Da quando la Srr4 ha deciso di affidare, in house providing alla Impianti Srr, il servizio di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti solidi urbani nei comuni consorziati, il sindaco di Gela non ne ha voluto sapere.
Numerose e diverse le perplessità espresse dal primo cittadino contro questa decisione, tanto da inventarsi una battaglia nella presupposizione di essere nel giusto, così da non mostrare remora alcuna nello scontrarsi con il presidente della Srr4, il sindaco di Butera, Filippo Balbo e l’amministratore della Impianti srr, Giovanna Picone.
Lucio Greco ha definito tale opzione come un probabile salto nel vuoto, perché la neonata società in house non ha alcuna esperienza nel settore, non ha un management qualificato, risorse umane specializzate, un’organizzazione adeguata e nemmeno i mezzi tecnici idonei.
Il primo cittadino ha dapprima percorso la strada alternativa della costituzione di un Aro, cioè di un Ambito di raccolta ottimale, territorialmente inferiore a quello provinciale e possibilmente coincidente con il singolo territorio comunale. Per poi abbandonare l’idea di fronte al “No” suggerito dalla Regione siciliana per motivi squisitamente politici.
Invero, gli Aro sono legati ad una legge regionale del 2013 che il commissario dello stato non ha ben attenzionato, giacchè la volontà legislativa nazionale, per non dire comunitaria, batteva tutt’altra strada, cioè quella delle economie di scala e della concorrenza. Anzi, andrebbe sempre ricordato che Roma ha diffidato Palermo già 5 anni fa, per ridurre il numero degli ambiti territoriali ottimali, oggi Srr, a soli cinque in tutta l’isola.
Convinto a non abbandonare l’ascia del condottiero, Greco ha allora ritentato la via di un gara solo per il comune di Gela, mentre nei piccoli comuni consorziati della Srr4 partiva già il servizio affidato alla Srr Impianti.
Ciò nonostante l’esperienza delle due gare precedentemente andate deserte e la conseguenza di prorogare il servizio ancora alla Tekra, ottenendo come risposta persino un ricorso della Srr Impianti contro l’ordinanza sindacale di proroga laddove questa poggiava sull’assunto dell’impossibilità dell’Impianti Srr ad assumere il servizio entro marzo 2022.
Sicchè, arrivati a marzo del 2022, giunge la notizia del clamoroso dietrofront. Il comune di Gela, come gli altri comuni consorziati della Srr4, vedrà il servizio di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti solidi urbani, gestito dalla Impianti Srr. Quest’ultima ha sempre garantito che assumerà il servizio entro centoventi giorni, cioè 4 mesi, dal recepimento della lettera formale con cui il comune di Gela scioglierà definitivamente la riserva a favore di tale soluzione. Significa che il servizio gestito dalla impianti Srr, verrà assunto dalla stessa al massimo entro luglio, cioè l’estate del 2022.
Il sindaco di Gela, Lucio Greco, ha dunque ingoiato il rospo e si è arreso: «nonostante le perplessità manifestate – ci risponde - in tutte le sedi, ho dovuto necessariamente affidare il servizio della raccolta dei rifiuti, in regime di “in house providing”, alla Impianti srr. Il mio tentativo di arrivare ad una gara solo per il lotto di Gela, non è stato purtroppo accettato, per motivi strettamente legati ad aspetti burocratici, difficili da superare».
«I miei dubbi e le mie preoccupazioni – rimarca – rimangono comunque intatti. Per questo, intensificherò l’impegnò e adotterò tutte quelle iniziative mirate a garantire un servizio quanto più aderente alle necessità e alle esigenze del territorio. Di una cosa sono sicuro: il nuovo servizio – chiosa – non potrà intaccare in alcun modo i diritti dei lavoratori e dovrà garantire tutti gli standard di efficienza ed economicità».
Sulla questione dei lavoratori, la perplessità più grande, condivisa dai sindacati, concerne il rischio di un passaggio per il personale da un contratto a tempo indeterminato come quello che lo lega alla Tekra, ad un contratto a tempo determinato (1 o 2 anni) con la partecipata della Srr4.