Il Comune di Gela, attraverso lo Sportello unico attività produttive (Suap), ha rilasciato il provvedimento unico di autorizzazione, firmato dal dirigente del settore “Grandi opere e sviluppo economico”,
arch. Tonino Collura, alla posa dei pali di fondazione dell’impianto Biojet all’interno dell’isola 8, nel sito industriale (ex petrolchimico) di contrada “Piana del signore”. La domanda unica sottoscritta dall’Amministratore delegato pro tempore di Rage (Raffineria di Gela), ing. Luca Alburno, era pervenuta - previo protocollo - al Suap in data 25 ottobre 2022, dopo il lascia passare ottenuto dal Ministero della transizione ecologica, con tanto di pareri favorevoli di Asp e Ispra-Arpa.
Espletate in pochi mesi le verifiche richieste, considerato il parere favorevole del Sue (Sportello unico edilizia, Settore urbanistica) e la non opposizione del Dipartimento regionale tecnico del Genio civile di Caltanissetta, si è proceduto al rilascio dell’autorizzazione in favore di Rage che, fatti salvi e rispettati i diritti dei terzi, è tenuta ad iniziare i lavori entro un anno dal rilascio dell’autorizzazione, la cui validità triennale parte proprio con la data di inizio lavori, il quale resta in ogni caso subordinato alla dichiarazione attestante in quale discarica si intendono conferire i materiali di risulta. Resta fermo, altresì, che eventuali variazioni al progetto, potranno essere eseguite previa acquisizione di appositi provvedimenti e parere.
Per la cronaca, meno di un mese fa l’isola 8 è stata interessata da un incendio attorno l’ora di pranzo, che non è solo l’orario di chi vuole usufruire della mensa aziendale, ma anche chi smonta dal turno mattutino e chi monta al turno pomeridiano, il che aveva creato inizialmente qualche apprensione. La fuoriuscita di idrogeno che ha causato l’incendio riguardante un compressore dell’impianto di isomerizzazione, è stato però prontamente gestito dalla squadra di emergenza interna e la situazione d’allarme è venuta meno nell’arco di una mezzoretta circa, sebbene poi la voce è continuata a circolare in città per tutto il pomeriggio, fino a sera.
Il provvedimento unico in questione, autorizzando la posa dei pali di fondazione, rappresenta l’incipit di quello che sarà poi il vero e proprio cantiere di costruzione dell’impianto biojet, con un’altra boccata d’ossigeno per l’indotto. Lavori che probabilmente per un buon periodo saranno paralleli a quelli per il trattamento del gas proveniente dai giacimenti Argo-Cassiopea. Due progetti importanti e di ampio respiro che, non a caso, accanto quello della innovativa bioraffineria, sono stati evidenziati alla direttrice della Commissione europea in visita istituzionale allo stabilimento di Gela, alcuni giorni fa.
Eni sta puntando molto sul contributo futuro dei biocarburanti nella mobilità, tanto da creare una nuova società ad hoc, un nuovo ramo aziendale, scorporandolo di fatto dalla Major energetica e di cui faranno parte le due bioraffinerie di Gela e Porto Marghera. E se i biocarburanti per i veicoli a due e quattro ruote si propongono come soluzioni complementari all’elettrico, il passaggio dal carburante all’elettrico per gli aerei non è così agevole ed il biojet può rappresentare una valida soluzione alternativa. Nel recente passato, dopo aver commissionato uno studio di fattibilità previsto nel protocollo 2014, l’azienda portacolori ha ritenuto non vantaggioso in termini economici, finanziare a Gela il progetto sul gnl che è destinato invece ad alimentare nel prossimo futuro le navi. Si tratta, però, di una valutazione che potrebbe essere rivista in ragione della virata verso la mobilità da parte dell’azienda con ingenti investimenti a corredo. Ciò, specie in presenza di politiche territoriali che incoraggiassero un tale progetto, nell’ambito di una più ampia prospettiva di sviluppo di un hub portuale e logistico.