L'anticipazione di un mese della data delle elezioni amministrative isolane, ha costretto partiti e movimenti ad accorciare i tempi e a serrare le fila.
I vari gruppi sono stati obbligati a fare di necessità virtù: quindi, poche liste ma buone e piene di candidati di peso, ai fini dell'effetto trascinamento verso il candidato a sindaco. Inutile perdere tempo per allestire liste leggere, con poche o nulle possibilità di superare la soglia di sbarramento al civico consesso, perché il tempo a disposizione è diventato poco e prezioso.
Chi è nelle potenzialità di schierare almeno cinque liste è solo il centrodestra unito, partendo dalla “Lega” fino ad arrivare a “Forza Italia”, passando attraverso “Noi per l'Italia”, “Energie per l'Italia”, “Udc”, “Popolo della Famiglia”, “DiventeràBellissima”, “Fratelli d'Italia”, le due liste di Federico, tra cui l'evergreen “Autonomisti per Gela”, nonché infine il “Progetto civico” con “Un'Altra Gela”, “Uds”, “Gela Punto” e “Una Buona Idea”, che verrebbe invitato in un ipotetico tavolo di trattativa, così come potrebbe esserlo “Ripartiamo da Zero”.
L'iniziativa, secondo più e ripetute indiscrezioni, sarebbe stata già presa dalla deputata nazionale della coalizione eletta al proporzionale un anno fa alle scorse politiche, cioè la forzista Giusi Bartolozzi. Si tratta di individuare il giorno o di tenerlo ben nascosto nel caso la data fosse già stata fissata. Se così fosse, attorno al tavolo siederebbero almeno cinque candidati. Due sono gli unici scesi già ufficialmente in campo e cioè Maurizio Melfa (Ripartiamo da Zero) e Lucio Greco (Progetto Civico).
Parimenti, giocando a carte scoperte, i centristi avanzerebbero la candidatura di Vincenzo Cirignotta, la “Lega” quella di Giuseppe Spata, il “Popolo della Famiglia” potrebbe avanzare quella di Gianfranco Mancuso ed “Energie per l'Italia” quella di Luigi Di Dio. Non è detto che “Udc”, “DiventeràBellissima” e Fratelli d'Italia facciano altrettanto.
Non unendo, la Bartolozzi non può che chiedere a tutti i candidati a sindaco di fare un passo indietro al fine di costruire, sin dalla base, il profilo di una candidatura realmente unitaria. Potrebbero spuntare nuovi nomi o sceglierne uno tra quelli che hanno fatto il passo indietro. La fumata bianca potrebbe avvenire subito, così come potrebbe richiedere ulteriori incontri, facendo rimanere la coalizione davanti ad un bivio.
Idem per il centrosinistra o quel che rimane di esso a Gela. Sono due le liste attorno il tavolo fuori dall'area “Pd”. Una è “Gela Città Normale”, l'altra svelerà il nome a tempo debito, ossia a breve, visti i tempi ristrettissimi. Dentro ci sono anime e pezzi del centrosinistra, alcuni formalmente ancora dentro, altri sostanzialmente già fuori l'orbita dem, come quelli di “Sicilia Futura”, “Psi”, “Megafono”,” Leu” ed altri ancora.
Due le opzioni che erano state ipotizzate: decaduta la candidatura di Ignazio Giudice, erano rimaste quella del prof. Massimo Catalano e del preside Maurizio Tedesco. Insistenti rumors pongono in pole-position il primo, mentre sarebbero nettamente al ribasso le quotazioni del secondo. Addirittura la scelta su Catalano sarebbe stata già effettuata e verrebbe ufficializzata nel week-end, mentre Tedesco in questo stesso week-end è all'estero con la famiglia.
Nei democratici i nomi che sono trapelati sono quelli di Alessandra Ascia e Guido Siragusa. Quest'ultimo continua a rilanciare le primarie di coalizione, ma Di Cristina starebbe provando altre strade e magari una candidatura della società civile che spiazzi un po' tutti. Staremo a vedere.
Intanto, si sono mossi anche i grillini dopo una lunga fase di cautela, tale da assomigliare al torpore. I due portavoce eletti al Senato ed all'Ars, cioè il senatore Pietro Lorefice ed il deputato Nuccio Di Paola, pare abbiano messo il cappello sulla candidatura a sindaco e sulla lista. Venerdì scorso nella sede di Piazza dei martiri, i due parlamentari hanno lasciato intendere che la candidatura a sindaco verrebbe individuata tra i consiglieri uscenti. Due nomi in particolare: il prof. Enzo Giudice e l'avv. Simone Morgana.
Quest'ultimo viene dato in vantaggio. Scelto il candidato, lo stesso presenterà la lista (che è in procinto di essere completata) sulla piattaforma Rousseau ma non sarà votata dagli iscritti; spetterà infatti a Di Maio autorizzarla o meno. Ma la novità viene proprio dal capo politico che dopo due giorni di silenzio dall'esito delle elezioni regionali in Abruzzo, ha dichiarato che proprio sulla scorta delle regionali, anche a livello locale d'ora in poi i pentastellati potranno coalizzarsi con liste civiche.
Il che nel caso gelese e siciliano, visto che si vota almeno un mese prima rispetto alle altre regioni, potrebbe anche rappresentare l'ingresso di candidati indipendenti all'interno della lista grillina, non essendoci più il tempo a disposizione per stringere alleanze serie con altri movimenti civici.
Anche il Movimento 5 stelle, che sembrava sul punto ufficializzare il nome del candidato, potrebbe ritrovarsi di fronte ad un bivio: andare comunque avanti, da soli e senza candidati indipendenti nella lista; ovvero aprire a nuovi alleati, non partitici e stringerci un “contratto” per il governo locale, sulla falsariga di quello stipulato per il governo nazionale.