Sono una decina fino ad oggi i nomi e le facce che hanno fatto il giro di giornali e tv locali, guadagnandosi, anche per sola un’ora, la ribalta della cronaca.
Sono i candidati in pectore per la carica di sindaco. Tra questi, personaggi con improbabili possibilità di spuntarla, altri con potenzialità appena accennate, altri ancora con qualche possibilità. Nessuno che si possa classificare come l’uomo da battere.
Ad oggi, quei pochi che si possono considerare come candidati certi sono due: l’ex deputato Ars Miguel Donegani, il primo ad autocandidarsi su sollecitazioni dei suoi amici con il suo movimento PeR (Progressisti e Rinnovatori); l’altro e Terenziano Di Stefano, sostenuto da sette liste, tra cui quella del Movimento 5 Stelle, quella di Maurizio Melfa e la Buona Idea, lista civica che cinque anni fa trascinò Lucio Greco alla vittoria finale, con il contributo di Forza Italia e Pd.
Dovrebbe andare da solo Filippo Franzone con la sua lista personale. Usiamo il condizionale perché non sarebbe innaturale un eventuale ripensamento verso un’adesione a sostegno della candidatura di Donegani. Franzone sembra determinato a correre da solo, e per questo è partito con la raccolta di firme per la sua lista.
C’è poi la girandola di nomi, con più o meno possibilità di spuntarla. Caso singolare, quello che vede i Democratici, guidati dall’ex parlamentare Ars Arancio, mai visti così in difficoltà, come dimostra il continuo temporeggiare prima di decidere da che parte stare. Si era parlato di un possibile appoggio al socialista Lo Nigro, ma poi non se ne è fatto nulla; si è poi ipotizzata una sterzata verso Donegani, che intanto pare avesse avuto contatti con Speziale, che resta il leader mai a riposo del Pd. Sciolto l’enigma Pd, il centrosinistra sarebbe servito.
I problemi stanno tutti nel centrodestra. In casa Mpa, primo nodo da sciogliere: Caci o Greco (così parlò Lombardo); Fratelli d’Italia ha ancora la testa confusa: Scerra o Casciana; è stata tirata in ballo anche Grazia Cosentino, ex dirigente comunale, ora alla gestione Rifiuti. Non del tutto fuori gioco l’ex presidente della Provincia e deputato Ars Pino Federico.
C’è infine la questione dei moderati, orientati verso il centrodestra. Ci riferiamo ad Azione, Italia Viva, alla Dc di Cuffaro. Il centrodestra potrebbe dover fare i conti con questi partiti, vero ago della bilancia.