Il nuovo che avanza affonda le radici nella tradizione, la propria forza nel passato.
Lucio Greco e Giuseppe Spata non hanno mai avuto esperienza diretta nell’amministrazione attiva – fatta salva la parentesi dell’avvocato in seno al consiglio comunale, qualche anno fa – e sono a tutti gli effetti «volti nuovi» nel palazzo. Hanno però il sostegno di pezzi importanti della storia politica locale, che nel bene e nel male, hanno orientato le scelte e deciso i destini.
Lucio Greco e Giuseppe Spata non hanno mai avuto esperienza diretta nell’amministrazione attiva – fatta salva la parentesi dell’avvocato in seno al consiglio comunale, qualche anno fa – è sono a tutti gli effetti «volti nuovi» nel palazzo. Hanno però il sostegno di pezzi importanti della storia politica locale, che nel bene e nel male, hanno orientato le scelte e deciso i destini.
Andranno al ballottaggio in una partita molto incerta. Separati da pochissimi punti in percentuale. E potranno entrambi ambire alla vittoria con (quasi) le stesse chance.
Più avanti Greco, che però, al secondo turno, potrebbe avere un minore effetto trascinamento che gli deriva dalle liste e dal voto strutturato. Spata quindi parte su una base di consenso, a urne chiuse e risultato oramai assodato, che potremmo definire equivalente o quasi.
Partita assolutamente aperta, dunque, per ammissione degli stessi due candidati, stanchi, ma già pronti alla sfida del ballottaggio tra due settimane.
«Per pochi voti – dice Greco – non centriamo la vittoria al primo turno. Siamo soddisfatti per aver ottenuto un risultato importante, primi con una forbice significativa rispetto all’altro candidato. Tutto questo ci dà maggiore forza e determinazione nell’andare avanti. Continuando con la passione di sempre siamo certi di raggiungere l’obiettivo al ballottaggio».
Staccato di una manciata di punti in percentuale il candidato della Lega, Spata.
«Siamo soddisfatti - dice - le proiezioni ci davano al ballottaggio e avevamo questa sensazione. Pronostico rispettato. Sono stati giorni entusiasmanti quelli appena trascorsi e, sicuramente, lo saranno anche i successivi. La nostra proposta è seria, la coalizione forte, con riferimenti nazionali e regionali che servono a questa città, rimasta a lungo isolata».
Maurizio Melfa, appoggiato da due sole liste, ottiene un lusinghiero 17 per cento che, però gli lascia ugualmente molto amaro in bocca.
«Sono incredulo – dice Melfa – la gente non vuole essere aiutata, questa città non vuole cambiare. Non c’è un senso logico se oltre 25 mila elettori continuano a votare chi ha distrutto Gela».
Un po’ più indietro Simone Morgana, apprezzato in campagna elettorale, ma forse penalizzato nella ricerca del consenso dalle scelte di quattro anni fa e dalla vicenda Messinese.
«Grazie alla città – dice – che ci ha sostenuto in questa bellissima esperienza. Il cambiamento è sempre difficile, ma sappiamo che la strada intrapresa è quella giusta».
Il tempo di un breve riposo e già stasera è tempo di rimettersi al lavoro.
Per Greco e Spata si profilano le prime riunioni. Restano da definire gli assetti nelle due squadre di governo da presentare agli elettori, affinare le strategie politiche.
Poi, tra due settimane, la parola tornerà a cittadini elettori. E sarà un verdetto che non prevede altri appelli. Vittoria o sconfitta, polvere o gloria, il giudice tornerà a essere il popolo.