Un incontro per commemorare le vittime delle Foibe, tragico capitolo della storia italiana, è quello che si è tenuto il 10 febbraio scorso, nel Giorno del Ricordo, presso l’Auditorium dell’Istituto Comprensivo San Francesco di Gela, retto dal dirigente scolastico Maria Lina La China.
L’iniziativa ha visto la partecipazione dell’associazione culturale Lamba Doria con il suo referente per Gela dott. Michele Curto, che ha sottolineato come la memoria vada alimentata. Le foibe sono quelle cavità naturali profonde, tipiche della Venezia Giulia. In quelle voragini i partigiani comunisti jugoslavi gettarono i corpi delle loro vittime, dopo averle trucidate o ancora vive, durante le due campagne repressive attuate nel 1943 e nel 1945, contro chiunque si opponesse all’instaurazione del potere rivoluzionario nell’area istriano-dalmata.
Circa duemila italiani trovarono la morte. «Questa è una pagina di storia che per molto tempo è stata ignorata, fondamentale è sensibilizzare gli studenti sulle atrocità e l’esodo forzato degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia» ha detto il dirigente scolastico che ha aperto l’evento. È seguita la visione di video con testimonianze di chi ha subito quella tragedia. Presenti gli studenti delle terze classi che in questi mesi hanno studiato la storia del ‘900 e che hanno cantato l’Inno di Mameli.
«È fondamentale mantenere viva – ha riferito il dott. Curto- la memoria storica di eventi tragici legati alla Seconda Guerra Mondiale e al periodo immediatamente successivo, con particolare attenzione alle sofferenze degli italiani e delle altre vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata e alla complessa questione del confine orientale. Ci vuole – ha aggiunto- un impegno collettivo per non dimenticare questi eventi dolorosi, riconoscendo sacrificio e sofferenza delle persone coinvolte».
Alcuni studenti hanno letto le loro poesie dedicate alle vittime. I testi sono stati elaborati con la prof.ssa Ornella Laura Gallo che ha coinvolto gli studenti nella preparazione di bigliettini riportanti “Fiabe…non foibe”, distribuiti alla platea presente.
Gli studenti hanno anche allestito una mostra negli spazi esterni con disegni e frasi dedicati al “Giorno del ricordo”. Presente anche Fino Ventura che da oltre 40 anni si occupa della cura del Ponte di Dirillo e dei suoi bunkers, luogo importante di Memoria della Seconda guerra mondiale. «I nostri luoghi di memoria – ha detto il dott. Curto – stati trascurati per anni dall’amministrazione comunale». Siti che hanno rivisto lo splendore grazie all’intervento dei volontari e alle donazioni da parte di privati.
Per l’occasione è stato presentato il libro “I luoghi della memoria di Gela, Butera, Mazzarino e Niscemi”, pubblicazione curata dall’associazione culturale Lamba Doria con il patrocinio del comando militare dell’Esercito in Sicilia e dei quattro comuni coinvolti. «Bisogna istruire i giovani alla pace positiva» ha concluso Curto.