Nella mattinata di venerdì 29 ottobre, il sindaco di Gela ha sciolto ogni riserva ed ha presentato ufficialmente alla stampa ed alla città il “Greco-bis”, dopo una sorta di azzeramento della giunta operato tre settimane fa.
«Vero è che avevo annunciato che i tempi sarebbero stati brevi, ma - aveva dichiarato Lucio Greco in una nota stampa inviata due giorni prima - tra i mille impegni tra Catania, Palermo e Roma e l’attività amministrativa che, essendo gli assessori dimissionari, grava ora unicamente sulle mie spalle, inevitabilmente i tempi della verifica si sono dilatati».
Sicché, dall'8 ottobre in cui il primo cittadino ha aperto la crisi di governo, senza però revocare ufficialmente gli assessori in carica, ma chiedendo loro le dimissioni al fine di congelare di fatto le deleghe, il sindaco ha voluto «ascoltare tutti e valutare le idee e le posizioni di quanti stanno dimostrando grande interesse nei confronti della programmazione strategica in atto, che nel nostro territorio si è vista raramente».
Consultazioni che hanno coinvolto «il mondo sindacale, sociale e imprenditoriale, per allargare il perimetro delle forze in campo e dare maggiore vigore a tutto quello che, da qui alla fine della legislatura, c’è da fare e completare. Un sindaco non può sottrarsi all’ascolto e alla valutazione del coinvolgimento di chi dimostri apprezzamento e interesse nei confronti dell’immane lavoro fatto in questi due anni e mezzo, e che vuole impegnarsi concretamente con un ingresso in giunta o semplicemente sostenere dall’esterno».
Senonché nello stilare l'elenco dei componenti del nuovo esecutivo cittadino, ci si rende agevolmente conto che l'unica novità è rappresentata dall'ingresso dell'ing. Nanni Costa, dirigente comunale in pensione, che si presenta come “tecnico” ma che entra in quota "Libera mente" (gruppo presente in conferenza stampa), con delega, considerate le sue pregresse esperienze in seno alla macchina amministrativa comunale, presumibilmente ai lavori pubblici.
Confermati tutti gli assessori dell'ex giunta: Terenziano Di Stefano, confermato peraltro vicesindaco, in quota "Una buona idea"; Ivan Liardi in quota "Impegno comune"; Nadia Gnoffo in quota "Forza Italia"; Danilo Giordano in quota "Unione di centro"; Giuseppe Licata in quota "Democrazia cristiana" e Cristian Malluzzo in quota "Italia viva".
Alla prima riunione di giunta saranno assegnate pure le deleghe ma il primo cittadino ha lasciato intendere che se non tutte, larga parte delle precedenti deleghe saranno confermate ai rispettivi assessori, con l'unica eccezione che dovrebbe essere rappresentata dall'assessore Liardi il quale, lasciata la delega ai lavori pubblici, si vedrebbe assegnata quella all'ambiente.
Sono otto, dunque, le forze politiche a sostegno, di cui due extraconsiliari (“Dc” e “Iv”). Le altre sei forze, due partiti (“Udc” e “Fi”) e quattro movimenti civici ("Uag", "Ubi", "Ic", "Lm") valgono sulla carta 14 consiglieri che compongono la maggioranza al civico consesso e «già ieri sera – ha ricordato Greco – all'uscita dell'opposizione dall'aula in consiglio comunale, la maggioranza ha dimostrato di essere viva e compatta».
Del resto, teoricamente tutto ciò diventa naturale conseguenza nel momento in cui Greco asserisce che «agli assessori sono state chieste le dimissioni unicamente per una verifica politica interna ed un approfondimento tra gli alleati, senza per questo venir meno la mia fiducia nei loro confronti e l’apprezzamento per il lavoro fatto».
E del lavoro fatto Greco sciorina una serie di risultati, definendo innanzi tutto storica l’indizione di concorsi pubblici al fine di impinguare una pianta organica altrimenti destinata al collasso, per poi proseguire con “Macchitella lab” e l’incubatore di imprese, start-up ed idee innovative, nell’ex struttura della “casa albergo”, con l’istituzione di un primo corso di laurea in ingegneria ed altri in programma.
Greco ne ha approfittato per ricordare l’attività ordinaria e straordinaria di riqualificazione di alcuni plessi scolastici e stesso discorso per i cimiteri che prima d’ora non erano mai stati interessati da una politica di programmazione a breve, medio e/o lungo tempore, in particolare, per la costruzione di nuovi loculi.
