La Regione siciliana non riesce ad impiegare 5.800.000 euro di “compensazioni eni” per i lavori di dragaggio e pennello del porto rifugio di Gela (soldi non suoi ma dei gelesi), ma è pronto a sborsare 6.900.000 euro per la demolizione del pontile sbarcatoio di Gela.
Il danno, oltre la beffa. E' evidente che qualcosa non quadra. E non è una novità in questi ultimi tempi, per Gela.
Ne chiedono conto 20 Associazioni di volontariato e Club service di Gela ed hinterland che hanno costituito il "Comitato per la salvaguardia del Pontile" attraverso cui, a seguito della notizia di tale finanziamento, hanno invitato il Sindaco del Comune di Gela, Lucio Greco, il Presidente del Consiglio comunale di Gela, Salvatore Sammito, i deputati regionali all'Ars, Giuseppe Arancio, Nuccio Di Paola, Ketty Damante e Michele Mancuso (Fi), i parlamentari nazionali, Giusi Bartolozzi, Pietro Lorefice, Daniela Cardinale e Alessandro Pagano, il sottosegretario Giancarlo Cancelleri, con la possibilità di partecipazione in streaming da posizione remota, all'incontro programmato per venerdì 8 Aprile 2022, alle ore 18,00, presso la sede del "Centro Aiuto Vita" di Gela, in via Paolo Orsi (nei locali dell'ex segreteria universitaria ubicata nello stabile che ospita il Liceo Classico “Eschilo”), al fine di acquisire condivisione, suggerimenti ed eventuale disponibilità a supportare le istanze motivate che il Comitato ha inoltrato, a mezzo pec, lo scorso 24 gennaio 2022, ai responsabili istituzionali.
L’incontro in questione rientra tra le azioni ed iniziative che il comitato spontaneo vuole mettere in atto affinché venga evitata la cancellazione della testimonianza di una parte dell’identità culturale, economica, storica, paesaggistica di Gela e del suo comprensorio. Per contro si chiede un recupero funzionale del manufatto ed una sua futura valorizzazione.
A sostegno di ciò, i cittadini riuniti nel comitato spontaneo ricordano che il pontile sbarcatoio di Gela fu la prima opera con struttura in cemento armato realizzata in Terranova di Sicilia (odierna Gela), operativa sin dal 1915 ed ha rappresentato la più importante infrastruttura marittima di Gela e del suo hinterland (Butera, Niscemi, Mazzarino, Caltagirone, etc.). Già nel 1917, la marineria di Gela era una delle prime dell’isola con i suoi oltre 250 “legni” per i traffici commerciali e le sue circa 50 barche da pesca. La costruzione del pontile, pertanto, veniva a coronare antiche e legittime aspirazioni terranovesi (armatori, pescatori, commercianti, produttori agricoli, artigiani).
Inoltre, il pontile è testimonianza di cultura e tradizione religiosa popolare gelese. E stato importante anche per i riti sacri della città di Gela. Vi si svolgeva, infatti, per diversi decenni e fino a quando non è diventato inagibile per mancata manutenzione, la processione di San Francesco di Paola “U Santu Patri”, la cui statua dal terminale nuovo veniva trasferita su una barca e percorreva un tratto di mare per la benedizione della marineria e del mare, con al seguito tante altre barche. Vi sono foto che mostrano come tutto il pontile fosse pieno di fedeli, essendo un rito sacro molto sentito soprattutto dalla “marineria gelese”.
Senza dimenticare l’importanza, di rilevanza regionale, nazionale e sovranazionale, dell’essere stato anche teatro dell’inizio degli eventi bellici del 9-12 Luglio 1943, della seconda guerra mondiale, con l’operazione Husky, sbarco degli alleati in Sicilia, che segnò l’inizio della battaglia di Gela, con più di 6.000 “caduti militari” (oltre alle vittime civili) – la cui memoria va sempre onorata – e dei successivi eventi bellici in Sicilia, nel resto d’Italia e dell’Europa, che determinarono il nuovo assetto geopolitico post-secondo conflitto mondiale. Vari testimoni oculari, all’epoca bambini, e pubblicazioni editoriali inglesi ed americane, affermano che fu usato per scaricare uomini e mezzi da parte degli americani durante tutta la battaglia della Sicilia ed ebbe grande importanza strategica.