Dopo lo scippo del governo regionale sul patto per il sud, ci si mette pure il governo nazionale che taglia fondi del Pnrr ed a Gela sfumano 6 milioni e mezzo, di cui oltre 5 nell’ambito di “Rigenerazione urbana”, attraverso cui (grazie alla variazione di bilancio approvata in settimana) si potrà far partire la gara per completare il lungomare, ma lo stesso non può dirsi per il progetto relativo a “Montelungo”, messo ora seriamente in discussione e la cui gara è stata ritirata in autotutela dall’amministrazione.
Peraltro, questa scarsa considerazione che hanno di noi a Roma, Palermo e Caltanissetta, è la prova di quanto non contiamo nulla sul piano politico.
D’altra parte, chi è causa del suo male, pianga se stesso. Gela ha in mano quasi 290 milioni di finanziamenti giunti in una fase in cui molto dipende da noi (livelli di competenza comunale). Iniziamo da “Agenda urbana” di cui si è fatto, a ragione, un gran parlare. Si tratta di tredici progetti, tutti in scadenza al 31 dicembre 2023, per un totale di 20 milioni di euro. Di questi solo due sono stati completati ed entrambi attinenti la digitalizzazione del comune, sul piano dell’organizzazione comunale e dei processi e servizi a favore di imprese e cittadini. Uno (720 mila euro), da concordare con l’Asp, non è stato mai finanziato dalla Regione.
Sono in corso invece il progetto di ottimizzazione dell’illuminazione nei quartieri a nord della città; il progetto di realizzazione di una pista ciclabile da Macchitella al lungomare Federico II; il recupero e allestimento degli edifici pubblici strategici destinato al centro di Protezione civile del Comune di Gela; i piani di investimento nelle strutture per anziani e persone con limitazione nell'autonomia (centro per anziani, locali via G. Siragusa).
In salvaguardia (cioè procrastinati alla programmazione 2021-2027), il progetto di efficientamento energetico della Scuola Don Milani; quello di efficientamento energetico della Scuola Quasimodo; i progetti di consolidamento di un’area e delle terre armate del costone, a monte di via Borsellino;
l’intervento di riabilitazione strutturale e adeguamento normativo dei locali annessi alla Scuola Pirandello, da destinare a polo per l’infanzia e centro ludico per bambini e minori; il recupero di alloggi pubblici per incrementare la disponibilità di alloggi sociali e servizi abitativi per categorie fragili. In totale ballano ancora quasi 18 milioni, dei 20 complessivi. Appena inaugurata “Agenda urbana 2” che porta in dote 70 milioni, con scadenza il 31 dicembre 2027.
Passiamo ai fondi del Pnrr con cui sono stati autorizzati il finanziamento dell'impianto polivalente a Macchitella (Cluster 1) ed il cofinanziamento (500 mila euro li deve mettere il comune) per la tettoia della tribuna del Presti (Cluster 2).
I tempi stretti e la necessità di ricorrere ad una variazione di bilancio difficilmente benedetta dai revisori, alimentano però pochissime speranze. Ed oltre a Montelungo, sopra citato, anche gli altri tre progetti finanziati sempre con i fondi del Pnnr, vale a dire “Synapsi” (con Unikore), l’asilo di via Albinoni e la riqualificazione del giardino dell’acropoli, sono in forte dubbio. In corso, non ultimo, “Qualità abitare” che da solo vale 30 milioni.
Anch’essi in corso ed altrettanto a rischio di sfumare, ben tre progetti finanziati dalla Regione siciliana (assessorato alla famiglia): il progetto di riqualificazione dello Youth center di vico Giardinelli; la riqualificazione di Palazzo ducale; la riqualificazione della biblioteca comunale (per la quale ci dovrebbe essere in programma una proposta di variazione di bilancio).
Completato invece il parco giochi inclusivo. Definanziato il progetto (1 milione) per il Ccr (finanziato dall’assessorato regionale acque e rifiuti). Fermi e condannati all’oblio, gli iter relativi alle compensazioni minerarie (10 milioni dalla Regione siciliana); all’efficientamento energetico (170 mila euro dal Ministero degli interni); alla riqualificazione di aree urbane (167 mila euro dal Ministero degli interni).
Nessun passo in avanti per i progetti coperti dalle compensazioni del protocollo 2014 (20 milioni). Per i lavori di dragaggio del porto rifugio, anzi, si è tornati punto ed accapo e dovrà essere siglato un nuovo accordo attuativo. Il pasticcio “Macchitella Lab” è diventato un caso politico e tema di campagna elettorale; in stand by, i progetti relativi al Banco alimentare e le chiese Santa Maria Betlemme e San Domenico Savio.
Quattro progetti che il primo cittadino ha nelle corse ore definito di “alta priorità”, annunciando che riceveranno un nuovo e notevole impulso dagli uffici.
Procede d’inerzia l’iter sull’area complessa (25 milioni) con Invitalia, mentre sulla “Riperimetrazione Sin” (30 milioni) il comune di Gela quale oggetto attuatore ha rinunciato, con la palla che è tornata in mano all’amministrazione regionale. Dei progetti inclusi nel “Patto per il sud”, solo tre sono stati completati: riqualificazione urbana di via Niscemi; riqualificazione urbana di via Navarra; il rifacimento dei prospetti e la rifunzionalizzazione degli spazi esterni, al convento dei Frati minori dei Cappuccini. In parte completato il progetto di riqualificazione urbana di viale Mediterraneo.
In corso i progetti di riqualificazione urbana di via Ventura; via Venezia; via Recanati. Perse le tracce del progetto di riqualificazione urbana di via Cairoli. Definanziati tutti gli altri (oltre una dozzina): tra di essi, l’Orto Paqualello, il nuovo Stadio a Marchitello, una via tre piazze, l’officina della gioventù e via di seguito. Somme, con una cifra complessiva a sette zeri, letteralmente volatilizzati.