Dell’attuazione progetto Argo-Cassiopea, previsto già nel protocollo del 2014, se ne parla in concreto solo da un paio d’anni.
Un progetto la cui importanza recentemente è lievitata, non poco, a causa della contingente crisi energetica, accelerata dalla guerra in Ucraina. Un anno fa, Eni ha annunciato l’avvio dei lavori di costruzione dell’impianto di trattamento del gas che verrà estratto dai giacimenti di Argo e Cassiopea.
«Un progetto – fanno sapere dal colosso industriale italiano – in linea con la strategia di Eni di valorizzare il gas naturale come fonte energetica a basse emissioni. L’estrazione del gas (99% metano) dai campi offshore avverrà tramite uno sviluppo interamente sottomarino senza emissioni e privo di impatto visivo a mare».
Ad aggiudicarsi il contratto “E&C” offshore da Enimed, è stata la Saipem che si occuperà del trasporto e l’installazione di una gas pipeline di 14 pollici che connetterà i quattro pozzi di Argo e Cassiopea alla costa di Gela, per un valore di circa 300 milioni. La pipeline sarà posata da due navi che rappresentano attualmente il top nella posa dei tubi.
Saranno installati anche gli “umbilicali” utili a connettere i pozzi del giacimento alla piattaforma Prezioso. Il gas estratto verrà poi inviato al nuovo impianto di trattamento, all’interno dell’area della raffineria di Gela, tramite una linea sottomarina (66 metri di profondità massima) lunga 60 km.
L’approdo sulla costa ripristinerà una struttura già esistente e ora in disuso ad est del pontile di raffineria, l’isola 32, in cui Enimed da qualche mese ha già iniziato i lavori di scavo, ma per proseguire necessita di apposita autorizzazione comunale: «ho allertato la burocrazia comunale – ha commentato il Sindaco, Lucio Greco – affinché si arrivi a produrre l’atto autorizzativo il prima possibile. Ciò che noi chiediamo non sono compensazioni, ma siamo certi che Regione, Stato ed Eni troveranno un modo per l’abbattimento delle bollette.
La nostra città assume un ruolo strategico nel panorama nazionale con questo progetto, che è tra quelli di riferimento a livello nazionale per incrementare le forniture, in una fase di taglio quasi totale della fonte russa. Il Gas metano estratto dai giacimenti Argo e Cassiopea, e trattato dall’impianto di Gela, avrà una portata rilevante che contribuirà ad aumentare sensibilmente la produzione nazionale».
Su questa autorizzazione grava un parere della Lipu, gestore responsabile del “biviere”, che aveva previsto una serie di prescrizioni nella cosiddetta fase 1 dell’iter autorizzativo. Secondo Emilio Giudice (Lipu) non esiste ancora un piano che soddisfi quelle prescrizioni, né di monitoraggio, senza cui l’impianto non può entrare in marcia.
Il gas, trattato nell’impianto su terraferma, verrà infine immesso nella rete di distribuzione nazionale Snam. Lo scorso anno, per i lavori di costruzione, installazione e messa in produzione, Eni aveva previsto una durata di quasi 3 anni ed investimenti per oltre 700 milioni. Invero i tre anni sono diventati due e secondo i sindacati, dopo ave parlato con Enimed, si potrebbe iniziare a produrre già dal primo gennaio a condizione che le autorizzazioni vengano tutte rilasciate a settembre.
Come ha ricordato l’esponente della Uil, Maurizio Castania, «si parla di un giacimento con un capacità nominale in grado di soddisfare il 33% del fabbisogno nazionale. E’ assurdo che ancora oggi dopo due anni di progettazione e messa in opera, non si è ancora completato l’iter autorizzativo che consenta di mettere in esercizio l’impianto che rappresenta, peraltro, una vera boccata d’ossigeno sul piano occupazionale, tra diretto ed indotto».
Intanto Enimed ha già presentato istanza di concessione demaniale marittima, relativamente all’area sita in Gela, Contrada Piana del Signore, con riferimento a questo progetto. La concessione ha una durata di 12 anni, quelli durante i quali la major energetica ha stimato di erogare centinaia di milioni di metri cubi l’anno. Ed a conferma del crescente interesse, l’argomento è entrato con naturalezza nel dibattito di propaganda elettorale, in occasione delle imminenti elezioni politiche e regionali.
Il candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione siciliana, Renato Schifani, in visita a Gela, ha riconosciuto che il progetto Argo-Cassiopea può rivelarsi una risorsa importante per l’isola, con la Regione a cui spetterà d’altronde anche una quota in termini di royalties. Schifani ha garantito che si batterà affinché una parte di questa quota possa essere destinata ai comuni costieri, tra cui Gela e di aver affidato ad un gruppo di esperti il compito di studiare un piano, sulla falsariga della Basilicata, che assicuri una serie di privilegi per i cittadini, derivanti dalla presenza di gas e petrolio nell’ambiente.