La mancanza di un’area di sosta e la pericolosità dell’attuale ingresso al Parco archeologico di Caposoprano, continuano ad essere due criticità che rendono scarsamente fruibile questo sito.
E' quanto ribadisce il presidente di Archeo Ambiente, prof. Giuseppe Andrea Alessi, che in questi giorni ha reiterato telefonicamente al Presidente del Consiglio comunale, Salvatore Sammito, la richiesta – già protocollata il 9 maggio scorso– di un consiglio comunale monotematico.
«La nostra proposta – osserva il prof. Alessi – di un nuovo ingresso ad est del parco (prospiciente al viale Indipendenza), con relativa area di sosta, non solo risolverebbe la mancanza di sicurezza, ma servirebbe a rilanciare le Mura di fortificazione ed anche l’altro unicum dei Bagni pubblici greci (IV-III a. C.).
Questa testimonianza, che ha precorso le terme romane, si può riscontrare soltanto in Grecia. Da tenere presente la grande valenza delle Mura di fortificazione (V-III sec. a. C.) dal punto di vista storico poiché in questo sito nel 405 a. C., si è svolta “La Battaglia di Gela”, tramandata da Diodoro Siculo e pubblicata da Massimo Valerio Manfredi nel suo libro intitolato “Il Tiranno”. Esse, anche nell’ambito archeologico, costituiscono – chiosa Alessi – uno degli esempi più significativi dell’architettura militare greca».
A sostenere la richiesta di un monotematico è anche il Csag: «è tempo di agire – incalza il coordinatore Filippo Franzone - perché tra poco Agrigento sarà per un anno capitale della cultura e Gela è a pochi chilometri, rappresentando una tappa di passaggio nel tragitto Siracusa, Gela, Agrigento, Segesta, Selinunte.
Non si può più attendere, bisogna farsi trovare pronti! Gli appelli della politica che inneggiano all’unità ed alla collaborazione trovino la giusta ed immediata applicazione. La richiesta per una seduta monotematica trovi subito attuazione, il tempo gioca a nostro sfavore. Si facciano gli inviti per chi ha ruoli in questa vicenda, ad iniziare dalla direzione del Parco Archeologico alla Soprintendenza, affinché si possa capire, rispetto soprattutto i tempi, come dare un ingresso decoroso – conclude Franzone – alle Mura Greche di Gela».