Occorre ammetterlo, raramente il ricorso ad un’agevolazione fiscale ha avuto una così penetrante diffusione lungo lo stivale italiano.
Il “superbonus”, con credito d'imposta del 110%, è stato introdotto col decreto legge n. 34/2020 (decreto Rilancio), e consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute per gli interventi agevolati a partire dal 1 luglio 2020. Il successo è proprio nella formula: l'importo del credito d'imposta supera l'importo effettivo delle spese sostenute. Questa agevolazione, peraltro, si aggiunge alle detrazioni già in vigore da anni, come “ecobonus” e “sismabonus”.
Del superbonus e dell’impatto che ha avuto su Gela, oltre che nell’intera penisola, ne abbiamo parlato con l’ing. Giovanni Garaffo, responsabile ricerca e sviluppo di Albert Engineering e Project, società di ingegneria nata nel 2007, lungo gli anni specializzatasi nella presentazione di progetti di ricerca e sviluppo, con lo scopo di individuare finanziamenti e contributi a fondo perduto regionali e nazionali, che si è buttata a capofitto sul superbonus, cogliendone le potenzialità e giocando d'anticipo rispetto altri competitors, con tanto di esordio proprio a Gela.
«Il primo cantiere di cui ci siamo occupati – ha confermato l’ing. Garaffo – è stato aperto a Gela, fra i primi in Italia e con grande eco sui media locali, nel dicembre 2020». Allinaugurazione del cantiere, presenziarono l’allora viceministro delle Infrastrutture e trasporti Cancelleri e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Fraccaro. Si era in piena epopea grillina.
Una misura che ha interessato soprattutto edifici condominiali. Basta fare un giro in quartieri come “Caposoprano” e “Macchitella” per accorgersene. In particolare, l’ex quartiere residenziale Eni, sembra essere stata colonizzato da questa società: «Macchitella è uno dei quartieri che in maggior misura ha saputo beneficiare degli incentivi legati al superbonus 110%.
Anche la zona di Caposoprano è stata interessata da numerosissimi interventi; ci piace sottolineare tuttavia – ha aggiunto – «come l’opportunità di riqualificare questi edifici abbia interessato in primo luogo la periferia di Gela, consentendo anche alle classi sociali meno abbienti di rivalutare il proprio patrimonio, incrementando il valore dei propri immobili ed ottenendo importanti risparmi energetici per i prossimi anni. In realtà, i cantieri Superbonus sono un po' sparsi in tutte le zone della città ed in totale a Gela la Albert ha attivato oltre 100 cantieri».
Il che, valutando che in media un cantiere sfiora il mezzo milione di euro, avvicinandosi e superando in alcuni casi al milione di euro, è facile intuire quanto ingente sia il volume d’affari generato.
A beneficiarne è stato il settore edile che agognava da anni una tale boccata d’ossigeno. Ma anche l’indotto commerciale dei fornitori di materiale.
«Negli anni 2021 e 2022 – ha precisato il referente della Albert – abbiamo vissuto una congiuntura particolarmente favorevole che ha dato l’opportunità a tante imprese di Gela ed a tanti loro dipendenti di trovare occasioni di lavoro su piazza, operando al fianco di Albert in una stagione florida non solo per le imprese e per i loro dipendenti, ma anche per i numerosi artigiani capaci ed abili fornitori locali, perché è giusto riconoscere che Gela vanta competenze di lungo corso e manodopera qualificata nel settore».
A proposito di forniture. Una delle criticità lamentate è quella relativa ai preventivi redatti prima e nel corso della pandemia covid-19, che hanno messo in difficoltà alcune imprese con l’aumento post covid-19 intervenuto nel prezziario. «In nessun caso – sottolinea Garaffo – Albert ha mai variato le condizioni economiche sottoscritte con i committenti o con le imprese partner a riprova della grande serietà che ha sempre contraddistinto il nostro operato.
Si sono verificate delle congestioni di mercato per l’approvvigionamento di alcune tipologie di forniture che hanno interessato la nostra impresa in misura solo marginale, dal momento che, per tempo, la Albert aveva consolidato accordi con primari fornitori di mercato che, salvo rare criticità specifiche, hanno sempre garantito tutti i nostri sostanziali approvvigionamenti».
