La Magna Grecia non arriva a Gela

La Magna Grecia non arriva a Gela

Evviva! Grazie all’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, è stato messo a punto il progetto per realizzare la “Ciclovia della Magna Grecia”, in collaborazione con le regioni Basilicata e Calabria.


Il progetto prevede, per la parte siciliana, un tracciato di piste ciclabili di 23 chilometri tra Messina e Pozzallo, capaci di valorizzare gli aspetti sportivi, naturalistici e paesaggistici del territorio isolano.

Fin qui tutto bene, anche se storicamente le colonie greche di Sicilia non fanno parte della cosiddetta “Magna Grecia”. Ma sorvoliamo sul nome, e facciamo finta che anche la Sicilia faccia parte della Magna Grecia. (come del resto alcuni storici ritengono).

Il problema, invece, è un altro: Gela, come al solito, viene esclusa dal progetto. E nessuno, alla Regione Siciliana, ricorda (o forse non lo sa proprio) che nel sesto secolo avanti Cristo il territorio assoggettato a Gela riguardava gran parte della Sicilia, da Akragas ad ovest, fino a Siracusa e l’intera fascia jonica fino a Zancle, l’odierna Messina.

L’espansione di Gela cresceva di pari passo a quella di Roma, e solo il successivo trasferimento del tiranno a Siracusa potè determinare l’ascesa dei siracusani e l’emarginazione di Gela, divenuta città di periferia soggetta alle scorribande cartaginesi.

Quindi i cicloturisti, dai quali la regione attende buone ricadute economiche, potranno, una volta realizzato il progetto della ciclovia, pedalare allegramente da Messina a Naxos, passando poi a Catania, magari Lentini, poi ancora Siracusa, per giungere finalmente a Pozzallo.

La ciclovia potrebbe continuare fino a Camarina e Gela? Potrebbe forse, ma anch’essa segue tristemente il destino di un’altra arteria, l’autostrada Gela-Siracusa, che doveva essere completata nel 1970 e oggi è magicamente diventata Siracusa-Gela (i lotti partono solo da est verso ovest) e ancora non è neanche arrivata a Modica! In cinquant’anni di vergognosa indifferenza di Stato e Regione.

Non so se potrà servire a qualcosa, ma qualcuno dei suoi amici di partito potrebbe spiegare a Marco Falcone cosa rappresentava e cosa ancora rappresenta Gela nella cosiddetta Magna Grecia?