La protesta dell’acqua a Gela da virtuale è diventata reale e l’utente social si è tramutato in carne ed ossa: è successo ad inizio settimana presso Piazza Russello, nel quartiere Cantina sociale.
Il Movimento “Fuori Caltaqua” con tanto di gruppo facebook si era dato appuntamento per le 18:30 di lunedì 28 novembre. Era un modo per conoscersi “de visu”, con una stretta di mano, stando fianco a fianco mentre chi parla col megafono spiega le ragioni della protesta e su come iniziare ad organizzarsi. Era anche un test per contarsi. Molti hanno preferito disertare, per poi atteggiarsi a leoni da tastiera. Altri sono andati a vedere. Erano in duecento, più o meno, una minoranza se consideriamo tutti gli iscritti al gruppo, ma un inizio in ogni caso. Peraltro, a ben riflettere, di questi tempi mettere insieme duecento persone con un semplice invito sui social non è poi così agevole.
Insomma il primo test non è stato affatto un fallimento, anzi, piuttosto armandosi di passa parola, si va avanti con in programma l’assemblea plenaria fissata per la serata di venerdì 8 novembre.
Non ancora decisa la location ma diversi indizi portano a Piazza Umberto I, presumibilmente alle ore 19:00. Esclusa invece l’ipotesi di Piazza San Francesco, davanti il municipio, perché il Movimento vuole, in questa prima fase votata allo strutturarsi nella forma quantomeno di un comitato spontaneo, rivendicare un’azione di lotta “senza contaminarsi con la politica”.
Per contro, però, sotto sotto anche la politica locale comincia a tramare qualcosa ed a muovere i primi passi. Il sindaco Lucio Greco ha chiesto ed a quanto pare ottenuto un consiglio monotematico sulla vertenza acqua proprio per venerdì dopo le 20:00. Chiamarla una coincidenza è poco.
In tutto questo non vogliamo dire che il gestore se l’è cercata, ma il sospetto continuiamo ad averlo. Ci sta mettendo del suo, ecco. Vale la pena di ricordare che tutto nasce per un rincaro bollette, relative al terzo trimestre, di cui il cittadino non aveva avuto alcun sentore, cogliendolo di sorpresa. Una brutta sorpresa, che si accavalla ad atavici disservizi, mai risolti, che si trascinano da quando il gestore ha preso in mano la “patata bollente” del servizio idrico integrato nell’ex provincia di Caltanissetta.
E’ vero che la delibera commissariale autorizza il gestore ad ottenere, entro il terzo trimestre del 2019, i conguagli per l’applicazione del nuovo regime tariffario ai sensi Ticsi per il biennio 2018-2019 e quindi con effetto retroattivo a partire dall’1 gennaio 2018, ma come ha fatto il gestore a calcolare i conguagli sulla base della nuova articolazione tariffaria delle utenze domestiche ai sensi Ticsi senza conoscere il consumo pro capite da cui dipende la parte variabile della nuova tariffa, tanto che sta spedendo solo in questi giorni il formulario alle utenze per censire lo stato di famiglia, facendo dichiarare all’utente di essere consapevole che le nuove tariffe saranno applicate dopo l’invio di tale censimento?