Gela discarica regionale? Il sindaco Greco: «Manco per idea!»

Gela discarica regionale? Il sindaco Greco: «Manco per idea!»

In contrada Timpazzo, nel comune di Gela, è attiva la discarica per rifiuti solidi urbani che serve i comuni del sud della provincia nissena.

Da mesi la regione ha autorizzato, stanziando 15 milioni, l'ampliamento della discarica il cui iter sta galoppando sempre più speditamente verso il traguardo, dopo l'accelerazione inferta dall'assessore regionale all’energia, Daniela Baglieri, innanzi all’emergenza rifiuti scaturita dal deciso ridimensionamento della discarica di Lentini. Il governo regionale insomma ha puntato lo sguardo su Timpazzo per porre una pezza sull'emergenza, con l'obiettivo di permettere l'aumento dei conferimenti fino a 950 tonnellate, più che raddoppiando il quantitativo attuale (fino a 450 tonnellate consentite).

Tra i pareri richiesti c'era anche quello della Lipu che gestisce la “Riserva orientata del Biviere di Gela”, formulato ed inviato però oltre i termini fissati. Il parere, fortemente negativo, per quanto tardivo ha comunque acceso i riflettori sulla vicenda, scuotendo parte del mondo politico locale e regionale, rimasto fino allora per lo più silente ed immobile. Veementi le reazioni e la protesta di esponenti, in particolare, appartenenti alla forze di opposizione alla regione, come il Movimento 5 stelle ed il Partito democratico. 

I due deputati gelesi grillini, espressi dal collegio nisseno all'Ars, Ketty Damante e Nuccio Di Paola, non ci stanno e dicono apertamente «no» al disegno regionale di fare del sito di Timpazzo, la «discarica della Sicilia». Per l'on. Ketty Damante, il governo Musumeci, come su altre vicende ed in particolare sulla sanità, confermandolo con il recente ritorno dell'assessore Razza al ramo, «si conferma governicchio» che tira a campare con «azioni approssimative ed estemporanee». L'on. Di Paola rileva altresì la fortissima «incoerenza» del governatore isolano che in tema di rifiuti ha sempre professato il «principio di prossimità», per il quale i rifiuti vanno smaltiti nei territori dove sono prodotti, contraddicendosi pienamente nel concentrare la soluzione tampone all'emergenza, con uno «scriteriato ed inaccettabile aumento» dei conferimenti a Timpazzo. Entrambi puntano inoltre l'indice contro il «mutismo» generale delle forze politiche ed istituzionali locali che in tema di inquinamento sembrano oramai abituate alla «resa automatica». 

Ai due si è affiancato anche il senatore gelese pentastellato, Pietro Lorefice, che si dice pronto «ad alzare le barricate». Lorefice chiama in causa «la complicità della Srr4» ed anche lui tira in ballo «il silenzio assenso del sindaco», Lucio Greco. Laddove i due parlamentari regionali fanno notare che «la Srr4 non ha ancora ottemperato alle "prescrizioni Aia" del 2013», legate al progetto della vasca E, sottoposta ad ampliamento, il parlamentare nazionale aggiunge che questo progetto di ampliamento è in contrasto «con lo stesso Piano rifiuti della regione che esclude autorizzazioni del genere in siti sottoposti a vincolo», nonché «con ben due strumenti di pianificazione del territorio, il Piano di risanamento ambientale e il Piano di gestione della riserva del Biviere di Gela e dei siti della rete natura 2000, entrambi approvati dalla Regione siciliana e sovraordinati allo stesso Piano regionale dei rifiuti». 

Dal canto suo, il Pd ha inaugurato una campagna di mobilitazione attraverso una raccolta firme presso la piattaforma digitale “change.org”, lanciata dal segretario provinciale, Peppe Di Cristina: «qualcuno afferma – ricorda in un post sulla sua pagina personale su facebook – che la spazzatura è una risorsa. Al netto delle polemiche, il Pd è convinto che Gela (senza per questo rinnegare la visione imprenditoriale sostenibile) abbia bellezze naturali straordinarie che sono il vero tesoro da valorizzare, tutelare e su cui investire! In pochissime ore abbiamo raccolto davvero tante firme e la petizione continua, presto andremo a raccogliere le firme per le strade, nei quartieri, per parlare con i cittadini e raccogliere le loro istanze e dire "no" a questo ennesimo abuso. Il territorio va difeso sempre ... perché la speranza noi non l'abbiamo persa e non ci rassegniamo». 

