La maggioranza a sostegno del primo cittadino, Lucio Greco, non sarà magari in stato di agitazione vera e propria, ma qualche prurito è decisamente emerso, altrimenti non si spiegherebbero rumors ed indiscrezioni che si rincorrono lungo i corridoi di Palazzo di città, oramai, da diversi giorni.
La coalizione è coesa ma eterogenea e non tutti – obtorto collo - sono stati accontentati come desideravano. Le due poltrone assessoriali che il sindaco Greco potrebbe aggiungere nella sua Giunta, certamente, fanno gola. Inutile nasconderlo. Senza dimenticare, peraltro, il sottogoverno.
L'impressione di chi scrive è quella di un sindaco che, dopo quelle in prima battuta a cui – volente o nolente – era istituzionalmente costretto, giusto sulle nomine sembrerebbe palesare una costante solerzia nel prendere tempo. La nostra sensazione, lo ammettiamo, è viziata dalla circostanza che a noi non è passata inosservata e che ha visto il primo cittadino tradire una seria premura nel sottolineare, in occasione del discorso di insediamento del consiglio comunale in aula, l'augurio che l'opposizione non ricorresse al Tar, eventualità che invece si è poco dopo materializzata.
In ragione della sua professione, che è quella dell'avvocato, la sensibilità di Greco verso l'argomento in questione è probabilmente diversa da altre professionalità che avrebbero potuto trovarsi al suo posto. Il che, l’utilizzo ripetuto del condizionale non è affatto casuale, potrebbe averlo in un certo senso "ingessato" in una condizione di provvisorietà, sino all'inizio del prossimo anno, allorquando il Tar (Tribunale amministrativo regionale) sentenzierà in merito.
Per altro verso, magari quanto da noi paventato non c'entra nulla e quella di un basso profilo, alternato ad esternazioni forti come la "veemente telefonata al gestore del servizio idrico diventata virale in città", potrebbe essere una precisa scelta mediatica del sindaco, almeno per questa prima fase del mandato.
E’ anche vero però che i tempi che corrono sono quelli in cui il cittadino non perdona più nulla, incoraggiato dall'utilizzo libero e, a larghi tratti, anarchico dei social e, più in generale, del web. Sicché tre mesi diventano troppi nell'attesa di vedere affiorare i primi risultati. Il che, inevitabilmente, fa incuneare nelle diverse anime di una composita maggioranza, una certa, malcelata, fibrillazione.
Abbiamo deciso allora di chiedere conto, in merito alla facoltà del sindaco di aggiungere altre due caselle nella giunta, approfittandone per una redistribuzione più armonica ed equilibrata delle deleghe ai fini di un rilancio dell'azione amministrativa in termini di efficienza ed efficacia, a diversi consiglieri della maggioranza, a cui abbiamo affiancato, in coda, la classica “voce fuori dal coro”.
Alquanto flemmatico il commento del consigliere di "Una Buona Idea", Rosario Faraci (nella foto): «Premesso che penso debba essere più che mai una scelta esclusiva del sindaco, perché solo lui ha il peso dell'effettivo carico di lavoro che gli assessori hanno – afferma Faraci – personalmente non sono né contrario, né a favore, sebbene sarebbe più logico aspettare gennaio, anche per dare lustro futuro a chi si prende carico di determinate deleghe, mentre al momento, considerato che siamo a settembre, una nomina così delicata ed importante potrebbe tradursi in un incarico precario».
Si rimette alle valutazioni del primo cittadino anche la consigliere di "Un'Altra Gela", Romina Morselli: «spetta a lui la scelta, ne ha la facoltà ed avrà il mio appoggio nel momento in cui deciderà di aggiungere due assessori, rimodulando ed evitando l'accavallarsi di deleghe distanti tra loro, in modo dare più respiro all'azione amministrativa, in una città delle molteplici criticità come Gela ed a cui dobbiamo quotidianamente far fronte».
Ancora più propensa la consigliere del Pd ed uscente Presidente del consiglio, Alessandra Ascia: «credo che faccia bene il sindaco ad allargare la giunta – replica la consigliere dem – se può. Sull'individuare le persone giuste, credo altresì che debba sentire la maggioranza tutta e decidere, tenendo conto delle proposte progettuali e della loro fattibilità, ovviamente, in base alla sua idea di città».
Sulla stessa scia il consigliere di Forza Italia, Luigi Di Dio: «inserire gli altri assessori è una scelta esclusiva del sindaco – sottolinea l'esponente forzista – posso aggiungere che al suo posto Io l'avrei già fatto, perché una città con così tanti settori e tanti problemi, ha bisogno di più energie per un rilancio dell'azione amministrativa e per poter rispondere con più celerità alle tante necessità del nostro territorio».
Più articolato il ragionamento di un altro consigliere di maggioranza, Vincenzo Cascino, fedelissimo al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci: «Il rilancio dell'azione amministrativa è una scelta, ahimè necessaria, tuttavia – precisa Cascino – una fase di rilancio non si raggiunge semplicemente aggiungendo due caselle alla giunta attuale, ma si rimette in discussione tutto il metodo di lavoro, facendo il punto della situazione e tracciando una “road map” con precisi obiettivi da raggiungere per condurre la città ad uno stato di agognata normalità. Insomma, bisogna ripartire e dare subito quelle risposte che la città non ha ancora recepito in pieno. Dalla pulizia dei quartieri al sistema dei parcheggi, ma anche la manutenzione del verde pubblico e il servizio di refezione scolastica. La città li attende e sono servizi di base che vanno garantiti. Per questo è necessario anche perfezionare il metodo di lavoro nel rapporto tra amministrazione comunale e burocrazia dell’ente».
A rappresentare, infine, le voci critiche, per quanto piacevolmente distratta dal viaggio di nozze all'estero in cui si trova, ci ha pensato – dal canto suo – Paola Giudice: «Il Comune di Gela – sostiene la consigliera del gruppo misto – può essere benissimo retto dal Sindaco e 5 assessori che, liberi da ogni impegno professionale, si dedichino tutto il giorno ad affrontare e tentare di risolvere antichi e nuovi problemi, emergenze e programmazione. Per questo, in un clima nazionale, regionale e quindi locale di riduzione dei costi della politica, considero l'aumento della giunta di due componenti un costo in più da evitare. Comprendo che la coalizione a sostegno dell'attuale Sindaco è variegata ed anche coloro che affermano di non essere interessati alla visibilità istituzionale (leggasi assessorato), sotto sotto lo sono. Ne consegue, quindi, una serie lunga 50 giorni di comunicati stampa per l'allargamento della giunta, quando invece a parer mio le priorità della Politica sono altre».