Archittura e Design, Nomination di Enzo Castellana al Compasso d'Oro

Archittura e Design, Nomination di Enzo Castellana al Compasso d'Oro

Il campo gelese delle arti e delle professioni si arricchisce di un altro prestigioso riconoscimento.

Non capita spesso, in verità, e quando capita è doveroso darne notizia, perché porta prestigio al territorio e stimola quanti vi operano a fare sempre meglio e di più.
Nei giorni scorsi a Milano, l’architetto gelese Enzo Castellana (nella foto, ultimo a destra), titolare dello studio Castellana Architetti, ha ricevuto la nomination per la sezione Ricerca per l’Impresa al Compasso d’Oro, riconoscimento di respiro internazionale del settore Design, una sorte di Oscar (o premio Pulitzer, se si preferisce) del Disegno industriale.

Castellana ha ricevuto questo riconoscimento per la direzione artistica di Desine, un brand della società Dallegno, che è stato selezionato nell’ambito di “Adi Design Index 2019”.
Il riconoscimento è stato notificato a Castellana nel corso della cerimonia che si è svolta nei giorni scorsi al Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”, a Milano, dove è stata allestita una mostra, che il mese prossimo si sposterà a Roma.

Desine comprende una produzione di design legata al mondo degli arredi e accessori. E’ funzione, essenzialità, sottrazione del superfluo, esaltazione delle qualità materiche e sensoriali. Gli accessori e i complementi d’arredo della collezione sono legati dal fil-rouge dei materiali utilizzati – i legni pregiati e l’ebano – che ne caratterizzano anche il territorio di appartenenza e l’artigianalità.

Vincenzo Castellana, art director del brand, con Salvatore Mancuso e Franco Azzolina – titolari dell’azienda Dallegno – hanno saputo interpretare al meglio il ruolo contemporaneo dell’artigianato, sfruttando le potenzialità della tecnologia moderna facendola convivere – in modo virtuoso – con la tradizione.

Castellana, nato occasionalmente a Milano, cresciuto a formatosi a Gela, 49 anni a giorni. E’ architetto, designer, art director, consulente marketing e comunicazione e docente. Dal 2014 è membro del Comitato di coordinamento del Dipartimento generale e della commissione Food Design di Adi nazionale, poi nominato coordinatore scientifico della delegazione Adi Sicilia.

– Ci spieghi il valore di una nomination al Compasso d’Oro nella sezione Ricerca per l’Impresa / Design System
«E’ possibile che un progettista si occupi di costruire una identità aziendale a partire dal territorio e dai suoi valori produttivi. Il design è un processo totalizzante. Viviamo immersi in un mondo fatto di cose materiali ed immateriali Queste cose, gli oggetti, sono sempre progettati da qualcuno, il designer, e sempre realizzati da qualcun altro, l’azienda. Il design per me è quella dimensione dove il prodotto, certamente curato e ben progettato, è solo l’ombra di un sistema. Il design, appunto, con il suo ruolo sistemico, strategico di direzione. La dimensione prima che oggettuale è umana, direi, addirittura evolutiva. Legata alle relazioni fatte di azioni, comportamenti e rituali».

– Con quali maestri si è confrontato di persona o studiandoli?
«I miei riferimenti sono stati maestri come Carlo Scarpa, Achille Castiglioni, Bruno Munari e Jean Prouvè. Continuo a guardare ancora con molta attenzione al modello didattico-formativo della Bauhaus come sistema totale del progetto, così come Gropius lo intendeva. E poi, non per ultimo, lavorare fianco a fianco a Vanni Pasca da oramai quasi un ventennio ha certamente influenzato la mia visione».

– Esiste dunque la possibilità di un riscatto del nostro territorio?
Assolutamente si! Ma non ho alcun dubbio: nessun’altra possibilità se non quella di agire con qualità e con le cifre dei contemporaneo. La comunicazione, la strategia, la brandizzazione, il marketing sono appunto gli strumenti necessari per, a partire da condizioni e valori locali, posizionare i nostri prodotti sul mercato. Il prodotto, appunto, è solo l’ombra di un sistema. E’ necessario saper progettare il sistema».

La motivazione della nomination

DESINE SPIN-OFF
Dallegno
Vincenzo Castellana

«Un nuovo modo di creare oggetti contemporanei nasce dall’incontro di saperi e materiali antichi con le tecnologie e il design. Gli elementi dell’abitare non solo solo belle immagini da vetrina, ma compagni reali della nostra esistenza. Per questo è stata concepita una collezione progettata a partire dalla relazione con le cose che ci circondano. Ognuno di questi prodotti ha un suo carattere, in grado di entrare nelle storie di chi li sceglierà, come se fosse un amico con cui condividere un pezzo della propria strada. Il progetto riscopre il più naturale degli istinti umani: quello di costruirsi un ambiente abitabile, creare strumenti funzionali per riverlo e circondarsi di cose belle e piacevoli».