Recentemente ho inoltrato una richiesta al Sindaco e al presidente della Commissione consiliare di toponomastica per far denominare delle strade a cinque personaggi di Gela che lentamente corrono il rischio di essere dimenticati dalla nostra collettività, se già non lo sono stati.
I nomi sono quelli dell’On. Nino Occhipinti, Gaetano Di Bartolo Milana, il Ten. dell’Esercito Italiano Gaetano Casciana, il Prof. Nunzio Vicino e Giuseppe Corrao. Tutti e cinque, per le loro azioni a favore della storia, della cultura e del sociale, meritano di essere ricordati nella più remota posterità. Alla stessa richiesta sono state allegate le firme di un gruppo di cittadini coinvolti.
La individuazione di tali personaggi è nata da una ricerca dello scrivente che ha portato alla realizzazione di curriculi, tali da identificare delle azioni sia sotto l’aspetto culturale che su quello umano. Tali curricoli sono stati messi a disposizione del Sindaco e della Commissione consiliare affinchè possano valutare ed esitare positivamente la suddetta richiesta.
Questi i loro nomi e per ognuno di essi una sintesi del curricolo.
Nino Occhipinti. Deputato e assessore all’Ars (come assessore alle Foreste demaniali e delegato all'assessorato Agricoltura) nel 1955; consigliere comunale di Gela nelle file del Psdi; elezione a Senatore della Repubblica il 20 giugno 1976; Sottosegretario di Stato per l'Interno dal 28 marzo 1979 al 3 agosto 1979 nel V Governo Andreotti.
Gaetano Di Bartolo Milana. Di idee anarchiche e socialiste fu giornalista collaboratore di testate regionali e nazionali nonché uno degli artefici del Partito Anarchico Italiano; durante il Ventennio fascista, ritenuto sovversivo e pericoloso per il regime, ebbe diverse restrizioni della sua libertà fisica, infatti, fu confinato diverse volte; nell’isola di Ponza dove conobbe I maggiori personaggi della Resistenza italiana, tra essi Sandro Pertini e Randolfo Pacciardi. Prima dello sbarco Alleato fu delegato a rappresentare a Gela il Comitato di Liberazione.
Luigi Casciana. sottotenente del 76° Fanteria dell’Esercito Italiano, il 13 luglio del 1920 a Trieste ebbe l’ordine di proteggere con un drappello di soldati un gruppo di persone di minoranza etnica, alloggiate all’Hotel Balkan, da un’azione di protesta italiana guidata da un manipolo di squadristi; durante tale protesta, però, dall’edificio furono sparati diversi colpi d’arma da fuoco e lanciate alcune granate di cui alcune schegge colpirono a morte il Casciana. Il nome del Casciana compariva, assieme a quello della Medaglia d’Oro Giovanni Guccione, su una stele (eliminata nel 1953) posta sul marciapiede di Piazza San Francesco di fronte via Pisa.
Nunzio Vicino. Spiccata figura di educatore nella scuola, combattente nell’ultima guerra e valente cultore e scrittore di patrie memorie, si è distinto in particolare per aver divulgato la storia della “Battaglia di Gela” oltre ad altre pubblicazioni a cui spesso si sono riferite autori a livello nazionali. Agli inizi degli anni Settanta, ricevete l’ambito Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. E’ stato il primo in assoluto a denunziare le stragi americane in Sicilia.
Giuseppe Corrao. Valido e raffinato scrittore è stato cantore della poesia vera, tanto che in quasi tutte le sue liriche c’è quel canto appassionato di amore puro ed intatto che lo consacra come un autentico poeta classico; inoltre, come amatore della letteratura, della storiografia locale e delle tradizioni ha lasciato molte opere anche a carattere sociale. Nel 1990 ricevete il “Premio per la Cultura” della presidenza del Consiglio dei ministri.
Ci si augura che la commissione tenga nella dovuta considerazione la suddetta richiesta per tramandare la memoria di questi personaggi.