Sarà pure “aria fritta”, ma gli incontri in vista delle prossime amministrative si susseguono “senza frontiere”.
Tutti incontrano tutti. La percezione già netta è la propensione a muoversi al di fuori degli schieramenti a cui siamo stati abituati negli ultimi due decenni. La chiara sensazione, cioè, è quella cioè di uno sparigliamento di carte in un tavolo di poker dove la posta in palio è esclusivamente locale, dietro le mentite spoglie del “civismo”. Un tavolo dove si calano le coppie, i tris ed addirittura i poker a seconda del numero di liste (civiche) a cui si sta lavorando.
In quello che era fino a ieri il centrosinistra, per esempio, il consigliere comunale uscente Casano sta perfezionando una propria lista, trasversale, chiusa la quale proverà a confrontarsi con altri al fine di individuare, qualora fosse possibile, un programma ed un altro candidato comune a sindaco. Non è il solo, mentre persistono le voci sul dialogo, aperto in occasione dalle trattative per la sfiducia a Messinese e battezzato dalla presidente del consiglio uscente, Alessandra Ascia, data tra le papabili candidature a sindaco, tra il gruppo che fa capo all'ex autonomista Pino Federico ed il “gotha” del Pd locale: «in effetti – ci risponde il segretario cittadino piddino, Peppe Di Cristina – siamo dentro una fase in cui si dice tutto e il contrario di tutto.
Posso solo ribadire che il Pd che guido a livello locale da circa 2 anni si è sempre e fino alla fine caratterizzato come forza di opposizione alla giunta targata Messinese-Siciliano. Abbiamo firmato e votato coerentemente la sfiducia perché era evidente il corto circuito tra la città e la giunta. Adesso – ha proseguito Di Cristina – l'obiettivo prioritario non può che essere la costruzione di un percorso che dia una speranza di riscatto alla città, con una stella polare che per noi rimane il centro-sinistra, ma il cui perimetro viene definito dalle idee. Ad oggi, non abbiamo accordi con nessuno, stiamo lavorando sulla costruzione della lista e del programma: poi vedremo. Ma pensare ad uno schema tradizionale – ha chiosato il segretario dem – oggettivamente mi sembra un qualcosa di superato».
Dal canto suo, il centro-destra locale non palesa neanche una parvenza di coalizione. Le divisioni dentro e tra i gruppi, infatti, permangono e sul punto in questione abbiamo strappato una veloce battuta al consigliere comunale uscente di Forza Italia, Totò Scerra: «da capogruppo consiliare forzista, il mio compito era quello di liberare la città dalla incapacità degli ex grillini e mi ritengo alquanto soddisfatto perché penso di esserci riuscito. Oggi da semplice uomo di partito affermo che il centro-destra unito, può e deve vincere. A tal fine spero che Forza italia trovi finalmente la quadra al suo interno». L'allusione è chiaramente alla dialettica interna tra le fazioni dei deputati Giusi Bartolozzi e Michele Mancuso, in aggiunta a quella del già citato Pino Federico.
E se Fratelli d'Italia si riorganizza aprendo un dialogo a livello provinciale con il forzista Mancuso, il quale secondo alcuni rumors avrebbe individuato in Massimo Catalano un candidato idoneo alla carica di primo cittadino, a livello locale un gruppetto agguerrito è poco disposto a fare da spettatore. Anche tra i salviniani, i rapporti tra l'on.Pagano ed i fedelissimi locali del vicepresidente del consiglio, non sono affatto idilliaci. Senza dimenticare i cespugli con i rispettivi potenziali candidati: “Un'Altra Gela” di Lucio Greco, “Ripartiamo da Zero” di Maurizio Melfa, “Progetto Gela” di Maurizio Scicolone ed altri ancora. Eppoi, riusciranno quelli di “Diventerà Bellissima” a resistere alla tentazione di imporre una propria candidatura (il nome più gettonato è Anna Comandatore) anche a costo di correre da soli come recentemente avvenuto con successo a Piazza Armerina?
Ad essi vanno aggiunti i centristi di Enzo Cirignotta, quelli di “Una Buona Idea” guidati da Terenziano Di Stefano, il gruppo “Movimenta” trainato da Emanuele Tuccio, “Sviluppo Democratico” rimasto agganciato al vicesindaco uscente Simone Siciliano, mentre divisioni insistono anche tra i grillini che hanno nominato nuovo “organizer” del meet-up, Livio Aliotta: «il mio compito – ci chiarisce Aliotta - è quello di facilitatore politico-organizzativo, con l'obiettivo prioritario al momento di ridurre lo scollamento tra base e portavoce consiliari uscenti. L'incarico che ho accettato non prelude ad alcuna candidatura a sindaco – precisa l'avvocato pentastellato – la quale ultima verrà scelta attraverso la piattaforma Rousseau».
Secondo indiscrezioni raccolte, chiunque iscritto alla piattaforma potrà avanzare la propria candidatura a sindaco indicando nomi e cognomi della squadra di 24 candidati al consiglio: se l'idea è quella di evitare l'imposizione del candidato da parte della segreteria come nei partiti, il metodo è giusto quello delle elezioni delle segreterie stesse, come nel caso delle primarie di circolo del Pd. Eccolo, il nuovo che avanza.