Capitaneria, operazione "Spring Fish": sequestri e denunce

Capitaneria, operazione "Spring Fish": sequestri e denunce

Prosegue l’attività di controllo lungo la filiera della pesca da parte del personale della Capitaneria di Porto di Gela, alle dipendenze del Comandante C.F. (CP) Pietro Carosia (nel riquadro della foto) su tutta l’area di giurisdizione. I militari, coadiuvati dagli ispettori pesca del 12° Centro Controllo Area Pesca, istituito presso la Direzione Marittima della Sicilia Occidentale Palermo, hanno sottoposto a minuziosi controlli numerosi commercianti esercenti all’interno della provincia di Caltanissetta, al fine di garantire la tutela del consumatore dalle frodi alimentare ed assicurare la qualità, la provenienza e la freschezza del prodotto ittico che troverà posto sulle tavole dei ristoranti e delle famiglie, con particolare riferimento alla pesca, detenzione e commercializzazione illegale del Tonno Rosso specie ittica protetta e regolamentata dalla Convenzione dell’Onu per fauna e flora selvatiche in via di estinzione. 

Di particolare rilievo, è stata un’attività svolta dal personale militare congiuntamente al personale dell’Azienda Sanitaria Provinciale Servizio Veterinario distretto di Gela sul territorio del comune di Mazzarino (CL), dove per le vie cittadine, veniva ispezionato un venditore ambulante di prodotti ittici, munito di apposita autorizzazione al commercio, il quale deteneva prodotti sprovvisto di tutte le informazioni ovvero inosservanza da parte dell’operatore del settore alimentare dell’obbligo di adottare procedure/sistemi che mettano in grado di indicare chi abbia loro fornito un alimento, e sia adeguatamente etichettato o identificato per agevolarne la rintracciabilità, mediante documentazione o informazioni pertinenti secondo i requisiti previsti in materia da disposizioni più specifiche.

A tutela sia dei consumatori finali che degli operatori del settore che operano nella legalità, il prodotto ittico è stato sequestrato per gravi problematiche di carattere igienico - sanitario. Inoltre al trasgressore sono state comminate una sanzione per un importo di € 4.000 euro in applicazione del Decreto Legislativo n.04 del 09 gennaio 20012, così come modificato dalla Legge 154/2016 del 28 luglio 2016 per intralciare l’attività posta in essere dagli ispettori della pesca, dagli organi deputati alla vigilanza ed al controllo e dagli osservatori nell’esercizio delle loro funzioni nonché deferimento all’Autorità Giudiziaria per molteplici violazioni al codice penale.

Continua l’impegno della Guardia Costiera atto a verificare il rispetto di tutte le norme che regolano la pesca, il trasporto, la trasformazione e la vendita dei prodotti ittici al fine di tutelare il consumatore finale, prosegue e combatte le frodi commerciali garantendo i requisiti d’igiene previsti dalle vigenti normative per i prodotti immessi sul mercato e alla tutela degli operatori del settore che rispettano le normative comunitarie e nazionali.

(fonte: Comando Capitaneria - Guardia Costiera di Gela)