazara del Vallo, Alberto Arcidiacono (liste civiche) è il nuovo sindaco di Monreale, infine Enzo Alfano (M5S) è il nuovo sindaco di Castelvetrano.