Massimo Vella (Lega Gela) spiega a Mancuso (Forza Italia): «Perché i Siciliani sono andati a Pontida»

Massimo Vella (Lega Gela) spiega a Mancuso (Forza Italia): «Perché i Siciliani sono andati a Pontida»

Da Massimo Vella (nella foto), coordinatore del Circolo Lega Gela "Filangieri", riceviamo e pubblichiamo.

«Leggendo il comunicato dell’esponente di Forza Italia del deputato Mancuso del 1 luglio, non riesco francamente a capire la necessità di attaccare in modo veemente i partecipanti siciliani della LEGA al raduno  di Pontida, facendo le solite sue esternazioni su quello che dovrebbe e non dovrebbe fare il governo la Regione Siciliana. A quanto mi risulta è deputato alla Regione e che quindi con i suoi colleghi deputati dovrebbe alacremente lavorare per il bene della Regione stessa e del suo popolo, non occuparsi di un piccolissimo partito che ha solo un deputato in Ars.

Conosciamo le esternazioni e le promesse sulla città di Gela; le aspettiamo molto fiduciosi nella speranza che non restino solo promesse. Detto ciò se vuole che il governo nazionale il cui “contratto”,  vorrei ricordarlo, è stato firmato da Lega e M5S, quindi Forza Italia è all’opposizione a quanto pare, che stimoli il governo della Regione Siciliana ad un rapporto serio con il governo come il presidente Nello Musumeci ha ben chiarito sul palco di Pontida 2018, dove alle sue spalle v’era scritto “PRIMA GLI ITALIANI” davanti a 70.000 “ITALIANI” provenienti dai posti più remoti della penisola.

Sappia che il popolo a Pontida non ritrova un leader, ma il capitano di un esercito, quello populista. Ieri chi c’era si è fatto travolgere da una giornata storica per il sovranismo non solo italiano, ma europeo, ha avvertito che qualcosa di nuovo stava succedendo. Non è stato un rituale comizio, con il leader protetto dal servizio d'ordine che parla, stringe un po' di mani e poi sparisce inseguito da notabili, nani, cortigiani e ballerine. Matteo Salvini ha un rapporto di grande empatia con noi, il suo popolo. Lo abbraccia, lo accarezza, se lo stringe al petto.

Il selfie è un abbraccio consegnato al tempo. Io c'ero diremo, io l'ho abbracciato, lui si è fermato e ha parlato con me. Più che per le cose dette la giornata di Pontida ieri era da vivere. In quell'apparente disordine, popolaresco, arruffone, a volte roboante. L'omaggio a dirigenti che non ci sono più. Salvini sa che per condurre un popolo sul viale della vittoria ci vuole coraggio, certezza delle proprie ragioni, ma anche fede, religiosità che spinge a tentare l'impossibile. Salvini, ieri non è arretrato sul fronte del conflitto politico. All'Europa, ai tecnocrati e ai banchieri ha detto che la Lega non tollera di assistere inerte alle sofferenze del suo popolo. Nessuno d'ora in poi sarà lasciato indietro. Non si combatte e vince senza un impegno d'onore con chi ci ha affidato il suo futuro e quello dei propri figli.

Il #populismo è comunità, solidarietà vissuta, cultura del dono, gioia del rendersi utile, tradizioni e valori comuni, difesa dei luoghi in cui si vive. Gli uomini non vivono in un mondo astratto. Gli uomini non sono nomadi spaesati e indifesi. Gli uomini sono prima di tutto famiglia. Padre, madre e figli. Famiglia naturale, che resiste alle forze della disgregazione e distruzione. Salvini sa che quando si chiama a raccolta un popolo, quando si scende dal palco per sentirne il profumo della gioia e della fede politica di decine di migliaia di persone, poi non ci si può comportare come tutti gli altri.

Infine, al suo slogan “SI ALLE NAVI DI ESSERE UMANI, NO ALLE NAVI DI BENI ALIMENTARI” vorrei informarla che il 63% dei migranti sbarca in Sicilia e vorrei che andasse in piazza nelle città a Pozzallo, Catania, Palermo, Trapani, Augusta, Lampedusa a parlare con il popolo. E sono sempre stati soccorsi ma forse il popolo si è stancato ed infatti il nostro Ministro dell’Interno ha preso una decisione drastica ed ha bloccato le Ong. So che il governo regionale ha bloccato nave cariche di grano provenienti da altri paesi. Magari ci renderà edotti nel suo prossimo comunicato di cosa sta facendo di palpabile per la SICILIA TUTTA oltre a ad attribuire responsabilità  ai Leghisti siciliani.
(Massimo Vella, coordinatore Circolo Lega Gela "Filangieri")