Alle ultime elezioni comunali del 2015 c’era stato chi, in casa Pd, per trovare posto, avrebbe voluto mettere in discussione la naturale ricandidatura del sindaco uscente Angelo Fasulo. Che poi perse al ballottaggio con il grillino Messinese, a quel tempo veleggiante con il vento in poppa.
Era il tempo in cui nel Pd c’era la fila per la candidatura a sindaco, così come in casa Movimento 5 Stelle, dove fino all’ultimo si discuteva su una possibile scelta diversa, magari quella di Simone Morgana. Una scelta che probabilmente avrebbe cambiato la storia di questa città.
Oggi, Pd e M5S sono accomunati dalla stessa difficoltà di trovare un candidato alla carica di sindaco. Al contrario di quanto accaduto quattro anni fa. Perché?
Le condizioni sono cambiate. Sull’uno e sull’altro fronte soffia aria di batosta elettorale. Così, mentre negli altri partiti, coalizione di liste civiche e psudo movimenti hanno l’imbarazzo della scelta al punto da dirigere il traffico (Greco, Melfa, Spata, Federico), dalle sedi Dem e 5 Stelle arrivano solo segnali di fumo. Fumo nero, come nella scelta dei papi. Troveranno le vittime sacrificali di turno?