Da oltre sei anni, la Tekra gestisce il servizio di raccolta differenziata in città, di cui da ben cinque procedendo in regime di proroga.
Nel frattempo snobba ben 5 gare ponte andate tutte deserte. Un atteggiamento che è parso a tutti come tipico di chi se ne vorrebbe andare, lasciando volentieri oneri ed onori ad altri disposti a subentrare nel servizio, dopo le tante polemiche registratesi in questi anni.
Ma una novità è emersa in questi giorni ed è stata discussa in un incontro tenutosi mercoledì nella stanza del sindaco, debitamente lontano dai riflettori, tra il primo cittadino ed i sindacati. Greco ha convocato le sigle sindacali perchè la Tekra lo ha chiamato, dicendogli di essere disposta ad assumere sette nuove unità lavorative prelevando dal "bacino" istituito recentemente con l'avallo del comune di Gela e della stessa prefettura.
Una delega a tutti gli effetti, quella conferita dalla Tekra al primo cittadino. Greco ha chiesto ai sindacati di indicare i 7 nominativi, da selezionare sulla base di precisi ed inoppugnabili requisiti di legge al fine di giungere ad una scelta inattaccabile e trasparente. Su qualche requisito, però, non c'è stata la totale convergenza dei sindacati e peraltro alcuni hanno avanzato persino l'ipotesi di pescare fuori bacino. Si punta, comunque, ad un'intesa da raggiungere a breve, scongiurando arroccamenti nelle posizioni e/o addirittura rotture vere e proprie, davvero inopportune, col rischio di far saltare il tavolo e lasciare poi mano libera alla Tekra nel reperire le risorse umane attraverso le agenzie interinali, in assenza di vincoli parasociali.
Queste nuove assunzioni si sono rese necessarie, infatti, per coprire quel personale che è andato in ferie, in congedo, in malattia e/o infortunio. Attualmente la Tekra si ritrova con 103 dipendenti attivi in organico e vuole arrivare a quota 110. Non pare proprio l’atteggiamento naturale ed ovvio di chi è sul piede di partenza.
La decisione di rivolgersi al sindaco ha una duplice valenza. La prima, innanzitutto, è che anche la Tekra è finalmente disposta a riconoscere il bacino, intorno al qual, dunque, si chiuderebbe definitivamente il cerchio, con l’accordo di tutti. La seconda, conseguenziale, è che non è così scontato che la Tekra voglia andarsene. Con questa delega, la Tekra non chiude la porta ma anzi apre un canale di dialogo con il comune e rilancia sul tavolo con nuove assunzioni.
Non è affatto da escludere, dunque, un ritorno in auge della Tekra nella raccolta differenziata dei rifiuti. Quest’ultima, in definitiva, non sarebbe così disposta al lasciare il servizio a Gela, dopo averselo aggiudicato nel frattempo in città come Siracusa ed Acireale, per citare i più grossi centri isolani in cui opera.
Ciò manderebbe in soffitta la ventilata ipotesi di un subentro della Ghelas attraverso un affidamento diretto e metterebbe seriamente in discussione anche l’ipotesi di un convivenza tra Tekra e Ghelas con quest’ultima dedita esclusivamente ad occuparsi dei cosiddetti “servizi aggiuntivi”. E giusto la voce dei servizi da affidare alla partecipata comunale è entrata nell’agenda politica del sindaco, in vista della scadenza contrattuale di proroga a fine anno.