Sempre in collaborazione con Eni, a breve sarà attivato il “Banco alimentare” per i più bisognosi ed indigenti, mentre è notizia di qualche giorno fa che l’area di crisi complessa, mai decollata, è stata prorogata e verrà rilanciata nei prossimi tre anni. Ristrutturato e perfettamente funzionante il parcheggio “Arena” e si sta lavorando attraverso la “Ghelas” sul parcheggio di “Caposoprano”.
Attraverso la partecipata comunale, altresì, diversi quartieri hanno usufruito di un deciso intervento di risparmio ed “efficientamento” energetico, con significativa riduzione dei costi per l’illuminazione pubblica, rinunciando in segno di discontinuità col passato ad un progetto di oltre 40 milioni di euro che avrebbe reso il relativo servizio da pubblico a privato.
Il sindaco ha poi concluso la personalissima rassegna con la progettualità, portata avanti egregiamente dal vicesindaco Di Stefano, in particolare con “Agenda urbana” e “Qualità dell’abitare”. Poi la portualità con il riconoscimento di due realtà portuali nazionali, come il “Porti isola” ed il “porto rifugio” inserite nell’autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale. Infine il Cis (Contratto istituzionale di sviluppo) di cui nessuna amministrazione precedente si era mai occupata.
In definitiva, alla fine della fiera, come si suole dire in questi casi, la montagna ha davvero partorito il topolino. Ci sono voluti 21 giorni per non cambiare nulla e limitarsi all’aggiunta dell’assessorato assegnato a “Liberamente”, vale a dire al gruppo “critico” a cui viene rimproverato il “golpe” nelle commissioni, per ricondurlo nella retta via e ritornare in maggioranza.
Da quando il Pd ha salutato gli alleati lasciando l’assessorato all’ambiente, è dovuto passare un anno e mezzo e tre settimane piene di crisi di governo, per assegnare l’assessorato vacante. Non ci sono, cioè, nemmeno le condizioni per poter parlare di un rimpasto, né di uomini, né molto probabilmente di deleghe. Il termine “Greco ter”, in effetti, è improprio.
Rimangono non poche perplessità, soprattutto, sull’operazione fatta dal sindaco. E’ troppo facile dire che tutti gli assessori hanno lavorato bene, che la verifica interna è servita solo per chiarire diversi contrasti endogeni alla maggioranza e per un rilancio dell’azione amministrativa così come sanciti da un codice etico e da un patto di fine legislatura che sarà sottoscritto da tutte le forze politiche. Staremo a vedere.
Nel frattempo, il sindaco ha aperto non solo ad un ritorno del Pd, ma anche all’ingresso del Movimento cinque stelle ed in questo senso, anzi ha dichiarato di aver «apprezzato la posizione del M5s, che ha detto chiaramente di non avere interesse ad entrare in giunta, ma ha garantito che la propria deputazione continuerà a seguire con attenzione i nostri progetti a Palermo e a Roma. Di tutt’altro tenore il comportamento del Pd, che prima manifesta una certa apertura al dialogo e poi mette paletti e detta condizioni.
In questo momento la città ha bisogno di tutti. Chi vuole collaborare ci dica come e in che termini, noi siamo aperti al dialogo ma non saremo mai disposti a scendere a compromessi».
Ci sono poi le elezioni regionali, appuntamento che entrerà nel vivo con il nuovo anno, cioè fra pochissimi mesi. Il sindaco che si professa civico aveva l’occasione di restringere il perimetro solo alle quattro forze civiche (con 11 consiglieri a sostegno) ed ottenere l’appoggio esterno del Pd e probabilmente di altri partiti, a cominciare dalla stessa Forza Italia ed Udc, e perché no, lo stesso M5s, che puntano dichiaratamente ai 3 seggi del collegio nisseno all’Ars.
Il primo cittadino ha preferito invece un governo locale a trazione partitica con collocazione chiaramente centrista ed un abito civico indossato attraverso l’appoggio dei movimenti, tutti però di chiara matrice “moderata”. Ogni alleato sarà indotto a tirare la giacca al sindaco per aiutare se non addirittura sostenere pubblicamente questo o quel candidato alle regionali e Greco dovrà difendere la propria neutralità in merito, per non accontentare qualcuno e scontentare tutti gli altri. Basterà invocare il codice etico in aiuto?