Candidati, la politica cala il poker

Candidati, la politica cala il poker

A due mesi dalle elezioni e ad un mese dalla presentazione delle liste, il totosindaco entra nella sua fase decisiva.

Quattro le candidature ad oggi in campo: quelle “civiche” di Maurizio Melfa (nella foto sopra, a destra) e Lucio Greco (nella foto sopra a sinistra), a cui si aggiungono quelle del “salviniano” Giuseppe Spata (nella foto sotto a destra) e del “grillino” Simone Morgana (nella foto sotto, a sinistra) quest'ultimo alla testa di un «Movimento 5 Stelle» ancora una volta propenso ad una corsa in piena solitudine e senza alleanze. Definitivamente defilate le candidature del professore Massimo Catalano e del dirigente scolastico Maurizio Tedesco.

Nel corso della settimana, tanto Melfa quanto Greco avevano incassato nuove adesioni. I cespugli del centrosinistra residuale al «Pd», con dentro i consiglieri comunali uscenti Carmelo Casano e Totò Gallo, unitamente ad esponenti molto vicini ai sindacati, hanno raggiunto l'intesa con Maurizio Melfa ed andranno ad infoltire la seconda lista a sostegno dell'imprenditore gelese, sceso in campo già da un paio di mesi. Il Movimento «Gela Città Normale», che fa capo al referente locale di Confcommercio, Francesco Trainito ed al già assessore nella giunta Fasulo, Ugo Costa, si è affiancato ai movimenti civici «Un'Altra Gela», «Una Buona Idea», «Uds» e «Gela.0» che hanno individuato da tempo il loro candidato in Lucio Greco.

Nelle ultime ore, però, riunioni notturne e lontane da occhi indiscreti, hanno prodotto un paio di colpi di scena ad effetto. Il primo è stato quello della chiusura dell'intesa, con tanto di documento firmato, tra la «Lega», i «centristi» vicini a Enzo Cirignotta, «Fratelli d'Italia» a cui ha aderito il gruppo di riferimento a Renato Mauro ed i dissidenti forzisti che fanno capo a Pino Federico, con il leghista Spata candidato a sindaco.

In risposta, in una riunione serale dell'indomani, «Udc» e «Forza Italia», quella di Michele Mancuso, con tanto di simbolo in dote, hanno raggiunto l'intesa con il “progetto civico” a sostegno della candidatura di Greco. Ad un passo dal chiudere l'intesa anche quelli di «Sicilia Futura» che, impegnati in una successiva riunione interna, protrattasi fino alle ore piccole, non hanno sciolto la riserva, prendendosi un giorno, al massimo due, di tempo.

Sicché, nel momento in cui andiamo in stampa, a rischiare l'isolamento politico nel centrosinistra è il «Partito democratico», mentre nel centrodestra è «DiventeràBellissima». Chi è sembrato in questi mesi seguire a ruota, passo dopo passo, le mosse di Sicilia Futura è stato il Pd, proprio per non restare fuori dai giochi. I dem potrebbero entrare nella coalizione a sostegno di Greco con o senza simbolo, dipende, a questo punto, solo da loro. In uno schieramento con dentro Fi e Pd, opportunità politica suggerirebbe a qualcuno di rinunciare al simbolo, ma se Di Cristina e compagni sono compatti all'interno, Mancuso vive una diaspora interna al partito e non può rinunciare al simbolo, perché l'indomani se lo prenderebbe la deputata nazionale Gusi Bartolozzi che lo consegnerebbe un minuto dopo a Federico e sodali. Dal canto suo, il movimento di Musumeci ha fatto sapere a mezzo stampa di aver chiuso la lista, con la possibilità di presentare il simbolo e la minaccia di correre anche da solo.

Resta per ora alla finestra il “listone” con dentro i gruppetti che fanno capo al più volte consigliere comunale Peppe Di Dio ed al già Senatore Gioacchino Pellitteri, mentre secondo le ultime indiscrezioni, quello che fa riferimento all'ing. Fabrizio Lisciandra, sarebbe rientrato nei ranghi in Forza Italia al fianco di Mancuso.