Eni insiste, biocarburanti fondamentali nella transizione della mobilità anche navale

Eni insiste, biocarburanti fondamentali nella transizione della mobilità anche navale

La transizione nella mobilità sostenibile non potrà prescindere dall’apporto dei biocarburanti, anzi per Eni i biocarburanti forniranno un contributo chiave in questa delicata fase.

Nonostante l’unione europea sembra al momento pensarla diversamente, Eni ne è convinta e continua a costruire legami, relazioni ed accordi lungo questa direttrice di sviluppo sostenibile.

Giovedì 1 giugno, è stata ufficializzata l’intesa tra il Gruppo Azimut Benetti ed Eni Sustainable Mobility, per la fornitura e utilizzo di Hvolution, il biocarburante prodotto con 100% di materie prime rinnovabili nelle bioraffinerie di Gela e Venezia.

Si tratta del primo accordo relativo all’industria dello yachting finalizzato alla decarbonizzazione del settore della nautica da diporto. Tale collaborazione verrà inaugurata con il primo viaggio del nuovo Magellano 60 di Azimut, che da Savona raggiungerà Taormina per la première internazionale allo “Yachting Gala”, evento organizzato da Azimut per oltre 600 armatori da tutto il mondo.

«Questa prima fornitura di biocarburante al settore della nautica da diporto - ha dichiarato l’ad di Esm, Stefano Ballista - conferma come Eni Sustainable Mobility possa accompagnare anche gli operatori del settore navale nel percorso verso la decarbonizzazione. L’accordo con il Gruppo Azimut Benetti è un primo passo che sarà seguito nei prossimi mesi dall’ampliamento delle vendite di Hvolution anche nel settore marina».

La notizia dell’accordo in questione arriva due giorni dopo quella relativa all’accordo tr Eni e Rina, multinazionale di ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica. L’obiettivo dichiarato è quello di sviluppare iniziative congiunte per contribuire al processo di transizione energetica e decarbonizzazione delle rispettive attività con particolare attenzione al settore del trasporto navale, nel cui ambito RINA e Eni potranno valorizzare le reciproche competenze.

«Eni e Rina, con il loro patrimonio di competenze e le proprie capacità tecnologiche, possono dare – ha affermato il direttore generale di Eni Evolution, Giuseppe Ricci – un contributo importante alla decarbonizzazione del trasporto navale. In un’ottica di neutralità tecnologica, le soluzioni in fase di valutazione sono molteplici e grazie a questo accordo potranno essere studiate e sviluppate in un arco temporale di breve-medio e lungo termine con l’obiettivo di rendere il trasporto marino più sostenibile e di soddisfare le esigenze di armatori e operatori logistici».

Nelle bioraffinerie di Gela e Venezia vengono prodotti biocarburanti grazie alla tecnologia Ecofining che permette di produrre biocarburanti, detti olio vegetale idrotrattato (Hvo), con elevati standard di qualità. Il vantaggio dell’Hvo è che può essere utilizzato nei moderni motori diesel senza alcuna modifica in qualsiasi miscelazione con componenti fossili o anche puro. Eni prevede di raggiungere una capacità di raffinazione di 3 milioni di tonnellate all’anno entro il 2025, oltre i 5 milioni entro il 2030.