Risale al 2017 l’anno in cui è stato sottoscritto l’accordo attuativo sulle compensazioni ai sensi del Protocollo 2014, per la ristrutturazione dell'ex Casa albergo per contribuire all’avvio di “Macchitella Lab”.
In tale accordo Rage si impegnava a riqualificare l’immobile di sua proprietà, per poi consegnarlo al Comune di Gela, previa sottoscrizione di un contratto ad hoc che disciplinasse il rapporto tra le parti. Nell’accordo non si cita esplicitamente anche l’area in cui ricade la struttura: un piccolo particolare che poi tanto piccolo non si rivelerà.
A metà settembre 2020 sono stati inaugurati in pompa magna i lavori ed il 10 maggio scorso, in risposta ad una delle domande che hanno preceduto l’assemblea degli azionisti Eni, il management del “cane a sei zampe” ha ufficialmente dichiarato che «i lavori di ristrutturazione dell’immobile si sono conclusi ad aprile 2022 e che ad oggi tutti gli adempimenti legati alla sua rifunzionalizzazione sono stati eseguiti e completati da Eni.
Inizialmente i corsi di Laurea proposti dall’Università Kore dovevano svolgersi presso questi locali, senonché l’Università ennese sta considerando il “Convitto Pignatelli” quale potenziale sede alternativa per consentire l’avvio regolare dei corsi a ottobre 2023».
Mentre nel frattempo è girata insistentemente la voce di un cambio di destinazione d’uso della struttura che dovrebbe fungere da sede per una delle forze dell’ordine statali, a distanza di quasi 4 mesi, è arrivata anche la versione ufficiale dell’amministrazione comunale in ordine ai tre punti caldi della vicenda. «Sulla progettualità – ha chiarito il sindaco Lucio Greco in consiglio comunale – la posizione dell’amministrazione rimane quella iniziale e cioè che quel rudere oggi rifunzionalizzato debba essere sede di corsi di laurea, master e corsi di perfezionamento, start-up, incubatore di imprese ed altre iniziative innovative».
Insomma, per Greco il progetto "Macchitella Lab" resta quello di sempre. Lo stesso primo cittadino, nel proseguire, ha però evidenziato di aver maturato «l'impressione - ha confessato – di un qualche ripensamento dell'Università Kore in riferimento al corso di laurea in ingegneria ambientale da attivare» ed, anzi, al sindaco risulterebbe mi risulta che «il corso di laura in questione non ha ricevuto ancora il via libera ministeriale per la sua attivazione».
Sulla titolarità del bene, Greco ha rassicurato «che non è stata mai messa in discussione, ma nei mesi scorsi – ha ulteriormente precisato - è emersa a nostra sorpresa la richiesta dell'Eni di un pagamento, quale corrispettivo di una vera e propria compravendita, per la cessione dell'area sulla quale insiste l'ex casa albergo.
A fronte di questa richiesta – ha svelato – abbiamo alzato i muri ed abbiamo concordato una perizia di stima che tenga conto di tutto, dai costi di demolizione a quelli di conferimento in discarica degli inerti e via di seguito, al fine di ridurre il pagamento ad un prezzo minimo, simbolico, un “prezzo politico” insomma, che chiuda definitivamente la questione».
Infine sul comodato d'uso gratuito caldeggiato dalla mozione di “Una buona idea”, l'amministrazione ha frenato perché «prima di prendere possesso del bene ed assumersi i costi della gestione e manutenzione – ha spiegato Greco – vorremmo sapere cosa ne dobbiamo fare dell'immobile, cioè avere conferma dagli attori in campo, nello specifico Eni e la Kore di Enna, che nulla è cambiato rispetto al progetto iniziale, ovvero di valutare per bene se ci sono ripensamenti, variazioni, che possono rivelarsi utili o meno alla collettività».
Il sindaco ha anticipato che a breve si dovrà incontrare con Eni e la Kore per chiarire tutti questi aspetti, ma in aula il centrodestra ha bocciato la mozione e proposto la convocazione di un consiglio monotematico con la presenza di tutti gli attori coinvolti.