Mentre andavamo in stampa, il Pd si stava apprestando a riunirsi per decidere cosa fare alle prossime amministrative del 28 aprile.
In settimana si è iniziato finalmente a ragionare su una candidatura interna, lasciando in ogna caso aperta la porta a possibili alleanze a sostegno o di Greco o Melfa, ma da quest'ultimi e rispettivi entourage, a quanto pare, non sono arrivati segnali incoraggianti.
Secondo indiscrezioni trapelate in questo fine settimana anche da fonti interni al partito, i nomi che girano sono quelli di Lillo Speziale, Gianpaolo Alario, Guido Siragusa, Alessandra Ascia e Romina Morselli, con il primo in vantaggio su tutti.
A meno di clamorosi - ma pur sempre possibili - dietrofront, correranno quasi certamente per il vertice cittadino il dott. commercialista Giuseppe Spata, libero professionista e presidente del Circolo di Gela della "Lega", sostenuto oltre che dal partito di Salvini, anche dai centristi "Noi con Gela", da "Fratelli d'Italia" e dai "dissidenti federiciani di Forza Italia", compresi i tre consiglieri comunali uscenti forzisti; il dott. Maurizio Melfa, amministratore delegato dell'impresa di famiglia, sostenuto da tre liste civiche; l'avv. Lucio Greco, libero professionista, sostenuto dal "Progetto Civico", "Forza Italia" e "Udc"; nonché l'avv. Simone Morgana, libero professionista, sostenuto dal "Movimento Cinque Stelle".
Non si può escludere, invero, una quinta candidatura, in seno ad un “Partito Democratico” messo a livello locale all'angolo dalle trattative condotte nei giorni passati, ma ringalluzzito dalle "Primarie" di domenica scorsa.
In caso di candidatura interna, i nomi che girano sono quelli di Lillo Speziale, Gianpaolo Alario, Guido Siragusa, Alessandra Ascia e Romina Morselli, con il primo in vantaggio su tutti. Deciso l'uomo o la donna su cui puntare, i dem avrebbero pochissimo tempo al fine di capire se ci sono le condizioni per almeno una seconda lista o correre da soli. Ma è proprio dalla candidatura che esprimerebbe il Pd, a dipendere anche l'ipotesi di un'alleanza con le forze, o meglio alcune di esse, del cosiddetto "listone": vale a dire quel che rimane di “Sicilia Futura”, “Energie per l'Italia” ed “Alternativa Popolare”, mentre è da escludere un'intesa con il “Popolo della Famiglia”.
Nel centrodestra, d'altronde, è caduto nel vuoto l'ennesimo appello all'unità lanciato dalla deputata nazionale di Forza Italia, Giusi Bartolozzi, che aveva invitato Spata e Greco a fare un passo indietro e riprendere un discorso unitario con una candidatura che mettesse d'accordo tutti. Il coordinatore provinciale del partito di Berlusconi e parlamentare regionale del collegio, Michele Mancuso, si è detto disponibile a riportare il simbolo di Forza Italia in una coalizione di centrodestra all'insegna dell'unità, ma il miglior candidato possibile rimane Greco, che peraltro fu tra i sostenitori proprio della Bartolozzi alle scorse politiche.
E senza un centrodestra unito, non ci sarà il simbolo di #DiventeràBellissima sulla lista che i musumeciani locali assicurano di aver già completato. Resta da capire dove collocarsi e cosa intende fare il consigliere comunale uscente, Giovanni Panebianco, il quale aveva dichiarato che in assenza di simbolo si sarebbe sentito libero di fare le sue scelte.