Sollecitata è arrivata puntuale la replica del sindaco Greco che nel precisare che la «la vicenda è troppo delicata per diventare oggetto di speculazione politica perché siamo di fronte ad una situazione che, se non affrontata con competenza e professionalità, rischia di far pagare alla nostra città un prezzo troppo alto»;  rammenda pure che «le competenze per la gestione della discarica di Timpazzo sono in capo alla Srr, non perché – a suo dire – non vuole assumersi le sue responsabilità, ma giusto per invitare ad impostare correttamente i termini del problema». 

Il sindaco parte da una constatazione di consapevolezza: «sappiamo tutti che la discarica di Lentini è prossima alla saturazione, e la nostra pare che sia una delle tre individuate in Sicilia dalla regione per evitare l'emergenza. Noi – precisa - non vogliamo sottrarci al compito di prestare un aiuto alle città in difficoltà, ma pretendiamo il rispetto di alcuni principi che garantiscano e tutelino il nostro territorio». 

Greco ritiene inoltre «grave che il Comune non abbia ancora ricevuto nessuna nota in merito» ed inspiegabile come lo stesso «non sia stato interpellato né dalla regione né dai vertici della Srr. E' chiaro – promette - che chiederò le ragioni di questa mancata comunicazione, perché nessuno può decidere di venire a scaricare a Gela senza un'interlocuzione con gli amministratori della città in cui la discarica individuata ha sede. Non voglio minimamente pensare che i responsabili della Srr siano stati convocati e abbiano deciso tutto senza interpellarmi. Trascurare gli amministratori del comune più grosso sarebbe imperdonabile». 

Il primo cittadino ha chiesto un incontro chiarificatore che ci sarà lunedì prossimo in occasione dell’assemblea convocata dal sindaco di Butera, il dott. Filippo Balbo, quest’ultimo confermato alla testa di un cda della società consortile, dove Gela non siede. In quell’occasione Greco avrà modo di ribadire il «totale disaccordo alla eventualità di portare il carico dei rifiuti da conferire a Timpazzo da 450 tonnellate a 950. Anzi, la ritengo una follia – prosegue - e una cosa assurda per un territorio così fortemente compromesso da essere dichiarato area ad alta crisi di incidenza ambientale». 

Greco ha infatti chiesto di entrare nel cda, indicando esempi come Ragusa e Messina che ne fanno parte nei rispettivi consigli d’amministrazione dei consorzi, pur essendo superiori ai 15 mila abitanti: «sono pronto a tutto - afferma - pur di evitare che si concretizzi questo scenario, anche a forme di protesta eclatanti. So bene che, in passato, noi stessi abbiamo avuto l'esigenza di conferire i nostri rifiuti presso le discariche di altre città, ma abbiamo seguito – conclude – un iter ben preciso e fatto tutti i passaggi opportuni». 

Due aspetti, in conclusione, andrebbero approfonditi. Posta la tempestività con cui il presidente Musumeci si sarebbe visto costretto a virare verso Timpazzo rincorrendo l’emergenza causata dalla saturazione di quella di Lentini, anche se non manca chi, si spinge oltre nel pensare ad un’azione pianificata fin dall’inizio, approvando solo per questo motivo lo stanziamento di 15 milioni, non c’era proprio lo spazio ed il tempo per ipotizzare che forme di compensazioni per il territorio o sconti sul pagamento dell’imposta sui rifiuti in capo ai gelesi? Infine, raccolte firme e petizioni servono, ma una manifestazione con decine e decine di migliaia di palloncini con i colori dell’arcobaleno volare in cielo nel medesimo istante, valgono più di milioni di parole immolate quotidianamente alla rituale irruenza del vento.