Domenica 28 aprile si vota per l’elezione del sindaco e dei 24 consiglieri comunali.
Urne aperte dalle 7 alle 23. Gli elettori sono 65.747, di cui 33.731 donne e 32.016 uomini. Chi si reca al seggio, oltre alla tessera elettorale deve essere munito anche di un documento di identità. Chi ha smarrito la tessera o ha occupato tutti gli spazi preposti per i timbri, può richiederne copia anche lo stesso giorno del voto presso l'ufficio elettorale, che sarà aperto per tale eventualità.
L'elettore può votare per il sindaco e per i consiglieri comunali nella stessa scheda elettorale che gli sarà consegnata al seggio. La scheda riporta i nominativi dei 4 candidati a sindaco. A fianco di ogni nominativo ci sono i simboli di una o più liste collegate. A fianco di ogni simbolo ci sono due linee sopra le quali si possono esprimere le preferenze per il consiglio comunale.
Per quanto concerne il voto al candidato a sindaco, le opzioni sono tre: voto diretto, voto indiretto ed automatico (cosiddetto effetto trascinamento delle liste) e voto disgiunto. La prima si concretizza quando l'elettore barra il rettangolo che contiene il nominativo di uno dei 4 candidati a sindaco, oltre a barrare la lista collegata nella quale si esprimono le preferenze per i consiglieri.
La seconda circostanza interviene quando non si barra alcun rettangolo contenente i nominativi dei 4 candidati a sindaco, ma si barra un lista nella quale si esprimono le preferenze per i consiglieri: in tal caso, cioè, il voto alla lista si estende (automaticamente) anche al candidato a sindaco collegato.
La terza opzione è quella in cui l'elettore barra il rettangolo di un nominativo dei 4 candidati a sindaco, barrando al contempo una lista non collegata (e quindi disgiunta) a quel candidato, ma collegata invece ad un altro dei tre candidati rimanenti.
Per quanto riguarda il voto al consiglio comunale, l'elettore può esprimere una o due preferenze tra i 24 candidati di una lista.
Non si possono esprimere due preferenze disgiunte, non si possono cioè esprimere - pena nullità - una preferenza per un candidato di una lista ed un'altra preferenza per un candidato di un'altra lista. Le due preferenze devono essere della stessa lista e, soprattutto, di genere diverso: ossia un maschio ed una femmina, ovvero una femmina ed un maschio.
Quando si esprimono due preferenze della stessa lista, ma entrambe dello stesso genere (due maschi o due femmine), la preferenza che non viene annullata è la prima, ossia quella che precede nella linea superiore l'altra, mentre il voto dell'elettore si estende comunque alla lista. Se l'elettore esprime una preferenza (maschile o femminile) ovvero entrambe le preferenze con diversità di genere (maschio/femmina; femmina/maschio) senza barrare la relativa lista, il voto si estende comunque a quest'ultima (lista d'appartenenza della/e preferenza/e per il civico consesso).
Terminate le operazioni di voto, cioè a partire dalle 23, inizia subito lo spoglio delle schede e relativo scrutinio. Il candidato a sindaco e rispettiva lista o coalizione di liste a sostegno che superano il 40% dei voti validi è eletto al primo turno. Qualora tale soglia del 40% non fosse raggiunta da nessuno, vanno al ballottaggio, due settimane dopo, i due candidati a sindaco che hanno ottenuto più consensi.
Il candidato a sindaco che vince l'elezione al primo turno o al secondo turno ottiene sempre il premio di maggioranza a meno che una lista o coalizione di liste a sostegno di un altro candidato ha superato il 50% dei "voti utili". In tal caso, la distribuzione dei seggi avviene in modo proporzionale e non si assegna alcun premio di maggioranza. Il premio di maggioranza consente di avere fino al 60% del consiglio comunale, vale a dire 14 seggi. Le liste conquistano il diritto a partecipare alla distribuzione dei seggi solo dopo aver superato la soglia di sbarramento del 5% dei "voti validi".
I "voti validi" sono i voti al sindaco e/o i voti (di lista) al consiglio comunale, al netto dei voti nulli e schede bianche (che vengono esclusi). I "voti utili", sulla base della quale si distribuiscono i seggi e viene assegnato o meno il premio di maggioranza, sono i voti validi al netto delle liste che non hanno raggiunto la soglia di sbarramento (che vengono escluse), quindi in realtà coincidono con la somma dei voti validi ottenuti solo dalle liste che hanno raggiunto il 5%. Alle scorse elezioni amministrative (2015) andarono a votare 45.184 gelesi (voti totali, per un'affluenza del 68%). I voti validi al sindaco furono 35.441.
I voti validi al consiglio comunale furono 41.301. I voti nulli (comprese le schede bianche) furono 2.151. La soglia di sbarramento equivalse a 2.066 voti (pari al 5% dei 41.301 voti di lista al consiglio comunale). Superarono tale soglia solo 9 liste che parteciparono ad una distribuzione dei seggi in senso proporzionale puro, perché la coalizione di liste a sostegno di Fasulo superò il 50% (ottenne il 54,1%) dei voti utili ed al candidato a sindaco sindaco vincente, l'allora grillino Messinese, non fu assegnato il premio di maggioranza.
Da questa tornata elettorale, il primo degli sconfitti nella corsa a sindaco, avendo ottenuto almeno il 20% dei voti validi, è di diritto consigliere comunale. In caso di distribuzione proporzionale pura dei seggi, il seggio va di diritto al candidato a sindaco arrivato secondo e si attribuiscono alle liste i restanti 23 seggi. In caso di assegnazione del premio di maggioranza, il seggio che viene assegnato al candidato a sindaco arrivato secondo, è incluso nei 10 seggi attribuiti alla/e minoranza/e.