Altra criticità è quella riguardante alcuni disagi che stanno affrontando i condomini sui tempi e la forza lavoro impiegata. Più precisamente, abbiamo ricevuto lamentele riguardanti la circostanza che vede pochi operai impiegati, peraltro per alcune ore in un cantiere, per poi spostarsi per le altre ore della giornata lavorativa in un cantiere limitrofo.
«Bisogna considerare – osserva – che complessivamente gli interventi condotti da Albert hanno riguardato oltre un migliaio di proprietari di immobili solo su Gela. La Albert ha dimostrato sempre la massima attenzione per ogni tipo di disagio segnalato dagli amministratori o dai singoli proprietari di immobili. Dove si sono registrati i ritardi sui tempi di esecuzione, invero decisamente pochi, abbiamo preso in mano la situazione per recuperare velocemente lo stato di avanzamento del cantiere verso i programmi previsti. Gli eventuali ritardi segnalati rappresentano comunque una misura marginale rispetto alla molteplicità dei cantieri aperti e condotti a buon fine con
la massima soddisfazione dei condòmini».
La problematica più evidente è che dopo i tanti interventi legislativi, la misura agevolativa stia perdendo tutto il suo mordente iniziale. «Di fatto – ammette l’ing. Garaffo – la possibilità di accedere attualmente a tale strumento, almeno per come l’abbiamo conosciuto fino ad oggi, è da ritenersi superata. E’ auspicabile un nuovo corso.
Il parco immobiliare italiano ne ha davvero bisogno. E non solo. Ridurre i consumi energetici degli edifici, altresì, ci aiuterebbe a risolvere l’atavica dipendenza italiana dalle forniture di gas e petrolio provenienti da altri paesi che paghiamo a carissimo prezzo. I colossi che operano nel settore oil&gas remano vigorosamente in direzione diametralmente opposta a quella del superbonus, che invece incentiva la riduzione dei consumi di combustibili fossili (meno bollette da pagare a chi vende gas) e la generazione di elettricità (meno bollette da pagare a chi vende energia elettrica)».
Insomma, Gela qualcosa ci ha guadagnato. «La città di Gela – ha sottolineato il responsabile di ricerca e sviluppo della Albert – ha avuto l’opportunità di beneficiare di questa grande occasione in misura di gran lunga maggiore rispetto a tante altre città d’Italia, anche molto più grandi. E’ indubbio che ciò sia avvenuto anche grazie a tante imprese edili di Gela capaci in collaborazione con Albert di condurre a buon fine l’iter spesso complicato di questa importante agevolazione.
A Gela è stato compiuto in questi anni un importante passo avanti nella direzione di una migliore qualità strutturale degli edifici e di un sostanziale passo avanti verso la transizione energetica. Consideriamo che la riqualificazione energetica di oltre 100 condomini e circa 1000 appartamenti – ha concluso - darà i suoi frutti ancora per molti anni in avanti».
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente Confcommercio Ascom Gela e presidente regionale Ascom Sicilia, ing. Francesco Trainito. «L'introduzione del Superbonus 110% ha dato vita a un'ondata di cambiamenti significativi nell'edilizia locale e nell’indotto degli infissi, del fotovoltaico, della ferramenta e molti altri comparti collegati. Gli imprenditori edili, gli architetti, gli ingegneri e gli artigiani hanno beneficiato di un aumento della domanda di manodopera specializzata e di servizi professionali, generando nuovi posti di lavoro e stimolando la crescita economica locale».
«Per far fronte alla crescente domanda di servizi di costruzione e ristrutturazione, molte imprese locali – ha proseguito Trainito – hanno dovuto assumere personale aggiuntivo o investire nella formazione del personale esistente. Ciò ha contribuito ad arricchire la qualità della forza lavoro locale e ha offerto opportunità di lavoro a giovani e professionisti che desiderano entrare nel settore delle costruzioni o migliorare le loro competenze esistenti».
Un impatto, in definitiva, che va oltre la fase iniziale dei cantieri e delle ristrutturazioni. «Gli edifici migliorati in termini di efficienza energetica riducono i costi di gestione a lungo termine, fornendo ai proprietari un risparmio considerevole sulle bollette energetiche. Ciò libera ulteriori risorse che possono essere reinvestite nell'economia locale, stimolando ulteriormente la crescita e – ha chiosato – creando un effetto positivo a cascata per il commercio, i servizi e altri settori».