Niscemi, inaugurata la nuova sede dell’Associazione antiracket e antiusura “Ninetta Burgio”

Niscemi, inaugurata la nuova sede dell’Associazione antiracket e antiusura “Ninetta Burgio”

L’Associazione antiracket e anti usura “Ninetta Burgio” rappresenta a Niscemi una realtà forte e consolidata, un punto di riferimento per gli imprenditori, i commercianti e tutti coloro che intendono denunciare i fenomeni di estorsione, usura e malaffare.

La nuova sede è stata inaugurata il 5 febbraio scorso, presso gli uffici comunali della biblioteca, in via IV novembre, con una cerimonia a cui ha preso parte Maria Grazia Nicolò, prefetto e commissario straordinario del governo per le iniziative antiracket ed anti usura.

L’associazione è iscritta all’Albo prefettizio di Caltanissetta e aderisce al Fai, Federazione delle associazioni antiracket e anti usura italiane.

«L’inaugurazione della nuova sede – ha dichiarato Gianluca Gagliano, presidente della Fai di Niscemi – consolida il rapporto con le istituzioni pubbliche, nazionali e locali».

Attento osservatore della realtà locale e conoscitore delle dinamiche del territorio, gli abbiamo rivolto alcune domande.

– Quando è nata a Niscemi l’associazione antiracket “Ninetta Burgio”?  

«L’associazione antiracket è nata il 28 gennaio 2014, porta orgogliosamente il nome di Ninetta Burgio, la mamma coraggio di Niscemi, da tutti conosciuta per non aver mai cessato di cercare il figlio Pierantonio, dopo la sua misteriosa scomparsa avvenuta il 3 settembre 1995, affrontando per anni, con tenacia, coraggio e fede tutti gli ostacoli che si sono presentati durante il lungo percorso di ricerca fino al ritrovamento del corpo. Intitolare l’associazione a Ninetta Burgio ha rappresentato per noi motivo di orgoglio e ci spinge a lavorare con maggior impegno ed abnegazione».

– Perchè a Niscemi è necessaria l’associazione antiracket? 

«Con la nostra associazione vogliamo allargare la resistenza degli imprenditori e far crescere il numero delle denunce. L’obiettivo è quello di promuovere percorsi di prevenzione, di incoraggiamento alla denuncia di contrasto dei reati contro il patrimonio e fenomeni quali usura ed estorsioni».

– Avete già raccolto adesioni?

«Abbiamo raccolto significative adesioni, tanto che ci siamo già costituiti parte civile in alcuni processi, affiancando gli imprenditori che hanno denunciato. Siamo stati ammessi di recente, sia come associazione locale che come associazione nazionale, parte civile nel processo scaturito in seguito alla importante operazione “Mondo opposto”, quando il 23 dicembre 2023 i carabinieri hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 29 persone, accusate di appartenere alla famiglia mafiosa, scaturita da lunghe indagini coordinate dalla Dda di Caltanissetta, a cui va il nostro ringraziamento per avere evitato il peggio».

– Sentite lo Stato e le istituzioni in generale vicine?

«Certamente, durante l’incontro che si è svolto a maggio dell’anno scorso presso il museo civico sul tema “Racket, denunciare si può” abbiamo avuto a Niscemi la presenza di alcuni membri dell’Associazione antimafia nazionale, con la presidente on. Chiara Colosimo, la senatrice Enza Rando, il senatore Salvo Salemi.

All’incontro inoltre hanno partecipato il procuratore della Repubblica di Caltanissetta Salvatore De Luca, il procuratore aggiunto della Dda di Caltanissetta Roberto Condorelli, il procuratore della Repubblica di Gela Lucia Musti, il prefetto di Caltanissetta Chiara Armenia. Allora ho avuto la conferma e la certezza della vicinanza delle istituzioni e della presenza dello Stato. Il sindaco di Niscemi inoltre rappresenta un punto di riferimento costante, tanto che la nuova sede si trova oggi presso i locali i della biblioteca comunale». 

– Quale messaggio mandare ai giovani?

«Siamo in contatto costante con i giovani, infatti dopo l’inaugurazione della nuova sede abbiamo organizzato nella stessa giornata del 5 febbraio, presso l’Istituto comprensivo “Leonardo da Vinci” di Niscemi un convegno sul tema “Si può benissimo avere una mentalità mafiosa senza essere un criminale”.

Ci siamo rivolti ai giovani alunni che hanno partecipato con interesse, invitandoli ad avere fiducia nello Stato, spiegando che non conviene mai delinquere, che è necessario collaborare con le istituzioni, le forze dell’ordine e la magistratura, affiancandosi alle associazioni legali e riconosciute per un cammino di crescita e di legalità».

–  Quali prossime iniziative intendete intraprendere?

«Lavoriamo giornalmente per far crescere il numero di commercianti e imprenditori che si avvicinano alla nostra associazione per incoraggiarli alla denuncia. Vogliamo sensibilizzare anche gli imprenditori agricoli a denunciare, per tentare di sottrarre alcune forme di controllo del territorio alla criminalità, che provoca un grosso danno economico alla agricoltura e il nostro lavoro già ha prodotto incoraggianti risultati».