Il 12 settembre prossimo suonerà la campanella per l’inizio delle lezioni per il nuovo anno scolastico per più di 40 mila studenti nella provincia di Caltanissetta, per tutti gli ordini.
L’avvio presenta già una novità a livello nazionale: un nuovo governo Conti e un altro ministro dell’istruzione: Lorenzo Fioramonti, già viceministro con delega sull’accademia dell’ormai ex Marco Bussetti, laurea in filosofia all’università di Siena e professore in aspettativa all’Università di Pretoria. Finalmente un docente a reggere uno dei più importanti dicasteri, che più di chiunque altro dovrebbe capire e risolvere i problemi di questa importante istituzione che è la scuola italiana.
Sulla situazione nella provincia di Caltanissetta e di Gela in particolare ne abbiamo parlato con Emanuele Caci, (nella foto) responsabile provinciale della Cisl-scuola che ci ha anticipato una novità negativa: un’istituzione scolastica in meno.
«Il bacino della città di Gela conta più di 12mila studenti totali per tutti gli ordini, primaria, infanzia, secondaria di primo e secondo grado, una percentuale del 30,6% su tutta la provincia – specifica –. Quest’anno una novità: la scomparsa del 1° circolo didattico che è stato incorporato in parte nella media “Romagnoli” e in parte nella “San Francesco”. Questo comporterà perdita di posti di lavoro».Abbiamo rivolto a Caci alcune domande.
– Com’è la situazione per il personale docente?
«Siamo ancora all’inizio di una fase preparatoria dell’anno scolastico. Sono state fatte le immissioni in ruolo, nella provincia di Caltanissetta 189 docenti e 12 personale Ata. Di questi 189 la quota che doveva essere reclutate dalle Gae provinciali (graduatorie ad esaurimento) doveva essere il 50% ma per mancanza di candidati in graduatoria provinciale, di scuola media in particolare, ne sono state fatte appena 56. Le immissioni in ruolo non fatte (62) non si sono perse, sono state ricoperte utilizzando la graduatoria dell’ultimo concorso espletato nel 2018».
– Esaminiamo la provincia di Caltanissetta.
«Nella provincia di Caltanissetta come su Gela la situazione è problematica. Dopo le immissioni in ruolo non si sono fatte le operazioni propedeutiche relative alle assegnazioni provvisorie provinciali ed interprovinciali di insegnanti che sono di ruolo al nord e che hanno chiesto il trasferimento. Queste si effettueranno nella prima decade di settembre, quindi siamo in leggero ritardo perché avrebbero dovuto farsi entro il 31 agosto ma il numero elevato di domande ha determinato questo rallentamento».
– E per il precariato?
«Subito dopo le assegnazioni provvisorie sui posti residuali si faranno le convocazioni per gli incarichi annuali, che sono comunque esigui su posto comune, mentre sarà maggiore il numero disponibile per i posti di insegnante di sostegno che sono ancora pochi rispetto al fabbisogno e che saranno ricoperti con personale non specializzato di seconda e terza fascia. Per primaria ed infanzia le graduatorie sono abnormi; per la media inferiore e superiore le Gae sono quasi esaurite. Sono necessari provvedimenti da parte del governo per effettuare un reclutamento di natura diversa».
– Come intende muoversi il sindacato in tal senso?
«Come sindacato a livello nazionale l’accordo di giugno con il governo prevedeva che i precari storici potevano essere assunti dopo aver espletato il concorso riservato e dar vita ad una graduatoria da dove attingere per le immissioni in ruolo e ciò avrebbe portato ad una stabilizzazione per quei docenti che da anni reggono le sorti della scuola svolgendo quindi un servizio essenziale per la nazione. Quell’accordo è diventato decreto legge che non è stato tradotto in legge per la nota crisi di governo. Il nostro l’obiettivo è quello di far rispettare quell’accordo con la nuova compagine governativa. Non è più concepibile continuare a creare graduatorie di precari interminabili».
– Gli insegnanti di sostegno sono sufficienti?
«La situazione è grave per gli insegnanti di sostegno. Come sindacato avevamo proposto al governo di dare la possibilità a chi ha insegnato su sostegno senza avere il titolo di conseguire un corso abilitante agevolato. I posti dei corsi ordinari istituiti dalle università sono pochi rispetto alle esigenze delle scuole. Vedremo di portare avanti questa istanza con il nuovo governo».
– Ci sono classi di concorso dove c’è carenza di professori?
«In generale le classi di concorso dove c’è molta mancanza di docenti sono quelle delle materie letterarie e matematiche. E questo anche su Gela. Verranno quindi chiamati supplenti dalla terza fascia».
– Quali sono le problematiche di Gela sul fronte manutenzione, refezione?
«L’amministrazione comunale insediata da poco ha risposto bene alle esigenze: durante l’estate sono stati fatti lavori per la manutenzione, diverse squadre di manutentori sono ancora all’opera. Auspico che parta subito la refezione scolastica che l’anno scorso è stata interrotta dopo le vacanze di Natale per mancanza di fondi che ha impedito il rinnovo della gara d’appalto. E’ fondamentale garantire il diritto alla studio dei nostri ragazzi che saranno la nuova classe dirigente di questa città. La scuola ha una grossa responsabilità sul futuro della nazione e della nostra città in particolare».