Il biocarburante prodotto dalle Raffinerie di Gela e Porto Marghera verrà utilizzato dalle navi di perforazione e costruzione a mare di Saipem, con particolare riferimento alle operazioni in area mediterranea.
E’ quanto previsto dal protocollo di intesa (Memorandum of Understanding, acr. MoU) stipulato da Esm (gruppo Eni) e Saipem.
A darne notizia sono le due stesse società, in una nota congiunta. Tecnicamente, si tratta di carburanti di natura biogenica, prodotti dal trattamento di materie prime vegetali o di scarti animali. E grazie all’utilizzo di combustibili di origine biogenica, Saipem punta a ridurre l’emissione di circa 550.000 tonnellate di Co2eq per anno, pari a circa il 60% delle sue emissioni di scopo 1, totali annue.
Da anni Eni produce biocarburanti grazie alla riconversione delle raffinerie di Venezia e Gela in bioraffinerie che, tramite la tecnologia proprietaria Ecofining™, producono biocarburanti Hvo (Hydrotreated Vegetable Oil, olio vegetale idrogenato), di cui Esm (Eni sustainable mobility) è l’unico produttore in Italia e il secondo in Europa. L’Hvo addizionato al gasolio dà vita al carburante premium “Eni Diesel +”, ma può essere utilizzato anche puro al 100% e si chiama “HVOlution”.
L’accordo, secondo quanto si legge nel comunicato stampa, rappresenta una pietra miliare (milestone) «per Eni e Saipem, a conferma dell’impegno reciproco nella diversificazione delle fonti energetiche e nella riduzione dell’impronta carbonica nelle operazioni offshore. I biocarburanti sono uno dei pilastri del piano strategico Eni per il raggiungimento della “carbon neutrality” al 2050, attraverso un percorso di “decarbonizzazione” che punta all’abbattimento delle emissioni di processi industriali e prodotti. Saipem, attraverso il suo impegno nella transizione energetica, mira ad aumentare l’uso di carburanti alternativi sui propri mezzi per ridurre le proprie emissioni e quelle dei suoi clienti.
In questo contesto specifico, attraverso il suo impegno nella transizione energetica, Saipem mira ad aumentare l’uso di carburanti alternativi sui propri mezzi per ridurre le proprie emissioni e quelle dei suoi clienti». Vale la pena di ricordare che Saipem ha una flotta che opera in tutto il mondo che è composta da 45 mezzi navali per la costruzione e la perforazione.