Nei giorni scorsi presso il centro congressi “Gli archi” a Roma si è tenuto il “FidasLab”.
Un incontro, che si ripete da tanti anni, che vede come protagonisti tutti i volontari presenti nel territorio nazionale, utile ad apprendere argomenti sulla donazione di sangue. A questo appuntamento, Gela è stata presente con il presidente dell’associazione Enzo Emmanuello ed un gruppo di volontari.
– La Fidas Adas Gela è stata presente al “FidasLab” tenutosi a Roma. Quali sono stati gli argomenti trattati?
«Il “FidasLab” è un’opportunità di apprendimento che ci mette a disposizione la Fidas nazionale. Questo perché è molto sensibile sulla formazioni di responsabili associativi, investe molto su questa pratica anche perché, solo attraverso la formazione si possono raggiungere degli obiettivi. Eravamo in tanti a Roma, il corso è stato suddiviso in due giornate per poter consentire a molte più persone di prendere parte a questo evento. Da queste attività (sei laboratori) si apprendono diverse conoscenze sul gesto del dono a partire dalla promozione tramite i social, fino ad arrivare ad aspetti più tecnici».
– Gela continua ad essere uno dei centri più attivi nel territorio regionale. Che numeri sono stati registrati in questo anno che sta per terminare?
«Stiamo affrontando, in tutta Italia, un periodo di calo soprattutto per quanto riguarda i giovani. Noi stiamo cercando di coinvolgere molti più studenti possibili grazie a degli incontri con le quinte classi degli istituti superiori. Purtroppo in alcuni casi capita che la donazione è resa impossibile da qualche problema. Nel 2018 abbiamo registrato 2432 donatori. Un incremento rispetto al 2017 (2239 donatori). Stiamo tornando ai numeri positivi del 2016. Mi fa molto piacere riscontrare un grande aumento di nuovi donatori del 52% (271 nel 2017; 414 nel 2018). Tutti questi dati sono raccolti ogni anno nel mese di ottobre. Considerando il momento che sta attraversando la nostra città sono ottimi risultati».
– Cosa diresti a chi è indeciso sul gesto del dono?
«A chi è indeciso direi di provare la sensazione di estremo benessere che si prova nel momento della donazione del sangue, per la consapevolezza di aver fatto un gesto importante per la propria vita avendo consentito al prossimo di continuare a vivere. Il gesto acquisisce una valenza importante perché permette di curare moltissime malattie del sangue e poi è sempre utile in moltissimi casi come un incidente, un intervento chirurgico o il parto di una madre. Gli interventi di trapianti necessitano di numerose sacche di sangue, sia prima che dopo. Il donatore fa del bene anche a se stesso dato che ha la possibilità di monitorare il suo stato di salute con le analisi di rito. E’ come se avesse un marchio di origine controllata. Dobbiamo pensare ad essere meno egoisti e più altruisti, trovando in noi un senso di solidarietà da tramandare a chi ci sta vicino. Avviciniamoci al gesto della donazione!».
L’ Adas Gela è sempre in prima linea in tutti gli eventi locali. Il 16 dicembre presso il Teatro Eschilo si terrà la Giornata del donatore. Saranno presenti tanti ospiti come il presidente regionale dell’Adas. Come ogni anno ci saranno delle premiazioni ai donatori (ben 6 riceveranno la medaglia d’oro per le 50 donazioni).
La serata sarà presentata, così come lo scorso anno, da Domenico Russello e Anna Salsetta.
«Ovunque ci sono persone – continua il presidente Enzo Emmanuello – a cui è possibile raccontare le nostre storie, raccontare l’importanza della donazione di sangue, noi ci siamo.
Abbiamo riscontrato una grossa adesione da parte della gente che spesso, dà per scontato che ci sia sempre qualcuno che doni e quindi non ci sia la necessità di sangue. Questa è sempre presente e capita che non riusciamo a sopperire alle necessità. Il confronto è molto utile proprio per fare in modo che questo immaginario collettivo, non esista».