Tante belle parole, quelle che imperversano sui media in questi giorni, relativamente alla portualità gelese, oltre che alle attività di sviluppo progettate da Eni in loco.
Tanto da far assumere toni quasi trionfalistici al commento in proposito del sindaco, Lucio Greco che è intervenuto dopo l'intervista rilasciata da Monti a “Il Sole 24 Ore” ed anche a seguito delle dichiarazioni di Descalzi a margine della presentazione del piano industriale dell'Eni, con Gela che assume rilevanza nazionale non solo nella portualità, ma anche nel fabbisogno energetico, grazie al pieno sfruttamento auspicato per i campi del gas “Argo e Cassiopea”.
A ciò aggiungiamo che nel report trimestrale redatto dal cane a 6 zampe, è stato dato pieno risalto al via definitivo nell'ottobre scorso, ai due progetti di sviluppo di idrogeno verde di Eni ed Enel Green Power, inseriti tra i beneficiari italiani del supporto pubblico autorizzato dalla Commissione europea nell’ambito del progetto comune di interesse europeo nato per sostenere la catena del valore dell'idrogeno, con due elettrolizzatori dalla capacità di 20 Mw e 10 Mw che saranno realizzati rispettivamente all’interno di Rage e della raffineria di Taranto.
Intanto, si è tornato a parlare di “porto rifugio” in occasione del tavolo tecnico tenutosi a palazzo di città, a cui ha partecipato il prefetto Chiara Armenia ed il già sopra citato presidente dell’Adsp della Sicilia occidentale, Pasqualino Monti. Entro una decina di giorni, dovrebbe essere formalizzato il passaggio di competenza dalla Protezione civile all’Adsp Sicilia Occidentale. La speranza, piuttosto che l’aspettativa, è che questo passaggio di consegne velocizzi l’iter, facendo finta di dimenticare che si dovrà ripartire dall’inizio.