Come ogni anno all’istituto superiore “Ettore Majorana” diretto dalla prof.ssa Carmelinda Bentivegna nella giornata internazionale della donna, l’8 marzo, si è dato grande risalto alla manifestazione organizzando un convegno al quale sono state invitate donne che si sono distinte in diversi ambiti lavorativi, riuscendo a conciliare il loro voler essere madri e mogli con la realizzazione professionale, superando molti ostacoli.
Tutte le ospiti hanno dedicato un pensiero alle donne che da due settimane stanno lottando in Ucraina contro la guerra, per difendere il loro diritto alla libertà e che con ogni mezzo tentano di dare un futuro ai loro figli, salvandoli dai bombardamenti della Russia.
Anche la dirigente Bentivegna lo ha sottolineato nel suo intervento di apertura del convegno:
«Un pensiero particolare alle donne e madri ucraine che stanno lottando per la loro libertà e per difendere la loro famiglia, per metterla in salvo dalla guerra; un pensiero anche per le donne afgane, risprofondate nell’arretratezza dopo il ritorno dei talebani».
Ha inoltre voluto lanciare a tutti gli studenti un messaggio culturale e una riflessione: diffondere la parità di genere, il rispetto reciproco e la giusta considerazione per quelle donne che mettono impegno e competenze nel mondo del lavoro, dall’imprenditoria allo sport sport, nel lavoro in settori particolari, da sempre erroneamente considerati di appannaggio solo maschile, come quello dell’ingegneria.
Tra le ospiti all’auditorium dell’istituto “Fermi” presenti l’assessore ai servizi sociali Nadia Gnoffo, Ivana Donegani, imprenditrice gelese, Teresa Morana, dell’ordine provinciale degli ingegneri e Silvia Maria Pucci, sottotenente di vascello della Capitaneria di porto di Gela; in collegamento da remoto Claudia Mendola, ingegnere e la gelese Monica Contraffatto, caporal maggiore dell’esercito e campionessa paralimpica.
L’assessore Gnoffo ha avuto parole di elogio per le docenti che in questi due anni di pandemia hanno svolto un lavoro eccellente tra mille difficoltà. In generale sulle donne lavoratici ha detto: «Abbiamo una normativa copiosa a tutela delle donne che però spesso non vengono messe nelle condizioni di poter raggiungere i loro obiettivi, a causa delle difficoltà di conciliare con gli impegni familiari.
E’ su questo che si deve lavorare. E questo è anche il mio impegno nella nostra comunità. Le donne devono essere valorizzate e recuperate in tutti i settori. Bisogna ascoltare le donne, i loro bisogni le loro problematiche».
Claudia Mendola ha parlato della sua esperienza lavorativa come ingegnere nel settore della tecnologia, dell’amore per quel tipo di studi che le ha dato la spinta per impegnarsi e per realizzare i suoi sogni, cioè lavorare in un ambiente internazionale con culture diverse, viaggiare ed avere successi professionali ottenuti con grande fatica e spirito di sacrificio, non rinunciando alla famiglia.
Ha ribadito l’importanza del confronto tra i generi: «Da sette anni lavoro in Germania, sono a stretto contatto con un ambiente multiculturale, ma devo sottolineare che sono ancora poche le donne che lavorano nel mio settore, il 20%. Le donne con il loro punto di vista diverso da quello maschile porterebbero ad impostare i problemi in maniera diversa; il confronto fra la diversità di genere consente di avere risultati migliori.
Voglio Incoraggiare le ragazze ad intraprendere studi scientifici e a non aver paura della sfida, i sacrifici saranno ripagati da soddisfazioni professionali, se si vuole veramente si può trovare la soluzione migliore per conciliare famiglia e carriera».
Monica Contraffatto ha risposto alle tante domande che le alunne le hanno rivolto.
Ha parlato delle donne nelle forze armate, che oggi sono quasi 11 mila, della sua forza di volontà, tipica in realtà del popolo siciliano, che l’ha aiutata tanto a trovare la sua strada dopo la perdita della gamba. Ha sottolineato l’importanza che lo sport ha avuto nella sua vita, dell’atletica in particolare, anche se non era la sua disciplina preferita. Ha infine citato Rita Levi Montalcini, il suo modello ideale di donna, come esempio da seguire.
«Nella vita – ha sottolineato – bisogna prefiggersi un obiettivo, raggiungerlo con sacrificio, impegno e dedizione, crederci fino in fondo. Solo così si ottengono i risultati. Gli esempi di altre donne che si sono distinte in vari settori sono modelli che tutte noi dovremmo seguire».
Molto significativi sono stati poi gli interventi di altre due donne, Ivana Donegani, imprenditrice, moglie e madre di 4 figli, che ha ampiamente parlato del suo percorso lavorativo nel mondo dell’imprenditoria come titolare di catene di negozi in franchising e di Silvia Maria Pucci sottotenente.
La manifestazione è stata seguita dagli studenti di tutta la scuola, in parte in presenza e in parte online, dalle loro classi, grazie all’organizzazione e al coordinamento delle docenti Sonia Madonia e Graziana Cannadoro.