Le magie globali dell’Eni a Gela

Le magie globali dell’Eni a Gela

Nell’arco di circa sessant’anni di storica presenza industriale dell’Eni a Gela (Enimed), l’ente energetico nazionale ha cercato di legittimare se stesso e le proprie attività sul territorio, facendo ricorso alla messa in atto di specifiche “magie globali”, costituite da dei dispositivi semantici e retorici prodotti dalle moderne ideologie capitaliste (il progresso dell’industria) e tardo- industrialiste (l’economia sostenibile e la patrimonializzazione).

Attraverso precisi affabulatori dispositivi semantici e retorici, la risorsa petrolifera negli anni Sessanta ha iniziato il suo cammino di magico generatore simbolico, consistente in una forza relazionale intrinsecamente «distribuita tra le cose, le parole, pratiche, istituzioni, valori e tecnologie» (Weszkalnys, 2013: 270), che va oltre la sostanza delle sue proprietà chimico-fisiche e delle sue pratiche e tecnologie di estrazione e trasformazione. Un cammino magico che ha fatto del petrolio una cosa buona e giusta per il riscatto economico e sociale di un territorio arretrato come quello gelese: un simbolo di vita. 

Dopo i lunghi e dolorosi anni del declino industriale che hanno lasciato sul territorio rilevanti macerie (i forti danni sia all’ambiente sia alla salute della popolazione), in cui la risorsa petrolifera ha mostrato l’altra sua faccia, un simbolo di morte prodotta dal campo politico-sociale conflittuale in cui è entrata a far parte.

Alla fine di questo duro periodo in cui viene evitata la paventata chiusura della ex raffineria dell’Eni, questi presenta un nuovo piano industriale di sviluppo ispirato dalla nuova magia globale della sostenibilità, caratterizzata dalla schizofrenia del “doppio legame” (Heriksen, 2017) con cui si cerca di tenere insieme due prospettive politiche contraddittorie tra di loro come la crescita (le nuove attività estrattive in shore ed offshore), la sostenibilità economica e ambientale (la produzione di nuovi prodotti energetici come i biocarburanti), e la patrimonializzazione dei beni storico-culturali (materiali e immateriali) del territorio. 

(Abstract di Industrializzazione, riconversione e patrimonializzazione, Alessandro Lutri)